Cantava con tutta la voce cha aveva in gola, chiudendo gli occhi e
immaginandosi, tra tutta quella folla, l’unico paio di occhi
che voleva che lo guardassero.
Immaginandosi l’unica voce che volesse sentire pronunciare il
suo nome. Urlarlo. Gemerlo.
-..S’uke.. Ti
amo..
-.. Sei unico koi..
Strinse il pugno, intorno al microfono più forte, la musica
che assumeva ritmo lentamente; le corde della chitarra che vibrarono
nella notte di Tokio.
Aprì le labbra e cantò. Liberando le parole che
per anni si era tenuto dentro di se. Esprimendo se stesso. Raccontando
una storia.
Noi due non ci parliamo
Noi due non ci vediamo
noi due, due foglie
cadute dallo stesso ramo.
Quando aveva sentito quelle parole, ne era rimasto affascinato. Il suo
ragazzo aveva composto per lui, un motivetto al pianoforte, e il titolo
dell’opera era proprio quella semplice frase. Noi due, due
foglie cadute dallo stesso ramo.
Lui era dannatamente bravo nel pianoforte, le sue dita affusolate
scivolavano sul pianoforte sapientemente, e Sasuke ne rimaneva ogni
volta affascinato e anche orgoglioso.
noi due che dell'errore abbiamo
fatto l'amore
Si erano conosciuti alle medie, e avevano stipulato
un’amicizia fin da subito morbosa e strana. Erano sempre
attaccati, l’uno che sosteneva l’altro.
Tutte e due che uscivano da una situazione familiare difficilissima.
Lui, con la madre morta nel parto e il padre alcolizzato e assente.
Sasuke, invece, senza genitori amorevoli. Nato come sbaglio, come
distrazione di una notte e mai accettato da nessuno, nessuno tranne lui.
Si erano innamorati in una primavera di otto anni fa; sotto un ciliegio
in fiore si erano dichiarati e scambiati il primo bacio della loro vita.
noi due, due arterie diverse
dello stesso cuore
Tu ora dove sei
Erano stati insieme per quattro stupendi anni, e poi era arrivata
quella notte, di tanti anni fa. Quella notte dove lui lo aveva tradito.
se vivi un'altra storia con chi
stai
Era diventato cantante, subito dopo, cercando di ritrovare
l’unica persona che gli avesse fatto battere il cuore.
L’unica persona che aveva buttato giù il suo muro
di dolore e sofferenza.
chi ti prenderà
Quando pensava che ormai si fosse rifatto una vita, il cuore gli
doleva, come se qualcuno glielo stringesse, in un pugno.
chi ti stringerà
Pensandolo tra le braccia di un altro o altra, lo mandava in bestia, e
annegava la sua tristezza in alcool, nei primi due anni e poi nel sesso.
chi ti griderà sei
unica
mio danno e amore
Ora stava pagando tutto il dolore che aveva fatto provare a quel
ragazzo che gli aveva dato tutto.
Il suo amore, la sua purezza e la sua fiducia. Fiducia che, come un
vile, aveva tradito.
E passa il tempo lento
I giorni erano passati lenti, diventando mesi e poi anni. Le stagioni
cambiavano, le persone crescevano, ma lui rimaneva sempre lo stesso di
una volta.
Si era fermato al tempo che lui gli era accanto.
mi giro e mi tormento
e se ti chiamo lo so
che trovo sempre spento
Sasuke guardò il numero, sul display del suo I-Phone, il
nome del ragazzo che amava, senza il coraggio di premere ok.
Il primo anno che lo aveva perso, il telefono aveva sempre squillato a
vuoto, la casa sempre chiusa.
Poi era, semplicemente, scomparso.
Si era trasferito, abbandonandolo a Tokio.
perché non ci
parliamo
Strinse gli occhi, maledicendosi, e buttando il telefono sul materasso.
Era tutta colpa sua se ora lui non c’era più.
Aveva rovinato tutto con le sue mani, guardandolo andar via.
Stancamente si massaggiò le tempie, e come ogni santo giorno
l’emicrania lo colpì, al sol pensiero.
perché non perdoniamo
noi due, due foglie
cadute dallo stesso ramo
Un ragazzo si fermò davanti alla vetrina di musica, dove 7
televisori stavano dando lo stesso spettacolo.
I ciuffi biondi, ribelli, che scappavano dalla cuffia nera di lana,
svolazzavano lenti nell’aria gelida di New York, e piccoli,
candidi, fiocchi di neve lo avvolgevano tra loro, danzandogli intorno e
posandosi dolcemente su di lui.
Il corpo era slanciato, alto, coperto da un cappotto corto nero, caldo
di lana: Le gambe snelle e slanciate, invece, fasciate da un jeans
scuro.
L’insieme gli dava l’aria da modello, con la sua
bellezza androgina ed etera.
Vispi occhi color del cielo, guardavano malinconici, il ragazzo al
dì là dello schermo colorato.
Ne seguì con lo sguardo ogni singola linea, memorizzandosela
in mente.
Le labbra sottili che si muovevano lente, creando una voce che gli
riscaldò il cuore. Quella voce che non sentiva da quattro
lunghissimi anni.
Ascoltò la canzone, come incantato, e ogni singola parola
s’incise dentro di lui.
-.. il cantante dei
Taka.. Uchiha Sasuke con “Sei unica”, il primo
singolo che ha fatto il giro del mondo..
Tu dimmi dove sei
se vivi un'altra storia
con chi stai
lui ti
prenderà
lui ti
stringerà
lui ti
griderà sei unica
-Naruto..
Si voltò di scatto, gli occhi leggermente aperti e poi
sorrise dolcemente, socchiudendo le palpebre.
-Ti stavo aspettando.
Sussurrò, quando il ragazzo si avvicinò a lui,
fermandosi davanti, accogliendolo in un abbraccio possessivo.
Abbassò il capo, appoggiandolo sulla spalla di Naruto e
chiuse gli occhi, baciando la guancia del ragazzo, mentre
quest’ultimo si voltava verso di lui, alla ricerca delle
labbra sottili e calde dell’amante.
oh
Il bacio che ne seguì fu dolcissimo. Si baciarono,
appoggiando le labbra a quelle dell’altro, leccandole
lentamente, per poi accarezzarle dolcemente, mentre le mani del
più grande avvolgevano Naruto, attirandolo per la vita.
Il biondo portò le sue al collo dell’amante,
facendo perdere le dita in quei capelli sparati con del gel, verso
l’alto.
Tu... dimmi dove sei
Erano leggermene umidi per la neve, che ancora scendeva, imbiaccando le
strade affollate della metropoli dalle mille luci colorate.
vivi un'altra storia con chi
stai
Qualcuno tossicchiò e si staccarono.
Naruto ridacchiò imbarazzato, mentre il più
grande sfoggiava un piccolo ghigno.
-Andiamo a casa.. Honey!
Il più piccolo mise un broncio, corrucciando le labbra rosse
e gonfie per i baci, e si staccò dall’abbraccio
del ragazzo.
-Odio quando mi chiami così..
Piagnucolò, avviandosi per il marciapiede.
Il maggiore scosse il capo divertito,raggiungendolo con passo felpato,
mandando occhiatacce alle ragazze che osavano guardare il biondo con
ammirazione.
chi ti prenderà
Quando sentiva quel calore avvolgerlo, possederlo, la mente si
spegneva, facendosi trasportare dai suoi cinque sensi.
Il letto cigolava appena sotto di loro e il rumore che faceva i loro
corpi quando si congiungevano, lo faceva sempre imbarazzare ed eccitare
all’inverosimile.
Si appese alle spalle larghe del ragazzo che lo sovrastava, attorcendo
le gambe snelle e imperlate di sudore alla vita del suo ragazzo, mentre
quest’ultimo gli afferrò un gluteo, nel momento,
accarezzandoglielo, facendola perdere sulla coscia liscia e priva di
peluria di Naruto.
Gemette, il biondo, attirando il ragazzo a se, baciandolo con crescente
passione, mentre si faceva strada in lui, possedendolo.
-. Ti amo Naruto.
Il biondo s’inarcò, urlando e gemendo,
raggiungendo l’apice del piacere più puro.
chi ti stringerà
Seguiva con gli occhi chiari, la figura dormiente accanto a lui,
accarezzandolo e facendolo mugugnare.
Amava quel ragazzo che ogni notte gli donava il suo corpo.
Amava semplicemente Naruto e lo strinse a se, abbracciandolo
possessivamente.
chi ti griderà sei
unica
-.. Sei semplicemente unico,
Honey!
Disse, accarezzando dolcemente la guancia di un Naruto dormiente.
mio danno e amore
Sasuke si alzò dal letto, scostando le coperte,
strofinandosi gli occhi stanchi.
Posò lo sguardo nero sul comò accanto a lui,
guardando quel cassetto, che per anni non aveva più aperto.
Allungò le mani, lentamente lo aprì, mostrando un
piccolo cofanetto di legno, decorato con filamenti in ferro.
Si alzò, con l’oggetto in mano, e si
recò nel bagno, facendo attenzione a non svegliare il
ragazzo accanto a lui.
Fece scattare la serratura, facendosi scivolare sulla porta, e
guardò per un tempo indefinito il cofanetto, indeciso sul da
farsi.
Poi sbuffò, e lo aprì.
Il cuore che perse un battito e il groppo in gola che sempre lo aveva
accompagnato, si fece sentire più prepotentemente di prima.
Una foto, che ritraeva lui e il suo primo e unico amore, e un anello,
giacevano lì, tenuti al sicuro da quel semplice cofanetto.
Si girò l’anello tra le mani, accarezzandolo
dolcemente e indossandoselo.
Gli stava ancora.
Lo sfilò, sorridendo amaramente all’incisione
all’interno.
mio danno ed amore
Naruto si alzò, guardando il soffitto e poi il ragazzo
accanto a lui.
Senza far troppo movimento sgusciò dal suo abbraccio,
scivolando giù dal letto nudo.
Afferrò la camicia del fidanzato, indossandola. Gli stava
larga e lunga, coprendolo fino a metà coscia, e se
l’allacciò malamente, lasciandosi scoperta una
spalla.
Si strofinò un occhio, sbadigliando e si guardò
in giro.
Una melodia gli avvolse le orecchie, una melodia che riusciva a
percepire solo lui.
S’incamminò verso la scrivania, afferrando la
chiave che nascondeva dietro ad una cornice, e aprì un
cassetto.
Il ragazzo nel letto si voltò, mugugnando infastidito, ma
non si svegliò.
Sospirò di sollievo, facendo scattare la serratura,
aprendolo piano.
Sotto carte di vario tipo, spartiti di pianoforte, c’era un
piccolo cofanetto nero laccato.
Lo prese tra le mani, e si recò nel bagno lì
accanto, chiudendosi dentro.
Si sedette sul bordo della vasca, guardano quel cofanetto che da anni
non apriva.
Si spostò le ciocche dei capelli spettinati e arruffati, dal
viso, aprendolo poi, guardandone all’interno.
Occhi pece lo guardavano da una foto sbiadita, e si sentì
mancare per pochi secondi.
Poi un luccichio lo attirò, e sorrise tristemente,
accarezzando l’anello bianco. Una piccola fedina.
La prese tra le dita, rigirandosela e poi se la portò vicino
agli occhi, leggendo la piccola incisione all’interno.
mio danno e amore
-Eien
ni Teme.
-Eien
ni Dobe.
Erano due cuori separati dal tempo, ma che, sempre erano rimasti uniti
dal legame prezioso che li accomunava. Che li portava sempre
più vicino, fino a che non arrivò il giorno in
cui si rincontrarono.
Dopo 4 lunghi anni.
Sulle note di Antonello Venditti "Sei unica"
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Dedicata a Izumi_curtis che con costanza e pazienza mi corregge i
capitoli di Squillo per bene. Grazie veramente tanto e spero tanto che
ti piaccia. Bacio.
Che dire! Dovevo postarla più di un mese fa, ma me ne sono
proprio scordata. Capita quando si ha la testa svampita come la mia..
Uff..
Bhe! La canzone mi ha dato veramente tanta ispirazione che ho
predisposto la Song fic per una Long… Casomai, se in un
futuro non troppo lontano, e sperato che si passi indenne la fine del
mondo, mi verrà voglia di scrivere qualcosa su questa fic.
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