Silent tear
“Lei non prova mai dolore, Holmes?”
“Quando mi colpiscono sì.”
“In altri casi?”
“Oh, sì. I casi. Quando non riesco a risolvere qualche enigma, mi addoloro.”
Il dottore sbuffò, andandosene lasciando non poco perplesso il detective.
Un unico suono acuto.
Ovattato alle sue orecchie, ma chiaro e letale nell’aria.
Il segno del confine.
“Lei non prova mai dolore, Holmes?”
Ora comprendeva. Realizzava ogni cosa, seppur la razionalità l’avesse abbandonato.
Correva, come sospinto dal ritmo troppo lento di alcune note di pianoforte.
“Non mi abbandoni.”
E poi il silenzio. Un silenzio scandito dal rosso sangue e dal colore invisibile di quella che l’uomo s’accorse essere una lacrima.
__________________________
Ok, sono depressa ed ecco il risultato. Sì, è oscena, ma amen. Volevo esternare al mondo la mia crisi interiore mostrandovi una poetica e melodrammatica morte del povero Watson. (E' brutto essere vittime della mia depressione). Anyways, alla prossima. |