Tanto per iniziare,
questo è il seguito di "As long as you need me"; ma
non c'è un ordine preciso di lettura, possono essere
concepite assieme o anche separatamente, non c'è nessun
obbligo!
Più che altro spero vi piacca, be' fatemi sapere! Un bacione!
As
long as you need me; and even after.
Fermati.
Smettila.
Maledizione!
Basta!
Lui
è tutto.
È
un Dio.
Il
suo Dio.
A
volte Hawkeye teme che la testa sia sul punto di scoppiargli.
Adora
Loki, egli è tutto ciò che ha sempre desiderato:
un padrone, un Dio potente e
non ha nessuna intenzione di tradirlo. Mai.
E
la lotta interna con il vecchio
Clint
a volte lo distrae dai suoi compiti e soprattutto detesta la sensazione
di
avere qualcuno di troppo nella
testa.
Si
chiede spesso che cosa l’abbia poi portato a combattere dalla
parte dello
S.H.I.E.L.D.; sa perfettamente che loro sono il bene: ma
perchè dovrebbe voler
combattere al loro fianco?
Thor,
fratellastro del suo signore, combatte per loro.
Thor.
Che
creatura inutile.
Come
ha potuto distruggere così una persona che amava come un
fratello.
Che
diceva di
amare come un fratello.
Evidentemente
non era vero.
Nessuno
ama Loki come lo ama Clint Barton.
Darebbe
la sua vita per lui.
Dare
la vita.
Lasciami
andare.
L’oblio.
Anelo
solo l’oblio.
L’incoscienza.
Non
voglio sentire più
niente.
Non
voglio ricordare più
niente.
Non
voglio fare
nient’altro che scomparire.
Mai
più.
Hawk
ha imparato che non era solo Loki ad osservare i suoi pensieri e la sua
mente
con il Tesseract, ma anche lui riusciva ad avere una percezione dei
ricordi del
suo Signore.
E
aveva visto.. aveva sentito il dolore nei suoi ricordi e nelle sue
parole: ogni
volta che arrivavano quei momenti, si promise che avrebbe fatto
qualsiasi cosa
per farlo pensare ad altro.. per alleviare il dolore.
Ovviamente
non poteva parlarne apertamente con Loki, questo avrebbe solo
peggiorato la sua
arrabbiatura portandolo a fare qualche sconsideratezza che avrebbe
mandato
all’aria tutti i loro piani di distruzione.
Scoprì
che una distrazione sessuale
funzionava perfettamente e lo aggradava molto, anche se spesso poi la
sua
rabbia si riversava su di lui.
Non
voglio pensarci.
Mi
viene da vomitare.
Non
pensarci.
Smettila.
Lasciami
andare!
Ma
gli andava bene, vedeva la gioia e il piacere che provava
nell’infliggergli
dolore e Clint lo lasciava fare.
Provava
quasi un senso di liberazione mentre Loki comandava il Tesseract e
stringeva
lingue infuocate attorno al collo e al corpo, il dolore impediva alla
sua testa
di scoppiare, e di pensare: gli impediva di dare retta a quella parte
di lui
che continuava a lottare: Loki aveva una predilezione per quella sua
parte
ribelle, avere qualcosa da assoggettare e a cui procurare dolore e
sofferenza.
Vuole
sentirlo supplicare.
Per
quanto lui possa chiedere perdono, invocare e supplicare, è
dalla sua parte
ribelle che cerca di ottenere suppliche.
Maledetto.
La
pagherai!
Non ho mai supplicato nessuno e non inizierò con lui!
Pagherai
per tutto
quello che mi stai costringendo a fare!
Proteggerò
Loki a costo della mia vita in questa guerra.
Farò
ciò che mi ha ordinato.
Ucciderò
Natasha Romanoff.
Non
la toccherai.
Mai!
Gli
risale una risata lungo la gola, che spezza il silenzio della sua
stanza.
<<
oh, se la ucciderò >> ride, guardandosi allo
specchio. << e non
fare tanto l’eroe. Tu la vuoi morta tanto quanto la voglio
io. Ricordi cos’è
successo a Budapest, no? >>
Spari.
Polvere.
Frecce.
Proiettili
vicini.
Troppo
vicini.
Le
orecchie che
fischiano.
I
capelli di Natasha.
Macerie.
Buio.
Luce.
Smettila!
<<
è anche colpa sua >> ribadisce, osservando la
propria pelle deteriorare lentamente.
<< lo sai, eppure continui a proteggerla,
perché? >>
O
meglio, il perché lo sa: condividono gli stessi ricordi; sa
che è anche colpa
di Nat se ha perso tutto ciò che amava, oltre il suo lavoro.
Basterebbe
che si arrendesse anche lui al potere di Loki, lui che è
così perfetto e
potente, Loki non gli recherebbe mai dolore.
Guarda!
Mi
sto decomponendo.
Ed
è colpa di Loki.
Adesso
mi sta recando
dolore.
Lasciami
andare!
Dio,
Bruce, mi dispiace.
Se
ciò che ti provoca l’altro è in parte come questo..
Mi
dispiace.
Una
stilettata di dolore, quanto basta per farlo cadere a terra in uno
spasimo, e
sa di essere richiamato all’ordine, manda al diavolo la
propria parte
riluttante e il riferimento a quella creatura e corre ad iniziare la
nuova
parte del progetto per andare a recuperare Loki che a quanto pare ha
finito la
propria parte del piano.
Attaccare
in un momento propizio per il suo signore, e quel momento è
arrivato.
Smette
di pensare e obbedisce ciecamente agli ordini, muovendosi in silenzio e
in
disparte, fino a quando non incrocia la rossa.
Sorride
dentro di se mentre si avventa su di lei.
Vuole
vedere il suo sangue circondarla come un letto di rose rosse attorno a
lei e ai
suoi meravigliosi – fastidiosi
–
capelli cremisi.
Ma
non si aspettava il forte colpo alla testa.
Perse
coscienza.
E
svanì.
Grazie,
Nat.
Lasciami
scivolare
nell’oscurità che mi ha sempre circondato.
Lasciami
morire.
Lasciami
tornare da lei.
<<
Svegliati >> ringhiò Natasha strattonando il
corpo incosciente di Hawk,
sbottò vedendo che non si riprendeva, e lo tirò
lontano dall’azione, al sicuro.
––
C’è
stato un momento.
Un
singolo istante.
Mentre
puntava la freccia alla fornte di Loki.
In
cui ha sentito qualcosa.
Un
ricordo.
Doloroso.
Ma
il dolore, una volta tanto, non era suo.
Sentì
il dolore e le preoccupazioni del Dio attraversargli la spina dorsale.
Abbassò
impercettibilmente l’arco.
Non
lo avrebbe ucciso.
Non
poteva.
Quella
creatura e tutto il suo dolore.
Anche
lui meritava una seconda possibilità.
Se
si fosse rifiutato di seguire il fratello a casa, l’avrebbe
ferito, bloccandolo
a terra.
Avrebbe
avuto una chance, per redimersi.
Alla
fine l’ho salvato.
Sono
stato al suo fianco
fino a quando Loki ne ha avuto bisogno nella stretta del Tesseract.
E
sono stato al suo
fianco anche dopo.
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