'Poisonous snake'

di ShimizuBookman_
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- Dov'è la mela?
Riprese mentre sbattè con violenza la testa dell'Assassina sul muro di granato, facendo tintinnare le catene strette sui suoi polsi.
Xavier sputò per terra del sangue, lasciando nel viso la stessa espressione beffarda di sempre.
- Non te lo dirò mai.
- Dov'è!
L'afferrò per i capelli, dandole un ulteriore botta sulla parete che la lasciò stordita per alcuni istanti, scuotendo la testa per riprendersi.
- Uccidimi, Cesare. So che è quello che vuoi, la tortura non è mai stata la tua prima ambizione..
Digrignò i denti, alzandola e facendola appoggiare al muro, stringendo una mano intorno al suo collo.
- Non sai davvero con chi hai a che fare, Assassina... sai quanti tuoi amici ho ucciso, mh? Quanti ancora ucciderò, dopo che avrò finito con te?
Sputò ai suoi piedi, lasciandosi sfuggire una risatina isterica che ricevette uno schiaffo di lui come risposta, facendole sanguinare le labbra.
- Mi fai proprio pena, Cesare.
Mormorò, riducendo gli occhi a due fessure.
Egli allentò la presa sul suo collo, avvicinando il viso al suo.
- Oh,  pena io? Guarda come sei caduta in basso.. tu, un'assassina fedele al credo ora mia prigioniera..
Quelle parole la fecero appena divincolare, scuotendo con energia i polsi incatenati, venne fermata dalla mano di lui che le tenne stretto il viso.
- Non ti hanno insegnato ad avere un pò di autocontrollo?
- Tsk.
Sputò nuovamente ai suoi piedi, girando il viso di lato e digrignando i denti, rifiutandosi di cedere.
- Se cedessi sarebbe tutto più facile.. te lo dirò un'altra volta, dov'è la.. mela dell'Eden?
- Preferirei morire da fiera combattente, piuttosto che cedere a te. 
- Essia.
Si preparò a sfilare la spada lucente sulle breve fessure che la luna regalava, e Xavier sigillò gli occhi, aspettando che la sua ora venisse.
Ma Cesare Borgia gettò l'arma a terra producendo un suono metallico e stridulo, e incollando le labbra su quelle di lei.
- No!
Mormorò lei decisa, divincolandosi mentre il peso di lui sul proprio divenne insopportabile da respingere, e trovò le sue labbra stranamente calde e dolci, al contrario del proprietario, acido e velenoso come una rosa piena di spine, no.. come una serpe velenosa.
Ricambiò maledicendo il suo nome, verso la persona che odiava, che aveva ucciso così tanti suoi amici e che però ora le stava incollata e oscurava la minuscola figura della ragazza.
Le bloccò i polsi oltre alla testa, rendendo il bacio meno casto. Le lingue cominciarono a danzare in sincronia perfetta e nulla fù udibile al di fuori di quelle mura, eccetto i mugolii di Xavier.




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