2
giugno 2011.
È
passato un anno.
Sono
seduta davanti al freddo schermo del mio computer, da cui quella data
sembra fissarmi, stimolando i miei ricordi risalenti a un anno esatto
fa.
Oggi
è l'anniversario del giorno in cui decisi di postare su Efp
una
fanfiction nel fandom di Merlin, il telefilm che allora era la mia
passione principale. Una breve flash, che ora rileggo mentre la mia
mente coglie imprecisioni qua e là.
L'anniversario
del giorno in cui ricevetti quel paio di recensioni positive,
incoraggianti, che mi fecero pensare:
“Ehi, e se iniziassi a
scrivere attivamente fanfiction?”
È
trascorso un anno preciso, da allora. E, se qualcuno mi chiedesse
quali sono i miei migliori ricordi di questi dodici mesi, parlerei
sicuramente del periodo in cui il sito di Efp divenne per me come una
casa: l'estate del 2011. Citando una canzone che amo... was
the
best time I can remember.
Quell'estate
in cui scrissi e imparai più che mai, in cui la mia fervida
mente
trovò sfogo sulla pagina bianca del computer e i personaggi
dei miei
libri preferiti acquisirono una vita nuova. L'estate in cui riuscii a
concludere quella lunga storia che albergava da quasi due anni nelle
mie fantasie, nell'attesa dell'ispirazione per l'inizio giusto, le
parole giuste, l'intreccio giusto. L'estate in cui forse mi isolai
troppo, ma ottenendo in compenso la nuova felicità che la
scrittura
mi donò.
Sì,
è davvero il tempo migliore che io riesca a ricordare.
Allora non
esistevano orari rigidi, lo stress continuo, quei blocchi prolungati
dello scrittore, la sensazione di essere arrivata a un punto di
stallo dal quale non riuscivo a svincolarmi.
C'ero
semplicemente io che trovavo sfogo in quell'ispirazione continua.
Sorridevo
nel ricevere almeno una recensione ogni giorno. La mia pagina autore
andava riempiendosi di storie con frequenza. Lasciare commenti alle
altre fanfiction era diventata la routine quotidiana. Non mi era
difficile avere una nuova idea, mettermi davanti allo schermo del pc
e buttar giù le prime righe: riuscivo quasi sempre a
concludere
qualcosa.
Ormai
la mia vita era quella. Avevo trovato una sorta di casa, una
passione che mi prendeva come poche avevano fatto. Accendevo il pc e
automaticamente digitavo il nome di Efp: veder comparire il logo e
l'homepage del sito mi faceva sentire bene.
Le
storie, le recensioni, tutti i contest a cui avevo partecipato... la
prima volta in cui riuscii a classificarmi al primo posto, avvertii
letteralmente un tuffo al cuore. E sorrisi.
Anche
io avevo conosciuto la famosa ansia che coglie gli autori poco prima
della pubblicazione della classifica, o mentre si scorrono i posti
nell'attesa continua che compaia il proprio nome.
Mi
soddisfava leggere i giudizi, quasi sempre positivi, che le mie
fanfiction ricevevano. E ad ogni critica cercavo di trarre
miglioramento.
Ma
una delle cose migliori della mia esperienza di fanwriters fu
conoscerne altre.
Ricevetti
una recensione al primo capitolo della mia Long da una ragazza che mi
chiese il contatto messenger. Quando mi collegai in chat e le parlai
la prima volta, lei mi disse di volermi aggiungere a una
conversazione tra altre autrici di Efp. Accettai: e quello fu il vero
inizio di uno dei migliori periodi della mia vita.
Fu
così, in tutte quelle conversazioni che si svolgevano ogni
giorno,
che conobbi altre autrici del sito. Passavo intere ore a chattare con
loro, fino a tarda sera. Ricordo ancora con un sorriso divertito i
nostri progetti di organizzare un “Msn party” o di
rimanere
collegate tutta la notte a parlare.
No,
non ci siamo mai riuscite. Sì, spero ancora che un giorno
potremmo
riprendere in mano queste idee.
A
volte la connessione cadeva e non potevo navigare sul web in nessun
modo, ma il mio messenger continuava a funzionare, non so per quale
mistero tecnologico. Così lasciavo perdere internet e
rimanevo
semplicemente lì, per un tempo che mi pareva interminabile,
a
parlare e scherzare con quelle ragazze così simpatiche che
riuscivano a strapparmi risate e sorrisi come le persone che
conoscevo nella realtà non avevano mai fatto.
Dallo
sfidarci per gioco a scrivere una storia in un breve lasso di tempo,
eravamo arrivate ad organizzare dei piccoli tornei di questo genere.
Ci scambiavamo i link delle nostre storie, ci recensivamo a vicenda.
Ma, oltre a fanfiction e scrittura, chiacchieravamo di molto altro e
qualche volta affrontavamo anche argomenti seri.
Era
divertente. Era bellissimo. Forse per la prima
volta in vita
mia, mi sentivo davvero parte di qualcosa insieme ad altre persone,
per quanto distanti potessimo essere.
Avevo
stretto legami più profondi con alcune autrici
più di altre, certo.
Ma vorrei citare tutti i nomi che riesco a ricordare, i nomi delle
“ragazze della chat.”
Bethpotter,
June, Somochu, Marzia, Erica, Noth, Annagiulia, Wynne_Sabia,
MedusaNoir, JaneJ. Anche se ormai non ci sentiamo più come
prima,
vorrei ringraziare una per una queste ragazze: grazie, per
tutte il tempo che ho passato parlando con voi, anche se solo
attraverso uno schermo. Per avermi fatta sorridere e divertire, per
quell'estate che per me è stata bellissima.
E
non posso dimenticare Merope Molly Lestrange, con la quale ho
iniziato a parlare su Facebook, ma che non avrei mai conosciuto che
non fosse stato per Efp.
Non
dimenticherò mai la mia estate del 2011.
Non
dimenticherò il giorno in cui vidi l'ultimo film di Harry
Potter e
uscii dal cinema col viso bagnato di lacrime: oltre al pianto,
l'altro sfogo per la tristezza che mi attanagliò in quei
giorni fu
scrivere una fanfiction su come mi sentivo.
L'homepage
di Efp, il continuo spulciare nel fandom di Harry Potter. Parole come
Slash, OOC e drabble che entravano a far parte del mio lessico
quotidiano. Le storie che riempivano il mio computer, le innumerevoli
recensioni che lasciavo. La soddisfazione e la malinconia nel postare
l'ultimo, ventesimo capitolo di quella che fu la mia prima Long
davvero importante. Il divertimento nell'organizzare contest, l'ansia
e la tensione nel cercare il mio nome nelle classifiche.
Sulle
pagine bianche di un programma di scrittura, prendevano vita le mie
idee di James Potter e di Lily Evans, della nuova generazione, di
Merope Gaunt e di sua madre, di tutta quella catena di personaggi di
cui mi ero innamorata attraverso le pagine dei libri. Erano brevi le
mie incursioni in altri fandom o nella sezione delle originali:
tornavo inevitabilmente a scrivere della passione che primeggiava in
me, Harry Potter, che iniziai a vivere con un
entusiasmo
persino maggiore attraverso quelle fanfiction.
Fu
la mia vita di quell'estate.
Poi
ricominciò la scuola.
Ancora
adesso, dopo quasi nove mesi dal giorno in cui misi piede per la
prima volta nella mia nuova classe del liceo, mi chiedo che fine
abbia fatto quell'ispirazione che mi ha animata per un'intera estate.
No,
non è stato lo studio a risucchiarla, come capita a molti:
penso di
non aver mai studiato seriamente in vita mia. Forse sono stati i
nuovi orari, lo stress, le situazioni che si sono venute a creare in
un ambiente nuovo.
Nel
giro di qualche mese, la mia pagina autore si è bloccata.
Scrivevo
poco. O meglio, avevo trovato un nuovo sfogo nelle brevi poesie, nei
pensieri e nelle introspezioni originali che spesso scribacchiavo su
carta, senza avere né la voglia né il coraggio di
pubblicare su
Efp.
La
scuola era iniziata anche per gli altri. Sempre più
raramente io e
le altre ragazze riuscivamo a ritrovarci insieme su messenger e dar
vita a una di quelle affollate e allegre conversazioni.
Così
si era aperto per me quell'eterno blocco dello scrittore.
Penso
di aver dimenticato cosa si prova nell'avere la mente continuamente
bombardata di idee e nel fiondarsi a scriverle ogni giorno. Non provo
quella sensazione da troppo tempo.
Certo,
non ho mai smesso del tutto di scrivere. C'erano
sempre quelle
poesie, quelle introspezioni che tenevo per me. Ogni tanto mi
iscrivevo a un contest e pubblicavo qualcosa. Ma ho perso la
scintilla che mi ha animata nell'estate del 2011, ed è una
delle
cose che mi fanno più male.
Dovrei
equilibrare le fanfiction con tutto: il mio studio personale, la
lettura, le relazioni. A volte non sono sicura di farcela.
Mi
manca.
Mi
mancano le conversazioni su messenger, gli scambi di link. Mi manca
quella scrittura continua. Mi manca la
soddisfazione nel
ricevere nuove recensioni. Mi mancano i personaggi di cui scrivevo
così spesso. Mi manca persino l'ansia da contest, e quel
divertimento che provavo nel compilare lo specchietto quando inviavo
la mail o nel valutare le storie altrui.
Non
rivivo più le fanfiction come è successo
quest'estate. Magari per
qualcuno si tratterà solo di un passatempo, o qualcosa di
stupido.
Ma per me no, scrivere fanfiction non sarà mai un semplice
hobby.
Questa lontananza dal mondo di Efp mi fa male, assicuro che fa male.
Forse
questo cambiamento è stata anche colpa mia, della mia
svogliatezza e
pigrizia, della mia tentazione a cedere alle perdite di tempo, solo
perché una giornata mi aveva stancata.
Ma
forse può tornare come prima.
L'ho
creduto, nel momento in cui in una delle ultime giornate di questo
maggio 2012 ho riaperto per la prima volta dopo molto tempo il mio
Nvu e sono corsa a incollare una delle storie che avevo scritto da un
po'.
L'ho
creduto, quando ho visualizzato la vecchia e familiare schermata in
cui selezionare la sezione dove postare.
L'ho
creduto, quando ho cliccato per rileggere la storia che avevo appena
pubblicato, e l'ho creduto quando mi sono messa a controllare le
recensioni ogni pochi minuti.
Ho
altre cose che fanno polvere in questo computer. Qualche fanfiction
conclusa, poesie, introspezioni e delle storie lasciate a
metà. Non
sono intenzionata ad abbandonarle ai freddi file di un pc, dove solo
io posso leggerle.
So
che, se ricominciassi a pubblicare, tutto potrebbe tornare come
prima. Beh, forse non proprio tutto. Sono cambiata in questo anno, e
oltre alla scrittura ci sono altre cose a cui voglio dedicare il
tempo che ritroverò questa estate. Magari non
tornerò mai a parlare
con alcune ragazze della chat.
Ma
chi può dirlo? Posso rispolverare quella vecchia magia.
Posso
trovare un equilibrio, lasciare che le mie dita danzino sulla
tastiera del computer donando nuovamente vita ai personaggi che amo.
Iscrivermi a dei contest, riprendere a recensire. Accedere a
messenger e creare una conversazione tra le ragazze in linea.
Ormai
siamo agli sgoccioli, è quasi estate.
Forse
non sarà tutto come prima. Ma so che non tarderò
a ritrovare quella
vecchia ispirazione, quella passione che sembra essere fuggita da me.
È stata in parte colpa della mia pigrizia, ma Efp mi manca
troppo.
E
ricomincerò da subito a dedicarmi alle fanfiction come
facevo un
tempo, senza alcuna intenzione di lasciare che l'entusiasmo scivoli
nuovamente via. Dall'anno prossimo, nessun orario e nessuna scuola
soffocheranno tutto questo. Stavolta andrà tutto bene.
Oggi
è passato un anno, e so che nonostante quel blocco
interminabile non
ho mai smesso veramente di scrivere.
Succede
molto in un anno. Per me ci sono stati scenari e persone nuove,
stress, lacrime, problemi continui: e, in tutto questo, la scrittura
ha sempre giocato un ruolo integrante.
È
stata il mio sempre nel mai.
E
stavolta, con il sorriso sulle labbra e la mente sgombra,
tornerò a
riviverla come ho fatto in questa estate del 2011.
Note.
Penso di non
avere nulla da dire, sta tutto nella storia. Non so neanche
perché sto scrivendo queste note, speravo che mi venisse
l'ispirazione per dire qualcosa, ma sto solo vaneggiando a vuoto.
Perciò... spero che vi sia piaciuta. In questo periodo sto
riprendendo a scrivere, anche se non come prima, comunque un po' di
più. (Lo sapevo che avrei trovato l'ispirazione!) Come se il
blocco si stesse lentamente sciogliendo.u.u (Che paragone idiota...) Mi
sono anche iscritta a un paio di contest, ho ripreso a visitare Efp...
beh, non vedo l'ora che arrivi l'estate. Avrò sicuramente
più tempo da dedicare al sito. (Tenete duro, tutti voi
studenti, ormai mancano pochissimi giorni!)
Ora non ho nient'altro da aggiungere, perciò vi saluto. Au
revoir.:3
|