DINAMICHE DI GRUPPO
Mike stava passando la mano sui capelli rasati, sempre più
nervosamente. Ray di fronte a lui lo guardava impassibile. I capelli
selvaggi ricadevano sulle spalle, sottolineando il movimento della
testa quando il ragazzo negò l’autorizzazione a entrare nella sala.
-Nessuno vuole vederti Mike. È già tanto che abbiamo permesso alla
sicurezza di farti passare così da potertelo dire di persona.-
Mike era uno stupido.
Aveva avuto una fortuna sfacciata a non essere finito in guai molto più
pesanti per quello che aveva fatto, aveva avuto una fortuna sfacciata
che Gerard fosse riuscito a fermare Frank dallo spaccargli la faccia. E
ora stava lì davanti con una faccia tosta invidiabile a dire che poteva
spiegare tutto.
Ray era il più pacato del gruppo, il più razionale, il più diplomatico,
era per questo che era stato mandato a parlare con Mike. A un
osservatore distratto sarebbe potuto sembrare Mikey quello più adatto,
quello più sereno e, per naturale propensione, quello più accomodante.
Ma Mikey era troppo emotivo, si lasciava prendere dalla situazione
perdendo troppo spesso la lucidità necessaria per portare avanti
questioni simili con la delicatezza che conveniva. Così era stato
mandato Ray.
Frank gli avrebbe spaccato la faccia, Gerard non si sarebbe nemmeno
abbassato a guardarlo, figurarsi parlare con lui.
Sarebbe stato dargli troppa importanza.
-Se mi lasciaste spiegare capireste anche voi che…-
Fu interrotto dalla risata amara di Ray. Ray era quello più calmo,
vero, quello più adatto a gestire situazioni del genere, ma non per
quello era il meno coinvolto. Mike aveva cercato al suo meglio di
colmare un vuoto che aveva sconvolto tutti, e sebbene non avesse mai
fatto parte davvero dei My Chemical, tutti loro,
Frank per primo, si erano terribilmente affezionati a lui. Aveva preso
il posto di Bob e fino a quel momento tutti avevano pensato che l’aveva
fatto egregiamente, che non aveva fatto rimpiangere il loro amico, che
aveva fatto del suo meglio. Una cosa del genere, oltre che deprecabile
dal punto di vista morale, aveva ricordato loro cosa avevano perso con
Bob. Aveva, in qualche modo, infangato il dolore che tutti avevano
provato per l’amico e gli sforzi che avevano fatto per andare avanti lo
stesso.
-Cosa capiremmo Mike? Non ci interessa capire, ci interessano i fatti.
E i fatti sono che tu sei un inutile ladruncolo, nella più gentile
definizione che ha dato di te Frank, quindi per favore ora lasciaci in
pace.-
La questione per Ray era chiusa.
Ignorò l’espressione palesemente disperata che si dipinse sul viso di
Mike, e fece per chiudere la porta.
-Ray, cazzo aspetta!- sbottò poi, afferrando lo stipite e spalancandola
di nuovo. Un lampo di rabbia passò negli occhi di Ray, si sforzò di
calmarsi. Se lui perdeva la calma erano tutti fottuti. Si sarebbe
innestata una reazione a catena devastante, che avrebbe portato come
conseguenza il ferimento piuttosto grave di Mike.
Se lui si fosse lasciato andare anche Frank si sarebbe sentito
autorizzato a farlo, Mikey avrebbe cercato di fermarlo e Gerard sarebbe
intervenuto per uccidere chiunque avesse toccato Frank o Mikey.
-Fammi parlare con loro. Non ti chiedo di entrare, cazzo, falli uscire,
anche solo Frank. Non risponde più alle chiamate né agli sms, voglio
solo spiegarmi, ti prego.-
Ray lo guardò incredulo. Nel tempo Frank e Mike avevano sviluppato un
bel rapporto, erano diventati amici piuttosto stretti, frequentandosi
al di là dal lavoro. L’aveva fatto entrare a casa sua, Jamia gli aveva
offerto da bere. Già questo pensiero per Frank era intollerabile. Non
poteva essere tanto idiota da non saperlo.
-Mike, se Frank ti rivede ti spacca la faccia- disse chiaramente, il
tono incredulo della sua voce doveva essere evidente, vista
l’espressione addolorata di Mike.
Se Ray non avesse avuto ben impressa nella mente l’immagine di Frank
che spaccava tutti gli oggetti nella stanza, urlando e imprecando
contro Mike, e Gerard che ferendosi lui stesso lo abbracciava per
calmarlo, forse si sarebbe fatto impietosire.
Era sempre stata una persona che cercava di capire tutte le motivazioni
che stavano dietro un certo comportamento, non si era mai fermato ai
fatti puri e semplici. Ma c’erano cose più importanti adesso in gioco.
C’erano cose più importanti della faccia addolorata e pentita di Mike.
Doveva proteggere l’equilibrio e la serenità della band come aveva
sempre fatto, in questi anni troppi avvenimenti, troppi litigi, avevano
già minacciato di farla crollare.
L’unica loro fortuna era che le fondamenta fossero forti e profonde,
altre band si erano divise per molto meno.
Mike però sembrava non capirlo. Non aveva mai capito quanto in realtà
fossero legati, quanto si proteggessero e si sostenessero a vicenda, al
di là delle incomprensioni che potessero avere. Non era mai riuscito a
percepire quanto forte era il legame fra loro, altrimenti non avrebbe
mai fatto una cosa del genere.
Sporse la testa verso Ray, in un chiaro tentativo di avvicinarsi di più
ai ragazzi, e urlò:
-Frank, cazzo! Ti prego, voglio solo spiegare!- Ray lo spinse indietro,
incredulo.
Voleva farsi ammazzare?
-Fottiti bastardo!- fu la risposta di Frank, chiaramente furiosa. Ci fu
un rumore piuttosto forte, qualcosa cadde a terra e poi si sentì
nuovamente la voce di Frank, stavolta più soffocata, esclamare:
-Gee, lasciami cazzo. L’hai sentito?Gerard!-
Ray sospirò, guardando Mike. Forse l’aveva capita adesso.
Mike guardava la porta aperta, gli occhi spalancati, le labbra
tremavano. Ray per un attimo provò quasi pena per lui. Era evidente che
aveva agito d’impulso, senza considerare le ripercussioni che questo
avrebbe avuto per loro, per i legami che aveva instaurato con i
ragazzi, per il suo futuro professionale. Non sapeva se definirlo
semplicemente una persona furba che si stava giocando il tutto per
tutto cercando di fregarli ulteriormente, o semplicemente un idiota.
-Hai capito adesso?- mormorò, incrociando le braccia sul petto.
Mike scosse la testa ostinato, Ray sospirò. Questa cosa non sarebbe
stata indolore come aveva sperato.
-Non mi avete nemmeno voluto vedere dopo, Ray. Non sapete la mia
versione, non sapete perché l’ho fatto. Non sapete chi è il vero
bastardo, qui. Non siete stati equi con me, non lo siete mai stati!-
alzò la voce. Ray si voltò indietro un attimo, a guardare preoccupato
l’interno della stanza. Mikey stava guardando la scena con gli occhi
spalancati, Frank e Gerard erano al lato opposto della stanza, seduti
sui divanetti. Gerard aveva passato un braccio attorno alle spalle di
Frank e gli stava sussurrando qualcosa all’orecchio, probabilmente
cercando di distrarlo. A quelle parole, che anche loro dovettero aver
sentito tanto Mike le aveva urlate, Gerard strinse la presa su Frank,
che si dimenò nel suo abbraccio. Ray si morse un labbro. Ancora una
frase come quella e Gerard sarebbe stato il primo a lasciarsi andare.
Frank era stato quello che l’aveva presa peggio fra loro, per via dei
legami personali che aveva instaurato con lui, ma Gerard non sopportava
che nessuno ferisse l’amico. Solo lui aveva la prerogativa di farlo
incazzare o deluderlo. Ma loro sapevano sempre come riavvicinarsi poi,
perché avevano la feroce convinzione di tenere all’altro più di
qualsiasi altra cosa, e in fondo sapevano, anche nei litigi peggiori,
che per l’altro era la stessa cosa. Quindi vedere Frank in quelle
condizioni l’aveva turbato e fatto arrabbiare molto più che il fatto in
sé.
Tornò a voltarsi verso Mike.
-Qualunque cosa Mike. Abbiamo letto quello che hai scritto, le tue
ragioni. Una famiglia è leale uno con l’altro, si sostiene. Chiede
aiuto. Tu hai tradito la fiducia di tutti noi.-
Mike abbassò la testa, sconfitto. Forse era stato il tono duro usato,
forse la voce piena di furia di Frank.
-Una famiglia ascolta, perdona- mormorò.
-Anche ammettendo che quello che tu hai scritto sia la verità…-
cominciò, lanciandogli un occhiata dura quando Mike aprì la bocca per
protestare. La richiuse immediatamente.
-Dicevo, anche ammettendo questo… non potremmo più fidarci di te, Mike.
Questo è tutto.-
Una mano delicata gli toccò la spalla, non ebbe bisogno di voltarsi per
sapere che era stato Mikey.
-Ray, Gerard si sta spazientendo. Mandalo via e basta, sai cosa succede
se lui si arrabbia.- sussurrò Mikey senza guardare l‘altro.
-Cosa, viene a spaccare la testolina al povero bimbo cattivo? Siete
tutti lì preoccupati di quello che può pensare Gerard, di come reagirà,
di cosa farà… non siete capaci di pensare con le vostre teste? Se
avesse fatto lui una cosa simile sareste stati tutti lì a consolarlo e
sentire le sue ragioni!- intervenne Mike, usando tutto il sarcasmo e la
veemenza di cui era capace.
Non aveva mai avuto un grande rapporto con Gerard, quest’ultimo era
troppo possessivo nei confronti di Frank per avvicinarsi a Mike senza
essere animato da quella punta di acida ironia che lo
contraddistingueva quando qualcuno non gli stava a genio. Mike l’aveva
inevitabilmente capito e i rapporti fra i due, pur rimanendo amichevoli
e cortesi, non si erano mai stretti più di tanto.
Ray, col senno del poi, era estremamente grato per questo. Se fosse
stato Gerard quello coinvolto, se anche lui si fosse lasciato prendere
dalla sua spiccata emotività, probabilmente di Mike non sarebbe rimasto
nulla. Frank avrebbe avuto un motivo in più per cancellarlo dalla
faccia della terra.
Quei due sapevano essere estremamente protettivi uno verso l’altro.
Improvvisamente fu sbalzato via dalla porta, una piccola furia fece per
avventarsi su Mike, prontamente fermato dalle braccia di Gerard che lo
afferrarono saldamente da dietro.
-Piccolo bastardo! Come cazzo osi parlare in questo modo di Gerard?-
sbottò Frank, il viso stravolto dalla rabbia, il corpo proteso fin
quando la presa di Gerard glielo concedeva.
-Non devi nemmeno nominarlo! Lui non avrebbe mai fatto una cosa simile,
sai perché? Perché qualunque problema avesse avuto, sarebbe venuto da
me! Non mi avrebbe mai fregato in questo modo alle spalle!-
Continuò a urlare Frank, il viso sempre più rosso e sull’orlo di una
crisi di nervi.
-L’ha fatto! Quante volte ti sei incazzato con lui? Quante te ne ha
fatte passare? Lui lo hai sempre ascoltato! L’hai sempre perdonato,
anche quando ti trattava come merda!- anche Mike stava urlando adesso e
la situazione stava sempre più degenerando.
- Non osare parlare di cose che non conosci! Non azzardarti a
intrometterti fra me e Gerard, Mike, perché com’è vero Dio domani
vedrai il cielo da un letto di ospedale!- rispose Frank, se possibile
ancora più infuriato.
Gerard strattonò Frank, il viso era impassibile, l’espressione
decisamente illeggibile.
-Ray, Mikey- chiamò, il tono di voce tratteneva appena una gelida
furia.
I ragazzi con un sospiro presero il posto di Gerard, trattenendo Frank
e trascinandolo dentro la stanza. Non fu facile, Frank era piccolo ma
si dimenava come un dannato. Si convinse solamente quando Gerard si
voltò a guardarlo, gli accarezzò il viso con un espressione dolce, la
prima che avesse rivolto a qualcuno in quella pessima giornata, e
sussurrò:
-Me ne occupo io. Ti fidi me, vero?-
Frank annuì, finalmente placato, e si lasciò condurre dentro.
Tutti sentirono la voce di Gerard da dietro la porta ormai chiusa. Non
perché lui urlasse, ma la voce era alta e nitida, sferzante come uno
schiaffo in pieno viso.
- Se ti avvicini ancora a Frank ti denuncio Mike. Non l’abbiamo fatto
per i bei ricordi che ancora abbiamo di te, che Frank ha di te.-
Fece una pausa. Nessuno fiatò, nemmeno Mike. Raramente avevano sentito
Gerard così gelido e così arrabbiato.
-L’hai tradito. Qualunque problema tu avessi avuto, economico,
personale, qualunque merda ti abbia spinto a farlo… se tu avessi
parlato con lui, lui si sarebbe tagliato un braccio per te. L’ha fatto
per me. Quando ero poco più che un rifiuto umano ha rinunciato alla sua
fottuta vita per tirarmi fuori dalla merda in cui ero caduto. Ci sono
cose che tu non sai e che non capirai mai, ma una cosa di Frank
dovresti averla capita. Per le persone che ama lui si farebbe uccidere.
E tu l’hai fatto stare male, Mike. Tira un po’ le somme e vedi come
poco mi piace questa cosa. Avvicinati ancora, tenta ancora di
parlargli, e chiarirti con lui sarà l’ultima cosa di cui ti dovrai
preoccupare.- sibilò, la rabbia molto più evidente adesso. Ray osservò
Frank. Si mordeva un labbro, un piccolo sorriso sul viso. Gerard non
aveva mai fatto mistero del rapporto indissolubile che lo legava a
Frank, ma sentire l’uomo ammetterlo così apertamente, sentirlo mentre
difendeva Frank in questo modo, non appassionato come la difesa
dell’altro poco prima, ma altrettanto spietato, aveva sicuramente
ribadito a Frank quali erano le persone di cui davvero poteva fidarsi.
Non si sentiva più nessun rumore dall’altra parte, Ray lasciò
lentamente la presa dal braccio di Frank e quest’ultimo si precipitò
alla porta, solo per finire tra le braccia di Gerard che era appena
rientrato.
-Va tutto bene- sussurrò quest’ultimo, chiudendo le braccia sulla
schiena del più piccolo.
Frank annuì, la testa nascosta sull’incavo del collo di Gerard.
Ray sorrise, tirando un sospiro di sollievo. Ne erano usciti ancora.
Gerard si sarebbe preso cura di Frank, assicurandosi che Jamia non
facesse troppe domande finché Frank non fosse stato disposto lui stesso
a parlargliene, e Frank come sempre si sarebbe preoccupato che questa
brutta esperienza non avesse turbato Gerard più di quanto quest’ultimo
ammettesse.
Si sarebbero presi cura l’uno dell’altro, come facevano sempre.
Come faceva una famiglia.
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NOTE:
Ciao! Mi rendo conto che il rapporto fra Frank e Gee e molto ambiguo, è
reso in questo modo apposta, ognuno può vederci quel che vuole, una
forte amicizia, un pre-slash (come alla fine lo vedo io) e uno slash
vero e proprio… onestamente non ci pensavo mentre scrivevo, era un
altro il punto della storia quindi non mi sono concentrata a definire
il rapporto fra di loro ma il rapporto del gruppo in generale. Mi ha
sempre incuriosito provare a immaginare la reazione che hanno avuto
quando hanno saputo di Mike e di quello che aveva fatto, soprattutto
Frank che gli era molto legato e che poi ha dovuto dare la notizia hai
fan. E in effetti è sembrato molto alterato.
Quindi il fatto che Mike abbia rubato al gruppo è vero, come il fatto
che la band non l’abbia denunciato ma solo allontanato e il fatto che
poi Mike abbia replicato a Frank con una lettera dove spiegava le sue
ragioni e si lamentava del fatto che non i My Chem non hanno voluto
ascoltare le sue ragione. È anche vero che Frank ha definito Mike un
‘inutile ladruncolo’ in una recente intervista. Bene, spero che vi sia
piaciuta!
See you soon.
xoxo
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