I wish you were here
I. WISH YOU WERE HERE
How
I wish, how I wish you were here.
We're just two lost
souls swimming in a fish
bowl,
Quando
ventotto anni fa – in un altro mondo, con un altro aspetto, un
cuore rotto e una tazzina sbeccata – aveva creato la maledizione
per Regina, aveva provato un fiotto leggero, ma caldo,
qualcosa di simile alla speranza.
Bae
aveva sussurrato a se stesso, Bae aveva ripetuto più forte,
Bae aveva urlato durante la notte, stringendo con forza le
sbarre grigie della prigione.
Sì,
avrebbe ritrovato suo figlio e sarebbero rimasti insieme, per
sempre.
Per
prima cosa lo avrebbe abbracciato, chiedendogli scusa, perché Bae
aveva capito subito, era stato l'unico, mentre lui, accecato
dall'odio e il potere, brancolava nelle tenebre.
L'amore
è sempre più importante di ogni cosa, ma lui, codardo, lo aveva
rifiutato in tutte le sue forme – una ragazza dal sorriso radioso e
un vestito azzurro chiaro glielo ricorda ogni notte, fissandolo da
lontano con quegli occhi capaci di guardargli dentro.
year
after year,
running
over the same old ground.
Storybrooke
era davvero noiosa: gente impaurita solamente di incontrare il suo
sguardo, negozianti sottomessi ai suoi patti e affittuari sempre
puntuali – c'era qualcosa di familiare in tutto questo.
Ma
con l'epifania della Salvatrice le cose sono cambiate, e non è solo
l'orologio che ricomincia a girare, ma proprio una diversa
sensazione, un sottile fuoco che si insinua fra le membra e la mente,
e gli parla di un passato che credeva di aver perduto.
“E
le prerogative del sindaco? Beh forse non è così potente come
sembra.” le ha detto, seduto al tavolo di legno della Signorina
Blanchard.
E
Miss Swan – come è intimo chiamarla Emma, sebbene quel nome
gli appartenga da sempre – si è lasciata andare ad un sorriso così
pieno che lui ha dovuto, per una volta, abbassare lo sguardo per
primo, fingendo di leggere una pagina dello statuto cittadino.
Poi
lei ha detto “Mister Gold” con un sorriso quasi malizioso sul
viso, calcando un po' di più la o con tono tentatore, e ha
fatto una pausa studiata “Vuole fermarsi per cena?”
What
have we found?
The
same old fears,
Con
un'elegante scusa – qualcosa che coinvolgeva il suo lavoro, una
restaurazione forse – è riuscito a declinare l'invito, ed è
uscito zoppicante dal suo appartamento.
Ora,
seduto su un vecchio sgabello nel retro del suo banco dei pegni,
lucida un'antica lampada chiedendosi se per caso, in quel passato di
cui ora ricorda tutto, era riuscito ad imbottigliare anche un po' di
coraggio.
Adesso
gliene servirebbe una fiala piena fino all'orlo, per tornare da lei e
cenare insieme, perché è questo quello che vuole, guardarla
sorridere e sentirla parlare.
Ma
in fondo è rimasto lo stesso Rumpelstiltskin di sempre e la paura lo
comanda più d'ogni altra cosa; così rimane solo, con tanti
rimpianti e una lampada d'ottone tra le mani – con quell'amore nel
cuore che vuole essere, ma
che prima di avere ha già
timore di perdere.
I
wish you were here
Note
autrice:
Questa
è la prima storia di una raccolta, nata grazie alla Challenge Raccolte...che passione, indetto dalla carissima Kiki.
Ho
scelto il pacchetto malinconico, e come coppia la Gold/Emma: credo
che le canzoni si sposino bene con loro.
Il
titolo dell'intera raccolta è tratto dalla 1x08.
Il
contesto della storia e la frase di Gold vengono direttamente dalla
1x08, che rimane una delle mie puntate preferite.
La
canzone usata è la famosissima e bellissima Wish you were here dei
Pink Floyd; ho “grassettato” due parole per verso, quelle più
importanti forse per il Golden Swan della storia; qui sotto c'è la
traduzione delle parti citate:
Come
vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime
sperdute
Che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo
anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo
trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui
Mi
sembra di aver detto tutto; alla prossima ;)
|