Due nuovi amici per Ryo e Kaori
Due nuovi
amici per Ryo e Kaori
City Hunter©Tsukasa Hojo, Sunrise, Jump Comics e degli aventi
diritto.
La storia si svolge come "finale alternativo" del manga ed è ambientata in
Giappone a circa metà opera di Hojo.
Durante la lettura troverete delle mie note tra parentesi (così per esempio
NdA).
Ari e Kodachi sono personaggi da me inventati e non appaiono nel manga; Yoko
è la fotografa che appare nei manga 20 e 21.
Spero che la mia prima Fic vi piaccia, aspetto i vostri commenti ^_^
Se volete utilizzare il mio testo speditemi una e-mail PLIZ!
Kasumi-chan Agosto 2002
< tornio@inwind.it
oppure momieale@libero.it >
Capitolo 1
L’appuntamento era per le quattro pomeridiane al parco di Shinjuku.
"La scrittura di un uomo -aveva pensato quella mattina Kaori- A Ryo non andrà
bene, ma è da due mesi che non riceviamo un incarico!". La ragazza si presentò
puntuale e si sedette su una panchina del parco. Il segno di riconoscimento era
una rosa bianca, ma non vide nessun uomo arrivare con tale fiore. Dopo dieci
minuti occupati ad osservare la gente che le passava davanti, sospirò. Molte
coppiette di giovani innamorati le avevano fatto accennare un sorriso al loro
passaggio, come se la loro vista le regalasse una briciola della loro
felicità.
"Perché io non posso avere questo? -Si chiese- Anche io vorrei essere felice
come loro. Non ho mai avuto un ragazzo, eppure non mi sembra di essere brutta.
Se quello stupido di Ryo capisse i miei sentimenti… E’ da vari anni che viviamo
assieme ma non è mai gentile con me e mi scambia persino per un uomo! Non mi ha
mai considerato una ragazza carina."
I suoi tristi pensieri furono interrotti dai commenti di due ragazze "Ehi,
guarda che bella ragazza!" "Sì, è proprio carina". Stavano indicando nella
direzione di Kaori. Colpita da una ventata di orgoglio pensò: "Ma allora non
tutte le ragazze mi scambiano per un uomo! Certo, io sono molto attraente, e
finalmente se ne stanno accorgendo!" (ha cambiato improvvisamente umore! NdA) Fu
immediatamente distratta da un urlo e si girò. A pochi metri dietro di lei c’era
lo stallone di Shinjuku che stava importunando un’avvenente ragazza. Con una
martellata, accompagnata da un sonoro "RYO!", lo colpì in pieno. Poi realizzò
"Oh no, lo sapevo! I complimenti di prima erano per lei, non per me!", e si
accorse che la ragazza era una vecchia conoscenza. "Ciao Kaori" "Ah Yoko, sei
tu? Ciao! Che piacere rivederti!" (vedi nota all’inizio NdA) "Ahio, –si rimise
in piedi Ryo- queste sono le mie condizioni!" le disse. "Allora mi rivolgerò
alla polizia!" Rispose lei voltandosi sdegnata. "No aspetta Yoko, parliamone!"
la implorò lui. Kaori si accorse che la ragazza aveva una rosa bianca in mano.
"Ma allora sei tu la cliente! Io pensavo che il cliente fosse un uomo, vedendo
la calligrafia del messaggio sulla lavagna della stazione..." La ragazza
confermò "Infatti". Kaori rimase un poco perplessa. Ehm, era forse un
travestito? (Non si sarebbe mai detto! NdA) Ma se così fosse, come avevano fatto
le due ragazze di prima ad elogiare la sua bellezza? Kaori era forse meno
attraente di un travestito?! A questi pensieri si sentì mancare e Ryo con un
braccio la sorresse. "Sciocca, ma che hai capito! Il cliente è un ragazzo ma è
venuta lei al suo posto." Si sentì sollevata "Vedo che ti stavi già accordando
per la ricompensa…" aggiunse con sguardo indagatore "Ah, ehm… Ecco io…" "Perché
sei qui? Sono io che contatto i clienti!" "Uffa, volevo sapere i dettagli perché
se si trattava di lavorare per un uomo non avrei accettato!" "Imbecille! Come
facciamo a vivere se tu rifiuti tutti gli incarichi?! … Ah, adesso ho capito
perché eri qui! Eri venuto al parco per invitare ad uscire con te qualche bella
ragazza e hai visto lei con la rosa bianca…" "E’ proprio così" (che uomo
prevedibile NdA) "Scusate –si intromise Yoko- allora accetti? "Solo se me la… "
"Stai zitto, Ryo! Non badarlo…- rivolta a Yoko- Spiegami piuttosto perché ti sei
rivolta a noi." La ragazza cominciò a raccontare…
Capitolo 2
La sera Kaori era in sala con Ryo. Stavano studiando la cartina di Tokyo.
Kaori pensava a quello che le aveva detto Yoko quel pomeriggio…
--- (INIZIO FLASHBACK) ---
"Il ragazzo che vi vuole assumere si chiama Ari ed è un mio caro amico. E’ un
giornalista del Yomikai Journal, ed è venuto a conoscenza casualmente di alcune
informazioni riguardanti un traffico di droga. Per cercare lo scoop si è messo
nei guai, ed alcuni tizi lo hanno minacciato. Ari non ha ceduto, così qualche
giorno fa hanno rapito la sua ragazza, Kodachi." "E la libereranno solo se Ari
distruggerà le prove in suo possesso e se terrà la bocca chiusa, vero?" concluse
Kaori. "Esatto. Sono venuta io a contattarvi al suo posto poiché è sicuro che i
suoi movimenti siano tenuti sotto controllo. Mi ha consegnato anche questi
documenti: sono le prove dei traffici. Vuole che li teniate voi, in modo che
possano aiutarvi nelle indagini e se… -fece una pausa- se dovesse succedergli
qualcosa di spiacevole voi possiate denunciare quei delinquenti e fare
giustizia!" "Faremo tutto il possibile per salvare Kodachi e per consegnare alla
giustizia quegli individui." La rassicurò Kaori, ricevendo in consegna i
documenti.
--- (FINE FLASHBACK) ---
Dall’analisi del materiale in loro possesso era emerso che a rapire Kodachi
era stato un gruppo di malviventi che usavano riunirsi in un edificio
abbandonato nella periferia di Tokyo. Grazie ad un informatore, Ryo era riuscito
a scoprire il posto esatto dove trovarli. "L’edificio è questo" disse l’uomo
indicando un piccolo rettangolo sulla cartina. Kaori si avvicinò al tavolo e
studiò la zona circostante per potersi ambientare. I loro sguardi erano puntati
sulla carta, e non si erano accorti di essere molto vicini. Erano incantati,
assorti nei loro pensieri. Ryo si avvicinò alla mappa per studiare la rete
viaria, in modo da sapere come raggiungere il posto. I loro visi si trovavano a
pochissimi centimetri l’uno dall’altro. Kaori disse "Hanno scelto proprio un bel
posto isolato per la loro base. Tu che dici?" Girò il viso per cercare quello
del partner per avere una conferma. Inaspettatamente se lo trovò appresso, ma
così tanto appresso da sfiorare la sua guancia con le labbra. Per reazione
spontanea entrambi fecero un balzo indietro! Kaori era viola e aveva
un’espressione terrorizzata, mentre Ryo era sorpreso quanto lei e la guardava
male. Dopo qualche attimo tornarono alla realtà. "Che fai? Ma sei matta?" Kaori
provò a scusarsi agitatissima"Non-non l’ho fatto apposta… scusami…" "Ehm… Se è
un posto isolato per noi è meglio" Disse Ryo piegando la cartina. Mise via la
mappa e uscì dalla sala. (secondo me era ancora imbarazzato e voleva evitare di
guardare Kaori NdA)
Capitolo 3
La sera successiva i nostri entrarono nell’edificio senza problemi. "E’ stato
troppo facile. Non mi piace." Disse lui. "Probabilmente non si aspettavano la
nostra visita. Meglio così, no?" "Sei tesa, Kaori?" Lei non pensava che la cosa
fosse così evidente. "No!" "Avanti, ti conosco da tanto tempo e capisco quando
menti." Ormai erano passati diversi anni da quando Maki era morto e lei era
diventata la partner di Ryo. Lei desiderava esserne la partner anche nella vita,
non solo nel lavoro. Era difficile capire quello che gli passava per la testa, e
Kaori voleva ardentemente saperlo. Ryo aveva eretto una barriera tra il suo
cuore e lei, aveva deciso di non rivelarle i propri sentimenti per non farla
attaccare troppo a se. Un giorno avrebbe dovuto separarsi da lei, per il suo
bene, e voleva che quel giorno fosse meno doloroso possibile per entrambi.
"Cosa vuoi che ti dica? E’ evidente che lo sono. Io non capisco come fai tu a
restare sempre così calmo, a mantenere in qualunque situazione il sangue
freddo." "Eh, bisogna imparare a controllare le proprie emozioni." (e tu sei
proprio bravo a farlo con Kaori, vero? NdA) "Scusami, ma non ci riesco." "Non
sei proprio fatta per questo lavoro…" "Cosa dici!? Imparerò a farlo, te lo
prometto!" "Non ti scaldare, non ho intenzione di lasciarti." ‘non ancora’
aggiunse mentalmente.
Kaori ricordò tristemente la volta che Ryo la licenziò, quando Volpe
Argentata aveva minacciato di ucciderla. Lui osservò il suo sguardo triste. Era
in quei momenti che avrebbe voluto aprire il suo cuore e confidarle quello che
provava. Ma non era quello il momento, erano in missione.
Le loro voci avevano attirato degli uomini, che ne avvisarono un altro, forse
il loro superiore. Questo decise di preparare loro una trappola. Radunò parte
degli uomini e ordinò di catturarli vivi. I nostri non avevano una pianta del
palazzo, così si aggiravano alla cieca per i corridoi. "Merda, non so da dove
cominciare. Possiamo solo controllare stanza per stanza." Ryo si fermò davanti
ad una porta "Sento la presenza di qualcuno qui dentro. Aspettami qui." Con un
calcio aprì la porta; all’interno c’erano quattro uomini. Si lanciò buttandosi
sul pavimento per evitare i loro proiettili. Sparò anche lui e ne ferì una
parte. Rovesciò un tavolo e si nascose dietro di esso. Sparò ancora e colpì
l’ultimo rimasto in piedi. Poi regnò un silenzio sospetto. "Kaori, vieni" disse,
ma non ebbe risposta. "Kaori?" Uscì dalla stanza e vide un uomo che minacciava
con una pistola la sua socia. Altri sei uomini erano pronti ad intervenire
dietro a lui nel corridoio. "Se non vuoi che succeda qualcosa di brutto alla tua
donna arrenditi e consegna la pistola" "Chi sarebbe la mia donna? Quella
mezza-uomo lì?" "Deficiente, ti sembra il momento di scherzare?" "Cretina, non
sto scherzando!" "Brutto stronzo che non sei altro, io ti…" "Adesso basta!" Li
interruppe un delinquente. Ryo non aveva scelta e fece come gli era stato
intimato. I due vennero catturati e portati al porto. Lì furono trasportati con
una barca fino ad un’isoletta a 5 chilometri dalla costa. Arrivati lì, furono
rinchiusi in una cella con due letti nei sotterranei di un edificio.
"Perdonami Ryo! –cominciò Kaori- Siamo stati catturati per colpa mia." "Non
preoccuparti" La confortò lui. "Come, non sei arrabbiato con me?" "No. Ora ci
troviamo nella base dell’organizzazione e sono sicuro che tengono qui Kodachi.
E’ stato un colpo di fortuna essere stati portati qui, visto che non
sospettavamo l’esistenza di questa base." "Cosa vuoi dire?" "Se interrogando un
uomo fossimo riusciti a sapere che la ragazza si trovava qui, la situazione
sarebbe stata molto più complicata!" "E’ vero! Siamo in un isola e non potevamo
raggiungere il posto in elicottero o con una barca, altrimenti ci avrebbero
subito avvistati." "Vedo che hai capito."
Kaori si sentì meglio e la tensione svanì. Era con Ryo e questo la
tranquillizzava. (come fa ad essere tranquilla? E’ rinchiusa in una cella con un
maniaco sessuale! NdA)
La mattina seguente entrarono tre individui nella cella. Li ammanettarono e
chiesero loro di seguirli perché il capo voleva interrogarli. Nel corridoio
Kaori fece finta di avere un capogiro e si appoggiò al muro. Ryo disse "Sta
male!" e l’attenzione dei tre fu rivolta alla donna. Ryo approfittò della loro
distrazione e si posizionò di fianco ad uno di loro. Lo colpì con le braccia
dietro alla nuca e alzò il ginocchio, che finì prepotentemente in faccia di
colui, mettendolo KO. Un uomo si era girato e stava per sparare. A questo tolse
via l’arma con un potente calcio al polso. Al terzo uomo pensò
contemporaneamente Kaori, sferrandogli una gomitata nell’addome. L’uomo voleva
sparare, ma Kaori gli spostò il braccio verso l’alto, facendogli colpire il
soffitto. Ryo diede un pugno in faccia senza tanti complimenti all’uomo che
aveva appena disarmato, facendolo violentemente indietreggiare, e poi un altro
sulla mascella. Questi perse l’equilibrio e cadde al suolo.
Kaori teneva il braccio del terzo uomo sollevato in aria e con una mano
bloccava il tamburo della pistola, per non far partire il colpo. L’uomo con
l’altro braccio cercava di farle mollare la presa. Intanto Ryo recuperò una
pistola da terra e la puntò sul malcapitato. Questi mollò la presa lasciando
alla donna la sua arma e indietreggiò con le mani in alto. (che bel gioco di
squadra, bravi! NdA) Kaori prese le chiavi delle manette da un corpo sul
pavimento e si tolse le manette, mentre Ryo fece confessare all’uomo dove si
trovava Kodachi. Anche Ryo si tolse le manette, e poi sistemò il
delinquente.
Ryo aveva avvisato Falco prima di partire per la visita al fabbricato nella
periferia di Tokio. Se non fosse tornato la notte, significava che la situazione
si era complicata e che aveva bisogno del suo aiuto. Umi li aveva seguiti da
lontano, ed era giunto alla conclusione che era arrivato il momento di entrare
in azione. I nostri furono avvisati dell’arrivo di Umibozu da boati e crolli
provenienti dall’altra parte dello stabile. Mentre la maggior parte degli uomini
era impegnata a fronteggiare l’attacco di Falco, Ryo e Kaori trovavano e
liberavano Kodachi. Dopo aver distrutto l’edificio (e l’ho scritto con tanta
leggerezza, visto che per lui è normale NdA) e aver ‘fatto addormentare’ tutti i
cattivi con una tenera ninnananna (sembra pure un papà premuroso NdA), Umi
accompagnò i pargoli a scuola (ops, i nostri a Tokyo) con un motoscafo che aveva
gentilmente preso in prestito al porto (secondo me ha picchiato il proprietario
poiché non glielo voleva dare NdA). Oltre ad aver salvato Kodachi, i nostri
avevano prelevato (cioè rubato) alcuni registri con i dettagli dei traffici di
droga, e avevano consegnato tutte le prove alla polizia (chissà chi si prenderà
il merito dell’operazione? Saeko: "Etchù" NdA). Le autorità perquisirono le due
basi e arrestarono i criminali, mentre Ari ottenne l’esclusiva per raccontare
l’operazione di polizia. (ha rubato l’ispirazione a Yuka per "La pantera in
divisa 2" NdA)
Capitolo 4
Ari e la sua ragazza erano molto grati agli sweeper, e li avevano invitati a
cena nel loro appartamento per ringraziarli (erano conviventi NdA).
"La cena era ottima, e voi siete delle persone squisite" si complimentò Kaori
(sembra una cannibale! NdA). "Grazie" I ragazzi erano molto simpatici. Dopo
mangiato i quattro si misero a chiacchierare, come se fossero stati vecchi amici
che non si vedevano da tempo. Kaori parlava con Ari del suo lavoro di sweeper,
mentre Ryo cercava di convincere Kodachi a diventare la sua assistente. Ari
invitò Kaori nel suo studio per farle leggere la bozza dell’articolo. Lei
accettò e lo seguì, lasciando soli Ryo e la ragazza in salotto (si fida a
lasciarli soli perché sa che Ryo non ci prova con le ragazze impegnate *e Miki?*
NdA).
"Scusa se mi intrometto nei tuoi affari, ma sono curiosa di sapere in che
rapporti sei con Kaori." "E’ la mia socia, ha il compito di contattare i
clienti, perché?" I due erano ormai entrati in confidenza "Non intendevo in quel
senso. E’ la tua ragazza?" "Quel travestito?? No di certo!!" Ryo pensò ‘Ma
perché me lo chiedono tutti?’ "E’ un travestito??" "Ma no! Stavo scherzando!"
Lei sorrise, ma poi si fece seria. "Senti Ryo, vorrei chiederti un favore…"
"Dimmi tutto" "Ho l’impressione che Ari consideri il suo lavoro più importante
di me." "Cosa te lo fa pensare?" "Piccole cose, e anche il fatto che non ha
ceduto alle minacce dei delinquenti. Ha rifiutato di distruggere le prove
mettendo a rischio la mia vita!" "Se fosse come dici tu, non ci avrebbe
ingaggiato. Penso che non volesse buttare al vento tutto il lavoro che aveva
fatto fino a quel momento per incastrarli." "Sì, ma è da un po’ che lo vedo
distante… mi rivolge meno attenzioni di una volta." "Che favore dovrei farti?"
"Potresti fare finta di provarci con me?" Ryo la guardò stupito. "Solo per
finta!" "Ho capito, vuoi farlo ingelosire." "Infatti. Ti prego, puoi farlo?"
"Non posso, mi dispiace. Kaori mi ammazzerebbe!" "Ma hai appena detto che non è
la tua ragazza!" "No ma…" Rispose lui imbarazzato. "Ah, ho capito tutto." Lo
guardò maliziosa la ragazza. Non era difficile intuire il legame profondo che
univa Ryo e Kaori.
Nello studio si stava svolgendo un’altra conversazione "Kaori, io e Kodachi
vi siamo debitori. Avete fatto molto per noi." "E’ il nostro mestiere." "Saremmo
sempre disponibili ad ospitarvi, venite pure a trovarci quando volete!" "Grazie,
ma ci avete già pagato con un sostanzioso assegno! Non vorremmo disturbarvi."
"Si figuri, la vostra compagnia non ci da fastidio, anzi!" "Quando volete potete
venire al bar ‘Cat’s Eye’, noi siamo spesso lì." "OK, verremo certamente. Ora
leggi il mio articolo e poi dimmi cosa ne pensi. Naturalmente non vi ho citati e
ho scritto che la mia ragazza è stata salvata dalla polizia" "Adesso lo
leggo".
I nostri tornarono a casa tardi la notte. Ryo era sdraiato a letto e
ripensava alla richiesta di Kodachi ‘E io dovrei risolvere i loro problemi di
cuore? Ho già i miei…’ Sentì il bisogno di alzarsi, ma non seppe il perché.
Sentiva che gli mancava qualcosa. Istintivamente si diresse sul tetto del loro
palazzo, poiché la vista delle luci della città a quell’ora lo rilassava. Salì
le scale che portavano al tetto e aprì la porta. Si meravigliò perché trovò
Kaori, che l’aveva preceduto.
Si avvicinò a lei silenziosamente e appoggiò i gomiti alla ringhiera. Lei si
accorse della sua presenza e si girò verso di lui "Ah, anche tu qui?" Lui non
rispose. Kaori riprese a guardare il magnifico panorama che si presentava
davanti a loro. Rimasero così un bel po’. (Che scena romantica, wow! o__O NdA)
Kaori si voltò di nuovo e guardò con occhi pieni di affetto il partner. Ryo si
accorse di essere fissato e si girò. "Ehi, perché mi guardi così?" "Perché? Non
posso neanche più guardarti ora?" Si lamentò Kaori. "Sai, mi sto preoccupando"
"Di cosa?" "Ho paura che tu ti sia innamorata di me" Kaori divenne paonazza e
fissò un punto a caso nel cielo per evitare il suo sguardo. "Ah, ah! Sei
diventata tutta rossa! E’ proprio vero… e poi l’altro giorno hai provato a
baciarmi!" "Kaori non ce la faceva più e sbraitò "Idiota, non è vero che ho
provato a baciarti! E poi come si fa ad essere innamorate di un elemento come
te!?" Si incamminò verso la porta per andarsene (corri, corri… NdA). Ryo era
molto divertito dalla reazione della socia e rimase a guardarla mentre se ne
sgattaiolava via adirata.
Anche lui provava gli stessi sentimenti nei suoi confronti. Era evidente che
li legava qualcosa di più di un rapporto di lavoro o amicizia. Era troppo tardi
per pensare di separarsi, dato che ormai si appartenevano l’uno all’altra. La
barriera che Ryo aveva eretto tra il suo cuore e Kaori stava crollando, ed era
giusto così. Lui se ne rendeva conto, ed era arrivato alla conclusione che non
valeva più la pena mentire o negare ciò che era ovvio. Poiché in quel modo
soffrivano entrambi. Anche lui ne soffriva, nonostante le apparenze. Si
comportava come se non gliene importasse nulla: ci provava con tutte le altre
belle donne, non le faceva mai un complimento, ogni occasione era buona per
prenderla in giro… Ma questa era soltanto una maschera. Questa nascondeva la sua
timidezza, l’orgoglio e la paura di soffrire se si fosse innamorato sul serio.
Concluse che era ora di finirla con le menzogne, e confessarle quello che
segretamente provava. Doveva farsi coraggio e dirle che l’amava. Poi sarebbero
stati liberi di manifestare il loro amore.
Capitolo 5
La mattina seguente Kaori andò al Cat’s Eye. Vi trovò Ari e Kodachi che
stavano bevendo un caffè. "Ciao Ari, ciao Kodachi" Kodachi posò la tazza sul
bancone, disse "Ciao Kaori" freddamente e uscì dal locale. "Ah, ciao Kaori!
Felice di rivederti. - la salutò Ari –Ti posso offrire un caffè?" "Sì, grazie."
Dopo aver bevuto, il ragazzo invitò Kaori a fare una passeggiata. I due si
avviarono verso la stazione, poiché Kaori doveva controllare i messaggi alla
lavagna.
"Questa mattina ho litigato con Kodachi, – cominciò il ragazzo – per questo è
uscita dal bar imbronciata." "Ah, mi spiace. Ma per quale motivo?" "Mi ha detto
che io non le dedico abbastanza attenzioni, che la trascuro." "Forse per colpa
del tuo lavoro sei sempre impegnato?" "Infatti. Questo è un periodo difficile
per noi." "Perché non le parli?" "E’ ancora arrabbiata e non mi vuole
ascoltare." "Ecco, siamo arrivati. Vediamo… No, nessuna richiesta (strano! NdA).
Possiamo tornare indietro. Uh, sono già le undici. Devo tornare a casa per
preparare da mangiare." "Ti accompagno a casa." Kodachi era in centro a fare
compere e li vide. "Questo brutto stronzo! Litighiamo e lui se ne cerca subito
un’altra! Si scorda il pranzo!"
Il pomeriggio Kaori fece i mestieri di casa e arrivarono presto le sedici.
Ryo era sul divano e stava leggendo una delle sue solite riviste oscene. Lei non
aveva niente da fare, così lo avvertì che andava a trovare Ari.
Nell’appartamento di Ari, Kaori fu coinvolta in un’aspra lite. Kodachi
rimproverò ad Ari di essere freddo con lei e lui rispose che era colpa del suo
ultimo articolo. Infatti nell’ultimo periodo lui era con la mente altrove e si
era quasi dimenticato di avere la ragazza. Kodachi gli rinfacciò anche che era
uscito con Kaori invece che chiederle scusa, e gli chiese se la stava tradendo
con lei. (qui non metto il discorso diretto, altrimenti sarebbe un catalogo di
parolacce^^ NdA) Kaori era molto imbarazzata e non sapeva cosa dire per farli
riappacificare, si sentiva fuori luogo. Ari per fare un dispetto a Kodachi disse
che Kaori era meglio di lei e che avrebbe potuto innamorarsene. Kaori si rese
conto che la sua presenza non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Kodachi era furiosa e disse che
anche lei poteva trovare di meglio. Affermò che la sera precedente aveva baciato
Ryo sulla bocca mentre erano da soli, e uscì di casa piangendo.
Kaori cercò di far ragionare Ari "Che ti è preso? Così hai buttato benzina
sul fuoco!" "Ma l’hai sentita? Ha detto che ha baciato Ryo!" "Sì, ma ti assicuro
che lui la pagherà! E’ sicuramente tutta colpa sua, GRRR!" "Come colpa sua?"
"Certo, è bravo ad approfittare dei momenti in mia assenza per provarci con le
clienti!" "Ma… non sarai gelosa?" "Io? No! Gelosa di quel cretino? Ma va! -
(però non lo dice da convinta NdA) – Ascolta: a Ryo ci penserò io, però a
Kodachi devi pensarci tu." "Ma…" "Devi chiederle scusa." "Hai ragione." Poi
Kaori uscì dall’appartamento di Ari brandendo il martello e urlando "RYOOO! Ti
aspetta la punizione divina!"
Intanto Saeba aveva ricevuto la visita di Reika a casa. La donna era venuta
per informarlo che alcuni dei trafficanti di droga, che la polizia aveva
arrestato, erano fuggiti dal carcere. "pensi che vogliano vendicarsi?" chiese la
sorella della poliziotta "Chissà quante bottarelle dovrò scalare a Saeko per
questa informazione…" "Ehi, stupido! Ti preoccupi solo di questo?" "Perché non
saldi tu il debito di Saeko?" "io? Perché non lo chiedi a Kaori?" Chiese
maliziosa la donna. In quell’istante entrò Kaori in casa "Traditore! Come hai
potuto farmi questo?!" "ARGH!" urlarono entrambi. Kaori era veramente incazzata
"Kodachi mi ha detto che ieri vi siete baciati, quando eravamo a cena da loro!
Lo sapevo, non dovevo lasciarvi soli!" "Che cosa stai dicendo? Che ti piglia?"
Disse un Ryo incredulo. "Ryo, che significa??" Chiese una Reika alquanto
stupita. "Ma… non è vero! E’ una balla! E’ tutto falso!" "Quello che sta dicendo
il falso qui sei tu, brutto traditore!" Dissero le sue donne in coro, rompendo
il martello ‘LIAR’ (=bugiardo NdA) in testa a Ryo. "Perché?! Cosa ho fatto di
male? Quella volta che non ci provo con un’altra mi picchi lo stesso, tanto vale
provarci!" "Non dire stronzate e confessa!" "Basta, hai rotto Kaori! Se insisti
ancora ti licenzio!" Reika aspettava solo questo e si propose immediatamente
come nuova assistente. "Brutta gallina, come osi?" Le urlò Kaori "Gallina a chi?
Megera!" "Adesso BASTA! Smettetela!" Ryo cercò di farle smettere di bisticciare
"ZITTO! NON TI INTROMETTERE!" Si sentì urlare come risposta. "Adesso me ne vado
da qui, ne va della salute delle mie orecchie…" l’uomo uscì di casa. "Cosa fai
ancora qui? Questa non è casa tua!" Disse Kaori indicando la porta a Reika.
Quando anche lei se ne fu andata e Kaori fu sola, si sdraiò sul letto. "Cosa
devo fare con te?" pensò a voce alta.
Capitolo 6
Ari era uscito di casa per cercare Kodachi e scusarsi con lei. La trovò
seduta su una panchina al parco. "Scusa per quello che ho detto prima, non è
vero che potrei trovare di meglio." Kodachi si asciugò le lacrime. "E’ tutta
colpa mia, – continuò il ragazzo – è vero… ti ho trascurato. Ma non succederà
più! Te lo prometto, amore." Kodachi si girò e guardò Ari negli occhi: aveva uno
sguardo sincero. Si alzò dalla panchina e l’abbracciò. "Scusami anche tu! Ho
mentito dicendo che avevo baciato Ryo. Non voglio perderti!" "Neanche io,
tesoro." E si baciarono. (i protagonisti di questa scena sono sbagliati… NdA) "A
proposito di Ryo… - disse Ari – Chissà come sarà ridotto…" "Che?" "Kaori è
uscita dal nostro appartamento con cattive intenzioni… " "Ah… poverino!"
Era quasi ora di cena e Kaori si chiedeva dove fosse finito Ryo. ‘Sarà in
giro ad importunare tutte le belle donne di Shinjuku’ pensò. Dopo dieci minuti
Ryo entrò in casa. "Come sta Kodachi?" chiese "Non sono uscito con lei,
sciocca!" "Ah, e allora dove sei stato fino ad ora? Aiutami ad apparecchiare la
tavola." "Reika era venuta oggi per avvisarmi che alcuni dei criminali che
abbiamo aiutato ad incastrare sono evasi. Ho chiesto delle informazioni a Saeko
e ho scoperto che hanno intenzione di assoldare un killer per uccidere il
giornalista." "La vuoi ben cotta la bistecca?" "Ehi, ma mi stai ascoltando?"
"Acido! Ti ascolto, sì." "Dopo cena andiamo da Ari e Kodachi e li invitiamo a
stare da noi per il momento." "E’ tutta una scusa, vero? A te interessa solo che
Kodachi stia a casa nostra per provarci con lei!" "Ancora con questa storia!?
Sei ancora arrabbiata?" "Non credere che io sia gelosa, voglio solo che facciano
pace e che si rimettano assieme." "Ti ripeto che non l’ho baciata." "Non mi
interessa, per me puoi baciare tutte le donne che vuoi." "Davvero? Non te ne
importa niente di me?" Ryo era in piedi di fronte a lei e la stava fissando
intensamente aspettando la risposta. "Sul serio non l’hai baciata?" "Non l’ho
fatto, te l’ho già detto." Kaori si lanciò tra le sue braccia "Scusa se ho
dubitato di te!" "Che fai? Mi metti in imbarazzo così!" "La verità è che io…" ma
non poté finire la frase perché Ryo le sollevò il viso con la mano e la baciò.
(Finalmente! *__* NdA)
Ari e Kodachi fecero le valigie in fretta e le depositarono nel bagagliaio
delle due macchine. Kaori guidava la Honda ed era con Kodachi, mentre Ryo
viaggiava sulla Mini con Ari. Durante il viaggio Kodachi si scusò con Kaori
perché aveva mentito riguardo il bacio dato a Ryo. Kaori disse che non doveva
preoccuparsi perché aveva già chiarito tutto con lui e poi le chiese come andava
con il suo ragazzo. Kodachi le spiegò che avevano fatto la pace. Dopo aver
portato le valigie in casa, Ryo realizzò che c’era qualcosa che non andava,
sentiva una tensione nell’aria. Kaori disse "Kodachi dormirà in camera mia, io
dormirò sul divano, tu e Ari dormirete in camera tua." "Che cosa? Io non voglio
dormire con un uomo, lo sai che è contro i miei principi!" Commentò Ryo. "Ma non
c’è nessun problema – disse Kodachi dopo aver compreso la situazione – Io
dormirò sul letto di Kaori, Ari dormirà sul divano, e voi…" "CHE??" in coro "Non
vogliamo disturbarvi ulteriormente, fate come se noi non ci fossimo." "Veramente
quella è realmente la camera di Kaori, non è la stanza degli ospiti. - precisò
Ryo – Noi non dormiamo assieme!" "Sì, va bene. – disse Ari – Buonanotte!" Prese
una coperta e si distese sul divano, mentre Kodachi si mise sul letto di Kaori.
I nostri si guardarono "Ehm" "Ah… Non abbiamo scelta…" Kaori fece una doccia
veloce e indossò il pigiama in bagno. Entrò in camera di Ryo e si sedette sul
letto. Ryo era già sotto le coperte. Si girò e le chiese "Cosa aspetti?" Notò il
suo imbarazzo. "Hai paura che ti violenti o aspetti il bacio della buonanotte?"
"Non dire stupidaggini!" Si fece coraggio ed entrò sotto le coperte. Lo avvisò
"Non provare a toccarmi." "Perché? Non ti piacerebbe?" "Argh!" "Stavo
scherzando, dormi." Ryo spense la luce.
Capitolo 7
La mattina Kaori si svegliò e si accorse che Ryo dormiva ancora. Lo guardò
con tenerezza: era veramente dolce. Gli accarezzò i capelli e poi gli diede un
bacio sulla fronte. Si alzò e andò in cucina per preparare la colazione. Dopo
qualche minuto Ryo la raggiunse "Oggi andiamo a fare colazione al Cat’s Eye."
"Ma ho già messo su l’acqua per fare il caffè." "Non importa."
Mezz’ora più tardi erano tutti e quattro nel bar. Dopo un quarto d’ora arrivò
Reika. "Ciao Ryo, ti ho portato le informazioni sul killer che mi avevi chiesto.
Mia sorella ha detto che puoi tenerle per qualche giorno." "Grazie" "Non serve
che mi ringrazi! Per te farei questo ed altro, tesoro!" "Tesoro? – intervenne
Kodachi, rivolta a Kaori – E tu lasci che questa donna abbia tutta questa
confidenza con il tuo fidanzato?" (ormai c’è abituata… NdA) "Fi - Fidanzato?"
Chiese Reika, mentre a Kaori andava di traverso il caffè. "Certo! Come lo chiami
uno che vive nella stessa casa e dorme nello stesso letto con una donna?"
Continuò Kodachi. A Kaori venne in mente che Ryo la sera precedente l’aveva
baciata, e che quindi poteva considerarlo il suo ragazzo. Arrossì al pensiero.
Miki e Falco fissarono prima Kaori e poi Ryo. Lei era rossa come un peperone,
mentre lui non sapeva cosa dire. Umi diede una pacca sulla spalla a Ryo e disse
"Finalmente hai fatto il grande passo, bravo!" mentre Miki strinse la mano a
Kaori "Complimenti, sono felice per te!". Reika (quasi in lacrime NdA) disse "Lo
sapevo io, che prima o poi… Ma con Kaori non me l’aspettavo!" Ryo riacquistò
l’uso della parola "Ehi, che significa? Non starete pensando che io e Kaori…"
"Sarà diventata rossa ripensando a quello che è successo tra voi due questa
notte!" disse Reika (Adesso esagera! NdA) "Avete frainteso, noi non… Diglielo
anche tu, Kaori, che tra di noi non è successo nulla questa notte!" Kaori guardò
Reika con aria di sfida "Anche se fosse a te non dovrebbe fregartene un fico
secco!" "Brava Kaori!" Dissero in coro Ari, Umi e compagne (Forza Kaori! NdA).
Kasumi, che aveva assistito alla conversazione, si intromise "Beh, io avevo già
rinunciato a rubare il suo cuore da tempo…". Reika lasciò un fascicolo sul
bancone e se ne andò dicendo "Questo è l’ultimo favore che ti faccio!" (Ma sarà
anche l’unico! *Tra parentesi il fascicolo gliel’ ha dato Saeko* NdA). Ryo aprì
il fascicolo, ma vide solo fogli bianchi. "Che significa?" Falco allora spiegò
"Quegli idioti avevano chiamato me per uccidere il giornalista! Quando ci siamo
incontrati e mi hanno riconosciuto (non si dimentica facilmente il distruttore
della propria base, eh-eh NdUmi) volevano darsela a gambe, ma io li ho fermati e
li ho riportati alla polizia". "E perché non ci avete detto niente?!?" Chiesero
in coro Ryo e Kaori. Saeko entrò nel bar "Altrimenti vi toglievamo il
divertimento!" (Ma da dove sbuca questa? NdA) L’idea per lo scherzo è stata mia!
Che ve ne pare?" (Manca solo Kasumi che dica ‘Siete su "Scherzi a parte"!’ NdA).
"L’idea non era brutta, ma purtroppo per voi non è successo niente tra di noi"
Disse Ryo e aggiunse "Andiamo, Kaori" e uscì dal bar. "Arrivo, Ryo" disse la
donna seguendolo (Sembra anche a voi un cagnolino? NdA).
Tutti rimasero senza parole e un po’ delusi. "Ma come? – ruppe il silenzio
Miki – Non è servito a nulla?"
Dopo qualche centinaio di metri Ryo si fermò e disse a Kaori "Non è vero che
non è successo proprio niente, ma non volevo dare loro la soddisfazione. Io sono
un ragazzo timido." (Si riferisce al bacio, non pensate male! NdA). Abbracciò
Kaori e la baciò per la seconda volta. Poi disse "Ti amo, Kaori" "Anche io ti
amo, Ryo" e si baciarono di nuovo. Poi si avviarono per le vie del centro a
braccetto.
*** FINE ***
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