Il
silenzio nella stanza è rotto solo dal debole picchiettio
delle gocce d’acqua
che cadono ritmicamente spezzando il profilo dell’acqua nella
vasca da bagno.
Loki
stende le braccia attorno al bordo della vasca allungando il collo
oltre l’orlo,
socchiudendo gli occhi cercando invano di rilassare se stesso o almeno
i
muscoli delle spalle.
Il
filo dei suoi pensieri fu spezzato dal leggero bussare alla porta
succeduto dal
rumore di questa che si apriva.
Non
gli serviva aprire gli occhi per sapere che era Barton: sentiva il
legame del Tesseract
e riconosceva la cadenza dei suoi passi alle sue spalle.
Clint
si sedette poco distante dalla vasca, prostrandosi in un inchino, fin
quasi ad
appoggiare la fronte al suolo << Signore >>
Loki
si volta ad osservarlo, compiaciuto dal suo sguardo servile e adorante.
Lo
stesso sguardo che merita di ricevere da tutti.
A
volte sente il subconscio di Barton ribellarsi, cercare di rifiutare i
suoi
ordini, i suoi desideri, e si diverte a stringere il collare del
Tesseract per
sentirlo gridare, ma altre volte lo sente quasi crogiolarsi nello stato
di
incoscienza che quel legame gli dà: nessun pensiero, nessun
sentimento se non
di obbedire agli ordini.
Le
dita di Clint si strusciarono lente sulle spalle e sulle braccia di
Loki.
I
muscoli del Dio si sciolgono lentamente sotto il movimento sicuro delle
dita
dell’arciere.
Ben
presto alle mani di Barton si aggiunge anche la sua bocca, a
mordicchiare e a
leccare il collo pallido, ma Loki vi si scosta subito, infastidito.
Clint
non riesce a trattenere un sorriso beccandosi un’occhiataccia
dal Dio: quel
piccolo, stolto umano sapeva perfettamente che detestava essere morso e
continuava a farlo per ottenere attenzione e se l’otteneva
con una punizione
corporale, ancora meglio perché sapeva che lui avrebbe
apprezzato il dolore.
<<
Chiedo venia >> bisbiglia piegando di nuovo il viso in un
piccolo
inchino.
Loki
sospira, compiaciuto dal livello di asservimento di Barton, ma per non
darlo a
vedere lo scosta malamente, alzandosi dalla vasca e sorpassandolo.
<<
Signore.. >> lo richiama Clint seguendo Loki nella sua
camera,
allungandogli un asciugamano.
Il
Dio lo ignora e si siede scomposto su una poltrona dei suoi alloggi.
<<
Non vi vestite? >> chiede Barton avvicinandosi alla
poltrona, ma restando
in disparte.
<<
Sai, Clint, visto
l’ottima riuscita
della prima parte del mio piano avevo pensato di farti un piccolo..
regalo, ma
se continui a scherzare in questo modo con.. la mia pelle, potrei
cambiare
facilmente idea >> lo canzonò Loki.
Clint
si inchina ancora, stringendo convulsamente l’asciugamano tra
le mani. <<
Chiedo umilmente perdono mio signore, sapete quanto io desideri
compiacevi.. il
mio era solo un piccolo gioco >> sospirò con
la voce tremante
d’adorazione e paura per aver sbagliato.
Loki
socchiude gli occhi, crogiolandosi nel sentore di una stilettata di
paura nella
mente di Barton contrastante con il suo desiderio.
<<
Loki? >> bisbiglia dopo un po’ Barton
allungandosi verso di lui, gli
permetteva raramente di chiamarlo per nome e solo quando erano soli.
Il
Dio sogghigna, sa che il suo regalo non sarà molto gradito
dalla parte di
Barton che ancora cerca di ribellarsi, ed è questo che alla
fine lo spinge a
scegliere di mostrargli il suo piccolo dono:
<< Vieni >> esclama a voce alta.
Barton
si volta verso la porta alla sua destra, mentre quella si schiude e
lascia
entrare una giovane donna dai capelli rosso cremisi, il corpo
dell’agente
speciale si irrigidisce mentre il suo subconscio grida il nome della
sua Tasha
e Loki ride: ride perché pensa a quanto sia sciocco il loro
legame, per la
paura che lo ha attanagliato pensando che quella ragazzina fosse
Natasha
Romanoff.
<<
Che ti prende, Clint? >> ride il Dio degli Inganni
<< Non ti piace
il mio regalo? >>
<<
Non ho alcun interessa in lei >> risponde serio,
voltandosi a guardarlo.
<<
La uccideresti se te lo chiedessi? >> la voce di Loki
è poco più di un
sussurro.
<<
Senza esitazioni >> replica Barton.
<<
Divertiti >> sorride facendo cenno alla ragazza di
avvicinarsi. <<
E diverti anche me >>
Barton
si accosta alla ragazza e le accarezza le guancie estraendo un coltello
da
lancio dalla sua tuta per premerlo sulla gota della ragazza lasciando
che una
lacrima di sangue le rigasse la pelle lattea.
Loki
si rilassa sul trono allargando le gambe e appoggiando mollemente le
braccia
sui braccioli: sentire le grida e le suppliche incensanti e
terrorizzate nella
mente della donna lo eccitano.
Sorride
mentre Barton spezza una spallina della canotta della ragazza
tracciando un
segno rosso sulla spalla mentre questa lancia occhiate carice di
adorazione a
Barton e a lui, Loki, che soppesa l’idea di legarla e di
liberarla dal potere
del Tesseract.. il suono delle sue grida che riempiono l’aria
e gli impediscono
di pensare ad altro lo allettano, ma sicuramente così
sarebbe rimasto nel suo
subconscio ancora di più.
Clint
preme più forte il coltello nella gamba della ragazza che
crolla a terra con un
grido, Barton la segue, inginocchiandosi accanto a lei, continuando a
infliggerle
colpi su tutto il corpo: le gambe, le braccia, sulla pancia, sul petto,
sul
viso; le sue grida sono nitide, non trattenute, e
l’eccitazione di Loki aumenta
ad ogni grido, ad ogni stilettata: il Dio abbassa lo sguardo e osserva
la sua
erezione sfacciata e invadente.. lascia salire lo sguardo verso
l’addome
pallido e piatto ancora grondante di gocce d’acqua, scosso
dal respiro
leggermente accelerato: un affondo particolarmente violento estorce un
grido
più acuto alla ragazza e riporta l’attenzione di
Loki a Barton.
La
pozza di sangue inizia ad espandersi sul pavimento e ad imbrattare
Clint.
Detesta
quando Barton lo tocca sporco di sangue.
<<
Sei lercio >> bisbiglia Loki, facendo irrigidire Clint.
Barton
fissa la donna ai suoi piedi mentre Loki ne ascolta i pensieri
offuscati dal
Tesseract: sta godendo nel farle del male percependo il piacere che sta
dando
al suo padrone, ma da dentro lo sente gridare, supplicare il perdono
della donna,
che ora invoca solo la morte; il respiro di lei è flebile e
accetterebbe
qualsiasi tipo di morte a quel punto; Barton capisce che deve
concludere e la
strattona per i capelli iniziando a tagliarli malamente con il coltello
impregnato di sangue e a gettarglieli sul corpo.
Loki
osserva incuriosito la scena, l’ossessione di Clint per i
capelli vermigli
della donna che quasi si confondono fra il sangue che la ricopre e
sorride
<< Clint >> lo richiama, è stufo
di quella scena. << Vieni
qui >> bisbiglia facendogli cenno di avvicinarsi.
Barton
si toglie gli abiti sporchi rimanendo solo con un paio di boxer gli si
avvicina
chinandosi vicino a lui e baciandogli il ginocchio <<
Loki >>
sospira.
Loki
stringe le dita tra i capelli strattonandoli sulla nuca per
costringerlo a
guardarlo in viso, Barton sospira di piacere e schiude le labbra,
guardandolo
come si guarda un Dio.
Esattamente
come doveva essere guardato.
Lui
era un Dio.
Pretendeva
di essere adorato come tale.
Carnalmente
e psicologicamente.
E
se in quel momento aveva voglia di essere soddisfatto
dall’agente Barton lo
avrebbe ottenuto.
Le
mani di Clint gli accarezzano le gambe e lecca lentamente le gocce
d’acqua
<< Sono stato bravo? >> bisbiglia
massaggiando minuziosamente le
gambe del Dio.
Loki
ride << Hai sporcato ovunque >> si lamenta.
Ma
quel sorriso rende Barton ancora più desideroso di dare
piacere al suo signore,
è così raro che lui gli conceda un sorriso e
darebbe la sua vita per essere
sempre il motivo di un suo sorriso.
Nella
stanza oltre i loro sospiri accaldati ci sono solo i leggeri rantoli
della
donna morente, che entrambi ignorano.
Loki
artiglia di nuovo i capelli di Clint e lo strattona verso la sua
erezione.
Clint
l’accarezza con la lingua e con i denti, non prova nemmeno
con i preliminari e
lo prende subito tutto in bocca, succhiando con tanta forza da fargli
mancare
il fiato e farlo ridere mentre osserva la ragazza che gorgoglia sangue.
<<
Lo farai anche a Nat
>> sospira
Loki, mentre Barton geme cercando di dare sollievo anche alla sua
eccitazione.
<< La porterai sull’orlo della pazzia, la
torturerai e l’ucciderai..
>> Clint continua ad aumentare il ritmo gemendo
d’assenso. << E poi
io ti ucciderò >>
Questa
volta è il turno di Loki di sospirare di piacere, riversando
il suo orgasmo
nella bocca di Clint che silenzioso ingoia tutto, leccandosi
accuratamente le
labbra. << Ma prima saprai cos’hai fatto, e
mentre annegherai nel
dolore.. >> continua a parlare osservando Clint
continuare ad
accarezzarsi fino a raggiungere l’amplesso a sua volta.
<<
..ti ucciderò >> conferma strattonandogli i
capelli, costringendolo a
guardarlo negli occhi mentre ancora sta riprendendo fiato e vedere
quello
sguardo di abnegazione totale in quel momento lo irrita da impazzire:
se non
fosse che quell’uomo gli serve ancora lo ammazzerebbe subito.
<<
Sbarazzati di lei >> distoglie lo sguardo e si alza,
allontanandosi da
lui e iniziando rabbiosamente a vestirsi.
Sente
il colpo del coltello che si conficca nella giugulare della donna e lo
schizzo
di sangue che ne zampilla fuori. << Loki?
>> lo chiama Barton che è
rimasto immobile in silenzio vicino al corpo esanime ad aspettare che
si
vestisse.
<<
Che vuoi? >> sbotta il Dio, voltandosi.
<<
Chiedo scusa.. ho sbagliato qualcosa? >> il suo tono
è supplichevole e
arrendevole.
Loki
ride, una risata vuota, stanca e con un leggero retrogusto inquietante.
<< Voi umani siete così stupidi, tutti
così compresi nel vostro stupido
mondo! Morirete e quei pochi che sopravviveranno saranno ridotti in
schiavitù
nel mio regno! Qualsiasi cosa tu faccia per compiacermi
durerà solo fino a
quando avrò bisogno di te >> gli sputa tutto
addosso, mentre Barton china
il viso, remissivo.
Con
un gesto rabbioso gli solleva il volto, stringendo il mento tra le dita
e
passando il pollice sulle labbra sottili di Clint che mantiene lo
sguardo
basso, i muscoli delle sue braccia sono tesi e le vene in rilievo in
maniera estremamente..
invitante.
Per
un momento immagina di passarvi la lingua sopra, chiedendosi se
sentirebbe il
pulsare del cuore, per poi tagliarle subito, mentre è ancora
stretto nel
guinzaglio di Tesseract e non solo non opporrebbe resistenza ma ci
godrebbe
anche a lasciarsi uccidere lentamente.
Sbuffa
e con un gesto impetuoso lo allontana.
<<
Vai a rivedere il piano di questa sera >> Loki lo
sorpassa e si ritira in
bagno.
<<
Come volete, Loki Laufeyson >> bisbiglia Clint,
inchinandosi di nuovo
prima di uscire.
Loki
si china ad aprire la vasca da bagno, lasciando che tutta
l’acqua defluisca e
rimane lì a guardare i vortici d’acqua che si
creano vicino al foro.
Finirà
tutto in fretta.
Un
giorno, al massimo due, e la terra cadrà in suo potere.
Creerà
sulla terra il suo regno di gloria.
Li
riporterà al loro stato naturale: la schiavitù.
Come
Barton e Sleving.
Sarà
molto divertente.
Ciaaaao!
Allora, premettendo che non ho mai scritto nulla riguardo i personaggi
Marvel e più precisamente sugli Avengers..
Spero di essere rimasta fedele al personaggio di Loki che io ritengo
non malvagio: sono state una serie di cause ed effetti ad aver plasmato
i suoi pensieri in maniera negativa, e spero tanto che - per lo meno
nel film, nei fumetti non so esattamente quale sia il suo destino -
possa redimersi almeno nei confronti di Thor e della sua famiglia
<3
A proposito.. un bacione alle mie Porcone preferite!
Spero vi sia piaciuta! Ditemi cosa ne pensate eh! :D
Kiss **
|