Personaggi/Pairing(s): Amy Pond, Doctor – 11.
Timeline: ambientata durante l’episodio 5x05.
Avvertimenti: introspettiva, missing-moment.
Challenge/Prompt: scritta per
il 500 themes italia @ 500themes_ita, prompt 317. “Gli angeli in mezzo a noi”.
Disclaimer: i personaggi di “Doctor Who” non mi appartengono e tutte quelle cose
lì.
Note: un grazie gigantesco a Shari
Aruna che ha letto in anteprima e sopportato i
miei “non ti rompo più le scatole, giuro”. E anche a tutta
la mia meravigliosa t-list che mi ha spinto a
guardare “Doctor Who”.
♥
Keep your eyes closed
#317. Gli angeli in mezzo a noi
Amy respirò lentamente, cercando di non avere paura,
di non farsi prendere dal panico. E soprattutto di non aprire gli occhi per
nessun motivo al mondo.
“Non devi fare
altro che tenere gli occhi chiusi.”
Poteva sentire vibrare dietro le palpebre le ali
dell’angelo di pietra; lo sentiva dentro di sé, scavalcare
rabbioso le sue difese, costringendola a dubitare di ogni fruscio intorno a lei
in quella foresta finta. Di ogni passo e di ogni “bip”
che risuonava acuto dall’apparecchio di comunicazione che teneva tra le
dita, la sua unica via di fuga.
“Non strizzare
gli occhi, ti faranno male. E vorrai aprirli.”
La voce del Dottore le urlava di sbrigarsi, di tenere gli
occhi chiusi, di fidarsi, di non restare ferma. Lei avrebbe voluto solo
urlargli di piantarla, che non era facile. Che non ci vedeva, ma sentiva gli
angeli intorno a lei.
“Se tieni gli
occhi chiusi tutto andrà bene.”
Anche quando inciampò e il panico iniziò a
diffondersi in lei, non aprì gli occhi neanche per un momento.
Lasciò che le sue mani cercassero a tentoni il comunicatore, si
concentrò sull’unico pensiero che la convinceva a non arrendersi.
“Lui
tornerà a prendermi. L’ha promesso.”
Fino a quel momento aveva pensato che gli angeli fossero
intorno a lei, ma quando il Dottore non rispose più si rese conto che in
realtà si stavano mettendo tra di loro, erano un ostacolo che nessuno
dei due sapeva come superare.
Proprio quando pensava di non farcela più, quando le
unghie erano ormai piene di terra, si sentì strattonata. Un attimo dopo
era tra le braccia di River. Aveva superato gli angeli. Ed era sicura che il
Dottore stesse sorridendo.
«Puoi riaprire gli occhi, sul
serio.»
Amy fece una smorfia, mentre si sedeva
su una roccia stancamente, «Mi hai urlato contro per un’ora di non
aprirli, ti aspetti che sia così facile ora?»
«Amy…
non c’è più niente di cui aver paura.» tentò
di spiegare con calma il Dottore, lo sguardo rivolto al cielo.
«Ero in mezzo agli angeli…» sussurrò Amy d’istinto,
rabbrividendo, «Li sentivo… non solo fuori, ma anche dentro agli
occhi. Dentro di me.»
Sentì le mani del Dottore sulle
sue, ad infonderle sicurezza proprio come avevano fatto solo poche ore prima.
«E ora li senti ancora?»
«No.»
«Allora riapri gli occhi, Amelia.»
Riaprì gli occhi di scatto, per
lanciargli un’occhiataccia, «Non chiamarmi “Amelia”! Ho
avuto una brutta giornata.» sbottò. Il Dottore si mise a ridere,
osservandola sgranare poco dopo gli occhi, sollevata e sorpresa.
«Te l’avevo promesso,
no?»