Le
luci brillano e scoppiettano, corrono lungo il palco e vanno a
ricoprire ogni angolo buio.
Respiro a fondo, le mani che giocano lungo il manico e stuzzicano le
corde.
We scream, we shout
We are the fallen angels!
Vedo
la folla muoversi, scatenarsi, disfarsi dei vincoli in cui è
rinchiusa, in uno sprazzo di sudore e energia.
Vedo il pubblico sorridere, urlare, levare le mani verso di noi,
così alzo la mia mano verso di loro.
Urlano, strepitano, lasciano libero il loro dolore.
Ognuno di loro ha una storia, un passato da raccontare, e i loro occhi
lo confidano a tutti con sincerità e schiettezza.
Ognuno di loro ha problemi, ognuno di loro soffre.
Sono ragazzi normali, con sogni, desideri, speranze.
Sono ragazzi normali, come tutti, a cui la vita ha dato del filo da
torcere, divertendosi a stuzzicarli.
Sono ragazzi normali, forse troppo intelligenti per il mondo, soli ed
insicuri come solo un adolescente può esserlo.
Sono ragazzi normali, di ogni età, che non hanno mai avuto
niente di assicurato.
Sono ragazzi normali, che lottano tutti i giorni.
Sono ragazzi normali, come noi.
Per questo sanno che non li abbandoneremo mai.
Sono angeli, angeli per davvero; caduti nell'inferno e abbandonati qui
da qualcuno di superiore con lo scopo di salvare le vite degli altri,
anche a costo della loro felicità e del loro stesso sorriso.
E molti di loro ci riescono.
Migliorano la vita agli altri, li fanno felici.
E alcuni soccombono, non ce la fanno, ma è lì che
entriamo in gioco noi, che entra in gioco la musica.
Hanno bisogno di sapere che andrà tutto bene, che siamo
lì per loro, qualunque cosa succeda.
Hanno bisogno di supporto, di una faccia amica, di sapere che
c'è già passato qualcun altro.
Che le cose migliorano, cambiano davvero.
Hanno bisogno di qualcuno che possa comprenderli, che possa capire le
loro paure e i loro dubbi e che possa dir loro di non preoccuparsi,
perché andrà tutto bene.
E noi ci siamo passati, noi abbiamo sofferto, noi soffriamo ancora; ma
combattiamo fino allo sfinimento, ogni giorno, ed è questo
che li sprona ad andare avanti. Se ce la facciamo noi, chi sono loro
per fallire?
Chiudo gli occhi e allungo le orecchie, mentre la batteria di CC
comincia a raggiungere le ultime battute.
Li riapro, non voglio perdermi un'immagine di questo spettacolo
mozzafiato.
Andy sorride, si allontana dal microfono.
Vedo una coppia che si bacia sotto il palco, tra le urla di tutti. Gay.
Carini. Felici.
Andy li nota, sorride, si avvicina a noi.
"Ragazzi, sentite l'energia nell'aria?" esclama.
Si leva un boato dal pubblico, la gente si stringe le mani e le alza,
emozionata.
"Siamo tutti angeli, siamo tutti missionari per il bene di questa
società. Non abbiate paura di dimostrare ciò che
siete, perché non c'è assolutamente niente di
sbagliato in voi! Amate, siate amati, infondete gioia in ogni cuore, ma
non lasciate che degli idioti vi rovinino la permanenza a questo mondo.
Amate qualcuno? Andate da loro e mostrateglielo, così!"
continua.
Si avvicina e mi bacia con le sue labbra perfette.
Si stacca da me, mi fa l'occhiolino e si gira verso la folla.
"Siate voi stessi, sempre, qualunque cosa accada. Siate sinceri con voi
stessi e non potrete mai sbagliare. Vi lasciamo con quest'ultima
canzone, ma una parte di noi se ne andrà con voi, stasera, e
non vi lascerà mai più. Non siete soli. Non lo
siete mai stati. E se qualcuno vi sfotte e vi prende in giro,
rispondetegli «e chi se ne frega, io ho i miei idoli dalla
mia parte» e non lasciatevi intimorire minimamente. La vita
migliora, per quanto possa sembrare impossibile, e voi siete destinati
a brillare; quindi lottate, combattete, tirate fuori denti e artigli e
non arrendetevi mai. Alla fine saranno i vostri aguzzini a soccombere,
quindi non abbiate paura e fidatevi di noi. Non smettete di essere
meravigliosi solo perché qualche idiota è
invidioso e vi tira addosso la sua merda, non fatelo mai. Tutte le
persone migliori vengono sfruttate e trattate male durante la crescita,
e questa è solo un'ulteriore conferma del fatto che in
futuro sconfiggerete tutti questi bulli da strapazzo e gli dimostrerete
quanto cazzo si sbagliavano! Guardatevi intorno: voi avete una famiglia
enorme, che si allarga ogni giorno di più e su cui potete
contare ogni secondo delle vostre vite, ma loro cos'hanno, con
precisione? Popolarità? La popolarità non aiuta
quando piangi. Non aiuta quando ti senti solo e incompreso. Non aiuta
quando tutti ti sembra nero e senza speranza. Aprite gli occhi: voi
avete tutto e loro non hanno niente, per questo vi attaccano e ce
l'hanno con voi. Siate forti e non arrendetevi mai, perché
sono loro a essere nel torto" conclude con un sorriso, mettendomi una
mano sulla spalla.
Sorrido a mia volta e li guardiamo, mentre le note di Never Give In
riempiono l'aria.
I loro volti sono stanchi, stremati, ma sono felici.
E anche noi, nel profondo, siamo felici e soddisfatti di noi stessi, di
quello che facciamo, di quello che proteggiamo.
Andy sposta la mano, avanza e sale sul piedistallo, poco avanti a me.
Si guarda attorno e alza il pugno, compiaciuto.
Tutta la folla segue il suo esempio e mille voci all'unisono riempiono
lo stadio, levandosi fino alle stelle.
E appena il canto profondo di Andy emerge, tutto tace e tutti si
divertono, si scatenano, sono davvero se stessi.
Cade ogni muraglia invisibile tra noi e loro, ogni muro che si sono
costruiti attorno si crepa e crolla.
Sono felici, esausti, soddisfatti.
Sanno che li capiamo, che ci siamo passati anche noi, che non li
abbandoneremo mai. E questo gli basta.
Le luci si spengono assieme alla canzone e ormai lampeggiano solo gli
accendini e gli schermi dei cellulari.
Potrei giurare di sentire i battiti dei cuori di quei ragazzi ma non lo
faccio, perché è davvero così, non ce
n'è bisogno.
Anche gli altri li sentono.
Sorridono, sono soddisfatti della serata.
Sanno di aver cambiato qualcosa nella vita di quelle migliaia di anime,
e ne sono fieri.
Jinxx si avvicina al pubblico, alza i pugni verso il cielo.
Andy lo segue e Ashley corre in giro scoordinatamente come suo solito.
Lascio la chitarra ai tecnici, raggiungo i miei amici e mi siedo sul
bordo del palco, sfiorando con le dita un uomo della security.
Mi guarda in silenzio e protende le braccia verso di me.
Mi aiuta a scendere, mi deposita a terra e io mi spingo avanti; li
guardo, li ammiro, li demolisco e ricostruisco uno a uno, lentamente,
mentre loro mi gridano contro tutti i loro sentimenti e la loro paura.
Mi avvicino, sorrido, porgo loro la mano.
Loro urlano, strepitano, si dimenano per afferrarla e stringerla tra le
loro.
Mi sporgo di più e ne sfioro altre, cammino un po' per
guardarli tutti, e loro apprezzano.
Poi mi tiro indietro, respiro e mi arrampico sulle spalle dell'uomo,
che mi spinge verso l'alto.
Ashley mi afferra il braccio e mi aiuta a salire, sorridente.
Lo ringrazio e salto su, raggiungendo gli altri.
CC si fa più vicino e si protende in avanti il
più possibile, lancia una bacchetta, poi un'altra.
Il pubblico è in delirio, piange, si spinge contro l'acciaio
delle transenne.
Li salutiamo calorosamente e ce ne andiamo, lentamente, riempiendoci
gli occhi dei loro visi e dei loro sogni.
Qualcosa in loro è cambiato, ne sono certo.
E forse, anche noi non siamo più gli stessi.
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