Hogwarts, je t'aime

di genesis18
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Introduzione


Le dita lunghe e affusolate sfiorano i tasti lucenti del pianoforte, sono carezze piene di promesse. Ginny osserva da lontano, nascosta dietro la tenda di velluto rosso con i bordi d'oro. La melodia le ricorda le domeniche a casa di zia Catharine, le dita che la creano lo sbattito delle ali di Leotordo. Quel ragazzo, come riesce a rievocare i ricordi sepolti nella la polvere della sua memoria? Come si chiama, poi? Ginny non si ricorda, non l'ha mai visto prima. Cosa ci fa nella sala della musica nel cuore della notte? Nessuno ci va mai, ormai tutti usano la stanza delle necessita per suonare il violino, la chitarra o qualsiasi altra cosa in privato. Lui e lei saranno stati le prime due persone che avranno messo piede in quella stanza da molto tempo. Pensare che ci era entrata solo per nascondersi da Gazza e la sua gatta. Perché sta suonando un pezzo talmente armonioso con il viso contratto dall'angoscia?

Si chiama Jean-Luc, é nuovo ad Hogwarts e ha imparato a suonare il pianoforte al conservatorio di Parigi. Ogni notte si reca nella sala della musica per segretamente comporre pezzi che verranno pubblicati in tutto il mondo. è disperato perché la donna della sua vita lo ha appena lasciato per scappare in America con l'autista del Nottetempo di cui non si ricorda il nome. Ginny sorride.

Solo quando la musica cessa con un silenzio violento si accorge che il ragazzo la sta guardando, l'espressione di sgomento svanita dagli occhi nero ebano.

"Mamma mia, sei veramente bravo!" esclama Ginny, balzando fuori dal nascondiglio ormai scoperto. Il ragazzo continua a fissarla, una statua. Lei si avvicina, e appoggia le mani sulla superficie nerissima e liscia del pianoforte.

"Sei nuovo? Non ti ho visto in giro ad Hogwarts prima d'ora." Lui risponde,

"No non sono nuovo." Ginny aggrotta la fronte, confusa.

"Come ti chiami, scusa? In quale casa appartieni?".

"Theodore Nott. Serpeverde." Questo spiega tutto. Le note sono ancora impregnate nell'aria soffocante della sala.


Sala comune dei Serpeverde, ore nove di sera. Crabbe e Goyle si rimpinzano degli avanzi della cena, Pansy Parkinson ridacchia con Millicent Bullstrode, Blaise Zabini riflette su chi rimorchiare tra le due sorelle Patil, Draco Malfoy sonnecchia e Daphne Greengrass continua a costruirsi il muro che la protegge da tutto e tutti; consiste di libri, l'aritmanzia, Louis e Lavinia Greengrass, i suoi capelli biondi e le buone, glaciali maniere.

"Daphne, andiamo di sopra?" chiede Draco, scostandole la cascata di fili d'oro dal collo per appoggiarci le labbra fredde. Lei gli lancia uno sguardo impassibile, prima di rituffarsi a capofitto nell'esercizio di aritmanzia di fronte a lei. Draco alza gli occhi al cielo, e si siede accanto alla bionda, tirando un sospiro piuttosto ovvio. Daphne appoggia la penna d'aquila da 70 galeoni ancora intriso d'inchiostro sul tavolo cosparso di pergamene piene di numeri. Un tavolo speciale per Daphne. é sempre stato il suo, i Serpeverde non osano mai sedersi con lei, la considerano troppo perfetta da starci vicino. Il tavolo è sempre pieno di cose che non la rendevano minimamente felice, ma che però ha bisogno per ingrandire il suo muro. Ah si, e poi su quel tavolo ha pure condiviso la prima volta con Draco.

"Sai cosa significa aver preso aritmanzia come parte dei MAGO?" Daphne gli chiede severa. Lui scuote la testa, disinteressato.

"Significa studiare. E io devo studiare tanto per passare con i massimi voti, non ho tempo per andare di sopra con te." Draco sbuffa:

"Sei proprio noiosa. Da quant'è che non lo facciamo? Da più di tre giorni, e questo non va."

"Non andrà a genio per te, Draco, ma a me va benissimo" gli risponde secca lei, e il discorso si chiude là. Blaise si avvicina alla coppia con il suo solito sorrisino compiaciuto e pieno di sè, e Daphne realizza che forse, dopotutto, non sarebbe riuscita a studiare più di tanto.

"Beh, Daphne, non puoi far contento questo povero disperato? Guardalo, tre giorni di completa astinenza. Non ti fa pena?". Draco lo guarda torvo:

"Taci. Mi sorprendo che tu non abbia ancora dato alla luce un paio di sporchi mezzosangue, considerando il numero di Tassorosso o Grifondoro che ti scopi alla settimana." Daphne si affretta a sorridere. Pansy e Millicent scoppiano in un attacco di risolini. Blaise si appoggia sul tavolo e scuote la chioma scura e scintillante che ha spezzato tantissimi cuori.

"Ahia, tasto dolente. Ma dai, Draco, dimmi, chi mai su questo pianeta riuscirebbe a resistere a Lavanda Brown? Scommetto che pure tu te la sogni di notte." Daphne comincia a raccogliere i libri, accatastandoli dentro la borsa.

"E poi, Draco, la tua ragazza nonostante sia un bel pezzo di donna... Continua ogni giorno che passa ad assomigliare ad Hermione Granger." Draco la difende, ma il sorriso sulle labbra esprime tutt'altra cosa.

"Beh, Blaise, se non l'hai notato prima, io sto proprio qui" dice lei, irritata. Il bel ragazzo fa spallucce, guardandola come se stesse osservando il maglione di Ron Weasley. Draco la prende per il gomito, gentilmente, ma la fa sentire come un burattino.

"Non prendere in giro la mia ragazza, Blaise" dice lui, scambiandosi un'occhiata complice con l'amico. Poi aggiunge sottovoce a Daphne, mentre salgono le scale per il dormitorio di Draco:

"Ignoralo, tanto tra qualche mese sarai libera di non rivederlo mai piu." Daphne gli crede e concorda. Blaise, Pansy, Crabbe, Millicent, tutti quanti, forse persino Draco... Non dovrà piu rivederli una volta ricevuto il diploma. Non avrebbe mai potuto sospettare che nell'arco di un mese, una di queste persone avrebbe stravolto la sua esistenza, completamente.


Beh, ammetto che questa fanfiction è piu che pazza. Pairings assurdi, molto AU. Però io ho cercato di creare un carattere, una personalità in ogni personaggio di questa storia. Il mio obiettivo è di trasformarli in personaggi veramente vividi, perchè penso che solo cosi puo nascere una buona storia. E una recensione mi farebbe molto piacere! ^^ Grazie!




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