I’M
NOT DRUNK
- Testa di
papera ti dai una mossa? – il mio migliore
amico fissato con le papere era ancora intento a correre dietro ad una
papera
lungo il laghetto dietro la scuola.
- Come here you
fucking stallion duck. – nulla se si
mette in testa di correre dietro a quei pennuti con il collo lungo
è
impossibile fermarlo. Si diverte così quel ragazzo a
spaventare papere e
uccidere piccioni. – Ma hai visto quanto era grande quel
pennuto? –
- Si Jimmy ho
visto, ora ti dispiace darti una mossa? Faremo
tardi alle prove. – sbuffò e abbracciandomi da
dietro mi accompagnò verso la
macchina. – Jim so camminare da solo… Mollami!!!
– mi aveva preso di peso e mi
aveva messo in spalla. Mi sentivo un sacco di patate e avevo le sue
ossa nel
mio stomaco e avrei tirato su da un momento all’altro se non
fossimo arrivati
in macchina. Partimmo e andammo allo studio di registrazione dove
c’erano gli
altri che ci aspettavano fuori mentre fumavano.
- Alla buon ora.
Jim hai perso la strada? – scendemmo e
un Jim tutto eccitato saltò addosso a Matt che ricadde
contro il muro. – Ma sei
deficiente? No dimmelo così almeno ti facciamo ricoverare.
–
- Oh stai zitto
tu che sei peggio di me quando vedi in
giro un paio di tette… -
- Boobies,
boobies… -
- Appunto.
– si scostò da Matt e si mise difronte a tutti
mentre io me la ridevo come un pazzo per la faccia di Matt che cercava
le tette
di una qualsiasi ragazza. – Ho visto una papera enorme al
laghetto non potete
nemmeno credere a quanto fosse alto quel pennuto. – mimava le
dimensioni della
papera e come suo solito le esagerava enormemente.
- Jim sei il
solito, non era così enorme, cala le
dimensioni. – mi fece il medio ed entrò in sala
prove dove c’erano gli altri ad
aspettarci per le prove.
- Non dovevamo
provare? Forza lumache. L’album non si
farà da solo. – ecco, quando sbaglia si defila e s
mette al lavoro così da
trovare un mondo in cui nessuno può batterlo o dirgli che ha
sbagliato.
Finimmo le prove
che fuori stava calando il sole oltre l’orizzonte
e come sempre era un visione spettacolare, tutti quei colori che si
mischiavano
a creare l’arcobaleno prima di lasciare il posto alla scura
notte che faceva da
coperta ad un mondo luminoso che era la California.
- Stasera ci
vediamo come al solito? – Zack che aveva
appena messo lo zaino nella macchina di Matt ci raggiunse. –
Solito bar e solite
birre? – continuò Johnny.
- Altro che
birre, stasera facciamo una cosa in grande. –
mise le cose in macchina Jimmy e si appoggiò alla portiera.
– Allora ci vediamo
al Fitzgerald e facciamo una cosa in grande. Solito orario. Forza Brian
muovi
il culo. – misi lo zaino in macchina e salii mettendo il
braccio e la testa
fuori dal finestrino aspettando che finisse di parlare con gli altri. -
A stasera
ragazzi. – salì in macchina e partimmo.
Mi svaccai sul
sedile della sua macchina tirandomi il
cappello davanti agli occhi e incrociando le braccia al petto chiudendo
gli
occhi e lasciandomi cullare dalle canzoni dei Pantera e dei Misfits. Mi
sono
sempre divertito con Jimmy. È sempre stato il mio migliore
amico al quale ho detto
tutto. È stato lui il primo a sapere che avevo una cotta per
la sorella di
Valary dato che era anche il suo migliore amico. Però non ci
ho fatto nulla perché
poi ho scoperto che si faceva uno diverso dall’altro.
-
Brian… è tutto apposto? – mi sollevai
il cappello e
aprii gli occhi guardandolo. Quegli occhi. quei stupendi occhi azzurri
che mi
hanno consolato molto volte e nei quali mi specchiavo quando rideva,
ora mi
stavano scrutando l’anima come ogni fottuta volta. Sorrisi ed
annuì. – A che
pensi Gates? – tornò con lo sguardo sulla strada
mentre io mi tiravo su meglio
sul sedile.
- Pensavo alla
nostra amicizia Jim. Da quando ti conosco
non mi sono mai annoiato e tu non hai mai perso il sorriso. Sei sempre
stato il
burlone del gruppo, quello con sempre il sorriso sulle labbra e il
cuore puro
disposto sempre ad aiutarci. Ripensavo a quando ti ho detto di Michelle
e come
tu abbia fatto di tutto per aiutarmi con lei anche se poi non
è andata proprio
bene. Infondo meglio così ho il mio migliore amico e non
potrei desiderare
altro. – lo guardai sorridendo. Lui mi sorrise e mi
posò una mano sulla spalla.
- A volte penso
che tu sia strano Haner, ma oggi me ne
hai dato la conferma. – ci fu un momento di silenzio poi Jim
si fermò giunto a
casa sua e parcheggiò. Scendendo si voltò verso
di me. – Mi manchi Brian. –
rimasi un attimo immobile e poi sorrisi a quegli occhi che mi
scioglievano e andai
ad abbracciarlo.
- Mi manchi
anche tu Jim. Non sai quanto. – lo strinsi
forte appoggiando la testa sulla sua spalla mentre lui mi accarezzava
le spalle
per poi sorridermi e farmi cenno di entrare per stare insieme fino a
che non
fossimo andati al locale insieme agli altri per festeggiare.
- Propongo
un… hik… brindisi al nostro…
hik… album. –
Johnny era già andato dopo quattro ore che eravamo li. In
effetti eravamo partiti
tutti quanti, solo che Johnny era partito totalmente insieme a Matt.
- I’m
a Barbie girl, in a Barbie woooorld… - ecco qua il
nostro Matt ubriaco. Zacky gli si gettò addosso portandogli
le braccia intorno
alle spalle e si mise a cantare insieme a Matt. – You can
brush my hair… -
scoppiai a ridere insieme a Jimmy che si stava scolando
l’ennesimo boccale di
guinness.
- Jim, ma come
diavolo fai dopo tutto quello che hai
bevuto ad essere ancora sobrio? – lo guardai pervaso
dall’ilarità. A me stava
facendo effetto l’alcool ed ero entrato nella fase
ilarità mentre Jim sembrava
normale.
- Io non mi
ubriaco… mi shbronzo… - scoppiò a
ridere
appoggiando la testa alla mia spalla. Okey anche il grande e possente
Jim si
era piegato all’alcool. L’unico che allora era in
se ero io? Avrei dovuto
portare a casa tutti e poi tornarmene a casa con la macchina di Jim.
Che bella
serata dopo tutto. – Brian… Ti amo. – si
sollevò e mi diede un bacio sulla
guancia al quale risi divertito insieme agli altri.
-
D’accordo ragazzi, per stasera direi che è
sufficiente.
Forza tutti in macchina vi porto a casa. –
- No…
la mia macchina tu… non la toc. – Matt cadde
addormentato per terra insieme a Zacky mentre Johnny era sdraiato sui
divanetti
sbavando. Mi alzai da Jim che era ancora sdraiato sulla mia spalla e
presi Johnny
in braccio e lo portai in macchina per poi fare lo stesso con Matt
mentre con
Zack ebbi bisogno di Jim anche se era sbronzo, la sua forza
c’era. – Forza Jimmy
entra in macchina anche tu. – salì barcollando e
si addormentò come tutti gli
altri mentre io guidavo verso casa degli altri e una volta accompagnati
tutti
portai a casa Jim e lo portai in casa sorreggendolo portandomi un suo
braccio
intorno alle spalle.
Lo portai in
camera mentre continuava a cantare e ad
urlare a squarcia gola e lo misi sul letto spogliandolo e lasciandolo
in
mutande per poi coprirlo.
- Jim ora
smettila di cantare e dormi. Io ti prendo la
macchina e te la riporto domani mattina e se non sei sveglio e sobrio
ti caccio
la testa sotto la doccia ok? – gli diedi un buffetto sulla
spalla mentre
continuava a cantare. Mi voltai e mi diressi alla porta.
-
Brian… - mi voltai per vedere se avesse bisogno di
qualcosa e lo trovai seduto sul letto. Al sua voce era normale e non
più
sbiascicante come prima al bar. – Resta con me questa notte.
– lo guardai
sollevando un sopracciglio e mi avvicinai a lui mettendogli una mano
sulla
fronte e guardandogli gli occhi per vedere se avesse le pupille
dilatate e con
mia sorpresa non erano più dilatate del solito. Mi prese il
polso e si tolse la
mano dalla fronte sorridendomi. – Non sono sbronzo nemmeno un
po’Brian,
dovresti sapere quale è il mio limite. Volevo solo passare
la serata con te. –
sorrise e si scostò lasciandomi di sasso e lasciandomi posto
nel letto insieme
a lui. Mi sedetti sul bordo e lo guardai perplesso.
- Jim, cosa vuol
dire? Non potevi dirmi che volevi
passare una serata con me come facevamo tempo fa? – sorrise e
scosse la testa
sdraiandosi portando le mani dietro la testa e guardando il soffitto
per poi
voltarsi verso di me.
- Se ti avessi
detto che ti amo normalmente come avresti
reagito? – nulla. Il mio cervello era scollegato. Cosa aveva
detto? No era
ubriaco, non c’era altra spiegazione. Mi alzai dal letto e lo
guardai. Il mio
migliore amico mi amava? – Appunto avresti reagito in questo
modo. – sorrise e
chiuse gli occhi. – Quando mi hai detto che ti piaceva
Michelle mi è andato il
cuore in gola. Tu il mio amico ti eri innamorato di una sgualdrina del
genere,
sapevo che ti piacevano le troiette, ma non immaginavo così
tanto. – mi gettai
sul letto mettendogli le mani sulle spalle e guardandolo a brutto muso.
- Non ti
permetto di parlare così di lei. Anche se è vero
tutto quello che hai detto, meritava anche lei una persona con la quale
stare
bene e… - un ghigno si stagliò sul suo volto
aprendo gli occhi e togliendo le
mani dietro la testa e posarle sulle mie. – Che cazzo hai da
ridere Jim? – mi
fece cadere su di lui facendomi scivolare dopo che mi diede un ruzzone
alle
braccia e rialzando il volto mi ritrovai a pochi centimetri dal suo che
ancora
sorrideva. – Ji… - spalancai gli occhi per il
contatto delle labbra di Jim
sulle mie. Restai immobile e sentì una mano premermi sulla
testa contro le sue
labbra mentre chiudeva gli occhi e assaporava il bacio.
Perché ora Jim fa così?
Da quanto provava questo sentimento per me? E perché sono
ancora qui e non mi
sono staccato? Che anche io infondo provassi qualcosa per Jim? Chiusi
gli occhi
e mi lascia andare sul suo corpo assaporando a mia volta il sapore di
Jim che
mai avevo sentito così vivo contro di me. Era una sensazione
fantastica, quasi
afrodisiaca baciare il mio migliore amico. Forse proprio questo
essergli così
attaccato lo ha fatto innamorare e forse ha fatto lo stesso effetto a
me. Aprì
gli occhi e mi staccai da lui sollevandomi, ma venni trattenuto e
rilasciato
subito dopo mentre Jim voltava la testa di lato.
- Non posso
trattenerti. – si sollevò leggermente
appoggiandosi agli avambracci e mi sorrise. – Non posso
obbligarti. – che cosa
diavolo voleva dire? Che non volesse obbligarmi ad amarlo? Ma se non lo
amo
allora perché sono ancora addosso a lui? mi sollevai e mi
sedetti vicino a lui
incrociando le gambe e guardandolo.
-
Jim… Da quando? – lui sorrise e si
risdraiò con una
mano sotto la testa e l’altra sul suo petto fissando il
soffitto. Quel sorriso.
Quel sorriso che mi ha illuminato mille volte le giornate.
- Cinque anni.
– alzai lo sguardo verso di lui e rimasi a
bocca aperta. In cinque anni non ha mai fatto trasparire nulla e io gli
raccontavo di ogni ragazza che mi ero fatto e di quelle che mi
piacevano e lui
mi aiutava pure. Mi sdraiai vicino a lui su un fianco osservandolo
mentre lui
si voltava verso di me sorridendomi. – So cosa stai pensando
Brian… perché non
te l’ho detto prima? Perché non volevo rovinare la
nostra amicizia e spero che
domani tu ti dimenticherai di quello che è successo. Del ti
amo e del bacio,
spero tu dimentichi tutto. – Jimmy mi sorrise e mi diede un
bacio sulla fronte
per poi darmi la schiena e dormire.
Rimasi
lì come un ebete a fissargli la schiena perfetta
leggermente ricurva mentre il suo costato si alzava e si abbassava
circondandogli
quel muscolo che devo avergli spezzato mille volte e che questa volta
gli avevo
dato il colpo finale. Mi spogliai e rimasi in boxer a mia volta. Mi
avvicinai
alla sua schiena e gli diedi un bacio accarezzandogli i capelli.
Perché mi
sentivo male a stare così vicino a Jim nonostante gli fossi
stato vicino per
tutto il tempo e per parecchi anni? Che fosse sia vero? Che mi sia
davvero
innamorato a mia volta del mio migliore amico? Posai le mani sui suoi
fianchi e
le feci scivolare fino al suo ventre sul davanti e gli baciai la spalla.
- Jim scusa se
non ti ho risposto. È che ho paura di
quello che possa provare anche io perché mi sto rendendo
contro di averti fatto
soffrire in tutti questi anni parlando delle storie che ho avuto e
delle
ragazze che mi piacevano e tu ci sei sempre stato per me e io
invece… io invece
non ci sono mai stato per te. Perdonami Jim. – sentii la mano
di Jim stringere
la mia sul suo ventre e aprii gli occhi sollevandomi per guardare se
effettivamente dormisse e lui era li che mi fissava con i suoi occhioni
azzurri
e un sorriso stampato sul volto. – Scusa Jim. –
- Non devi
scusarti Brian non potevi saperlo proprio perché
non volevo che tu lo sapessi, ma oggi ho voluto dirtelo
perché… perché mi sono
accorto che non posso fare a meno di te. Oggi in macchina mi hai reso
il
ragazzo più felice del mondo Brian e lo stesso vale per me.
Quando ti ho detto
che mi manchi, intendevo che mi manca passare del tempo solo con te
come
facevamo prima e questa sera c’è stata la
possibilità di dirtelo e ora sono
apposto con me stesso. – si voltò e mi diede un
bacio sulla fronte tenendomi la
testa. – Spero non cambi nulla tra di noi quello che ho
fatto. –
- Jim non
potrà mai cambiare quello che provo per te e
quello che sento quando sto con te, nemmeno se mi dicessi che mi odi.
Non potrei
mai staccarmi da te Jim. – mi avvicinai e gli accarezzai la
guancia per poi
posare le labbra sulle sue mentre posava le mani sui miei fianchi e mi
accarezzava.
-
Brian… - si staccò abbassando lo sguardo dandomi
un
bacio sulla fronte e accarezzandomi i capelli. Come lo faceva lui, non
lo aveva
mai fatto nessuna donna dato che non lasciavo toccare i miei capelli a
nessuna
donna. – Non voglio perderti per questo. – mi
accarezzò nuovamente la guancia e
io gli sorrise accarezzandogliela a mia volta.
- Jim nemmeno io
voglio perderti. Lasciamo che questo
rimanga in questa casa e che nulla cambi. – gli sorrisi e
sigillammo il patto
con un bacio stingendoci l’uno all’altro e
addormentandoci l’uno tra le braccia
dell’altro con il sorriso sulle labbra.
- Haner hai
sbagliato ancora accordo… - mi arrivò la
bacchetta di Jimmy che riuscii a schivare prima che mi colpisse mentre
il
batterista rideva. – riprenditi coglione o te la ficco super
il culo la
bacchetta. – gli mostrai il dito e la linguaccia prima che mi
corresse dietro
mentre gli altri ridevano. Jim mi bloccò al muro e mi
punzecchiò il ventre con
i pugni mentre io ridevo come un matto.
- Allora me lo
fai ancora il medio? Bada alla risposta… -
scossi la testa divertito cercando di smettere di ridere e tornai a
suonare
seguito da Jim che mi diede una pacca sul sedere e scoppiò a
ridere. – Forza
riprendiamo.. one, two, three, four… - e Jim
partì alla batteria divertendosi,
proprio come se non fosse successo nulla quella notte, continuando a
divertirsi
con il sottoscritto come faceva prima di quella notte.
Io e il mio
migliore amico ci siamo ripromessi di passare
le notti insieme come facevamo tempi or sono.
Tutto
resterà in quella stanza.
Tutto
resterà a quella notte.
Tutto quello che
risuccederà resterà tra di noi.
Perché
ovviamente riaccadrà qualcosa.
Eccomi
con questa simpatica one-shot sulla coppia
BrianXJimmy.
Due
amici che diventano più che amici…
perché non succede
così anche nella vita reale?
Questa
è per la mia piccola Layla
JS Way alla quale piace
questo pairing sensazionale.
Spero
di averti soddisfatto con questa piccola storiella.
Grazie
a tutti per aver letto le miei storie e averle
recensite.
Siete
fantastici.
foREVer
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