Dannatamente
dolce far vagare il pensiero senza posa.
E
solo ora per la prima volta capisco
le
parole sussurrate al deserto con lentezza.
La
mente indugia , mesta , sull'ombra di spalle forti e sulla luce
di
abissi marini , sfiorati con dita di burro.
Ricordi
di cristallo squarciato dalle intemperie,
metamorfosi
di vite vissute con fretta giovanile
che
bruciano liquefacendo anime ancora embrionali.
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