E Proprio quando perdi ogni speranza,il tuo sogno si avvera ... di Loving1D (/viewuser.php?uid=196091)
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E proprio quando perdi ogni speranza il tuo sogno si
avvera ...
Mia una ragazza di soli 17 anni ha un sogno,incontrare i suoi idoli.
Lei ha avuto un'unfanzia molto dura,la sua migliore amica si
è
suicidata perchè i suoi genitori litigavano in
continuazione,suo
padre se ne era andato quando lei era piccola ed ora viveva a New York.
Sua madre doveva tirare avanti tutto e quindi la maggior parte delle
volte Mia restava a casa da sola.
Aveva un fratello,Jessy,che aveva 21 anni,lavorava in un officina ed
aveva una band,Mia era un po' la loro mascotte.
Lei credeva che ormai il peggo fosse passato ma non sapeva cosa doveva
ancora accaderle ...
io=Mia
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*Drinnn Drinnn Drinn*
io:''Pronto''
Ma:''Pronto Mia sono io,devo parlarti vieni a lavoro da me''
io:''Ok mamma arrivo''
Presi il cellulare,le cuffiette ed usci di casa,andai nel cortile per
prendere la bici ma mi accorsi che l'aveva presa mio
fratello,così dovetti andarci con i roller.
Erano circa 20 minuti di strada da lì al lavoro di mia
madre,così mi misi comoda e misi della musica.
Arrivai d'avanti un edificio dove entravano ed uscivano dei signori in
giacca e cravatta,così decisi di darmi una sistemata prima
di
entrare.
Feci 4 piani di scale e poi chiesi di mia madre,mi accompagnarono in un
ufficio dove c'erano 4 scrivanie,quella più incasinata era
di
mia madre.
io:''Mamma che c'è?''
Ma:''Tesoro ti devo dire una cosa''
io:''Sbrigati che devo tornare a casa per studiare''
Ma:''Oggi il capo della rivista di moda di Londra ha visto i miei
articoli e gli sono piaciuti,quindi vuole che faccia una parte tutta
mia dove consiglio alle donne cosa indossare''
io:''Ma mamma è fantastico''
Ma:''Vedi Mia sarà molto difficile collaborare con la
rivista da
qui,quindi il signor Bob,capo della rivista,mi ha offerto di andare a
lavorare li a Londra''
io:''E tu non hai accettato vero mamma ?''
Ma:''Tesoro io ho dovuto''
io:''Mamma la mia vita è uno schifo e tu lo sai e ora mi
vieni a dire che vuoi farmi trasferire a Londra ?''
Ma:''Si e dovrai stare con tuo fratello un mese a New York da tuo padre
mentre io sistemerò la casa''
io:''Mamma io ... me ne vado''
Ma:''Prepara le valigie partirai domani''
io:''Fanculo''
Usci da quell'edificio e volai verso casa,avevo le lacrime agli occhi e
pensavo solo a come sarebbe stato brutto trascorrere un mese a casa di
mio padre.
Non guardai la strada e così presi in pieno il ragazo per
cui avevo una cotta.
Si chiama Patrike,ha gli occhi azzurri,i capelli biondi ,2 anni
più di me e migliore amico di mio fratello:
P:''Hey Mia cos'è successo ?''
io:''Patrike la mia vita è un inferno''
P:''Dai vieni qua,togliti i pattini e vieni a prendere una tazza di
cioccolato caldo con me''
io:''Grazie''
P:''Per cosa ?''
io:''Perchè ogni volta che ne ho bisogno tu ci sei''
P:''Io sono come il tuo fratello maggiore e questo è il mio
dovere''
Andammo in un bar e presimo una cioccolata calda,lui non volle restare
lì dentro ma volle fare una passeggiata:
P:''Mia devo dirti una cosa!''
io:''Dimmi...'''
P:''Stasera parto,i miei geniotri hanno trovato un lavoro vicino
Londra''
io:''La mia vita comincia ad essere meno schifosa''
P:''Quindi sei contenta che parto!''
io:''Non volevo dire questo,anche io mi trasferisco a Londra
perchè mia madre andrà a lavorare
là,però
dovrò andare un mese a casa di mio padre''
P:''Ecco perchè eri così arrabbiata''
io:''E' solo che io non lo voglio più vedere''
P:''Pensa che fra un mese mi rivedrai''
io:''Sei tu quello che deve pensare che fra un mese mi rivedrai
perchè tu senza di me come fai ? Non avrai più
nessuno da
consolare''
P:''Questo è vero .... mi nacherai molto Mia''
io:''Anche tu a me''
P:''Lo so che non sei da abbracci ma fallo per me''
io:''Ok,dai vieni qua''
Quell'abbraccio mi fece uscire una lacrima,perchè non lo
volevo
lasciare,lui era l'unico che riusciva a capirmi,l'unico che sapeva
tutto della mia vita.
P:''Dai ti riaccompagno a casa,voglio salutare tuo fratello''
io:''Grazie''
Tornai a casa,mia madre e mio fratello erano già rientrati e
mio
fratello stava urlando,questo significava solo che mia madre aveva dato
la notizia anche a lui.
Feci entrare Patrike che d'istinto mi strinse a se facendomi salire in
camera mia,lui andò da Jessy per farlo calmare anche se non
ci
riusciva.
Ero distrutta e cominciai a piangere,feci la mia valigia mettendoci
dentro più cose possibili per non chiedere nulla a mio padre.
Erano le 11 passate e Patrike ormai aveva perso l'aereo,i genitori
cambiarono i biglietti con quelli del giorno dopo,così lui
poté rimanere a dormire a casa mia per non far scoppiare
altri
litigi,prima di andare a dormire passò a darmi la buona
notte e
quando vide che stavo piangendo rimase lì con me.
Mi fece stringere a se perchè sapeva che con me i suoi
abbracci
funzionavano a farmi stare tranquilla,la mattina dopo mi svegliai e mi
ritrovai da sola.
Lo cercai da tutte le parti ma non c'era,quando una voce da dietro
rispose alla mia domanda:
J:''Se ne è andato,non voleva svegliarti perchè
gli piaceva vederti dormire''
io:''Devo raggiungerlo,voglio salutarlo''
J:''Lo incontreremo all'aereoporto,ed ora sbrigati,vestiti''
io:''Sono pronta,non ho voglia di cambiarmi,mi farò la
doccia quando arriveremo a casa di Simon''
J:''Chiamalo papà e non Simon,perchè non
è mica colpa sua se se né andato''
io:''Non sono ancora pronta''
J:''Ok .. dai prendi la tua valigia e andiamo''
Scendemmo di sotto e trovammo una lettera:
''Amori miei non posso essere lì alla vostra partenza
perchè poi non vi lascerò più
andare,so che fra un
mese ci rivedremo ma mi mancherete molto.
Mia vedi di comportarti bene con tuo padre e con la sua famiglia.
Mi hanno detto solo ieri che tuo padre ha 3 figli,uno di 15 anni,una di
13 anni e una di 1 anno,quindi anche tu Jessy vedi di aiutare Sarah,la
mamma dei tuoi fratelli.
Ora è meglio che vi lasci andare,vi voglio bene,vostra
madre.''
Salimmo in taxi pronti a lasciare tutto e tutti,dopo 10 minuti
arrivammo in aereoporto,io cercai da tutte le parti Patrike ma non lo
trovai,guardai lo schermo e vidi che il suo volo era già
partito.
Lo chiamai ma il suo telefoon era spento ,fino a quando Jessy mi diede
una lettera:
''Mia mi spiace lasciarti così,ma,sai io non
resisto a vederti
dormire e infatti ti ho lasciata stare,molto probabilmente io
sarò già in volo quando tu leggerai questa
lettera e
molto probabilmente sarà anche l'ultima volta in cui ci
parleremo perchè vedi Mia questa che starò per
affrontare
sarà una nuova vita.
Mi mancherai molto.
Ti dico un segreto,mi stavi cominciando a piacere,ma proprio quando
stavo per scoprire se ero veramente innamorato di te me ne sono dovuto
andare.
Ti svelerò anche un'altro segreto,mentre dormivi sono stato
lì a guardarti,eri così bella e dolce che non ho
resistito,ti ho stampato un bacio di quelli indimenticabili,uno di
quellli che porterò sempre stampato nella mia mente.
Ora ti devo lasciare perchè mia madre e mio padre si
arrabbiano se non vado in aereoporto,quindi Ciao Mia.''
Una lacrima scese dai miei occhi,questa lacrima era diversa,era una
lacrima consapevole di aver perso il suo più grande amore.
J:''Mia è ora di andare''
io:''Si andiamo''
Salimmo sull'aereo e io,come ogni volta che salivo su qualcosa che
doveva portarmi da qualche parte,accesi il telefono,mi misi le cuffie e
ascoltai la musica,volevo evitare le parole,perchè in quel
momento non ne avevo.
Mi addormentai e fu Jessy a svegliarmi dicendomi di prepararmi che
eravamo arrivati.
Appena scesa trovai tutta la famiglia ad accoglierci,Sarah la mia
matrignia,Simon,Alex il mio fratellaccio di 15 anni,Cassandra la mia
sorellaccia di 13 anni e Linda la mia sorellaccia di 1 anno.
Alex fu quello che mi si avvicinò per primo cercando di
prendere
la mia valigia,appena la prese gli diedi uno sguardo di minaccia che
lui ricambiò ridandomi la valigia.
Si:''Come è andato il viaggio Mia ?''
io:''Una merda''
J:''Papà lei ancora non ha superato che tu te ne sei andato''
io:''Stai tranquillo che non ti ronzerò in torno,non ti
darò fastidio,mangerò solo con voi e poi me ne
andrò per cavoli miei senza disturbare nessuno''
J:''Mia dai smettila ti ricordi quello che aveva detto la mamma ?''
io:''Si ma sai com'è,adesso non sono più con lei''
Si:''Jessy,io e Sarah dobbiamo andare a lavoro,si occuperà
Alex
di voi,mentre di Cassandra e di Linda si occpura lei,Elena,è
la
loro babysitter''
J:''Ok papà''
Salii di nuovo su un taxi,dopo mezz'ora arrivai d'avanti un immensa
villa.
Scesi e entrai dentro casa,Alex mi fece vedere la camera ed il
bagno,così io feci per farmi la doccia.
Non volevo farmi una semplice doccia,così andai nella
piscina che avevamo dentro casa.
Restai lì per più di un'ora,fuori da tutto e da
tutti.
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