1 capitolo:Il primo giorno di
scuola
Era seduto su quella panchina tra l'erba
verde, illuminato dal sole del primo mattino, il leggero frescolino che gli
accarezza la pelle, alzò lo sguardo, vide ancora la luna che piano piano se ne
andava, sentiva anche il buon profumo delle brioche appena sfornate, il dolce
cinguettio dei passerotti che svolazzavano fra i rami degli
alberi.
Di colpo riaprì gli occhi, quella tranquillità si era trasformata in un vero
incubo, il profumo delle brioche era svanito nel nulla e il cinguettio era
coperto dal rumore delle macchine e dalle urla dei bambini; si alzò dalla
panchina, prendendo il suo zaino che aveva posto a terra, iniziò a
camminare velocemente come se volesse scappare da qualcuno, tirò fuori
l'orologio dalla tasca e guardò l'orario, nello stesso momento sentii un colpo
sulla spalla.
-" Simon!" disse un ragazzino con i Jeans
blu scuri, la maglietta arancione e un capellino con la viseria, aveva un
particolare neo sopra la bocca.
-" Cosa ci fai qui?"
-" Sò che vieni ogni mattina al
parco!"
-"sei da solo?"
-"No, ci
sono i miei che mi stanno aspettando i macchina." il bambino si girò verso
i genitori che erano in macchina, la madre si stava mettendo apposto i capelli e il trucco invece il padre stava
leggendo il giornale, si rivoltò verso l'amico facendole un sorriso a labbra strette,
lo prese per il braccio e lo trascinò nella sua macchina.
- Maman! Père! Viene anche Simon. Il
ragazzino lo fece vedere ai genitori e aprì la portiera facendo salire per primo
il compagno, il padre chiuse il giornale passandolo alla moglie accese la
macchina e partì "Destinazione scuola elementare".
Arrivarono un quarto d'ora prima, scesero
soltanto i due ragazzini, mentre i due adulti presero e se ne andarono via,
videro che quel giorno c'era più gente del solito, pensarono subito ai nuovi
arrivati. Si avvicinarono alla panchina che c'era poco più in là si sedettero e
si guardarono attorno, videro bambini che piangevano perchè non volevano andare
a scuola, altri che sprizzavano dalla felicità.
- "Sei pronto ad affrontare di nuovo la
prima?"
- "non me lo ricordare" disse Simon aprendo
il suo zaino che l'aveva appoggiato a fianco, tirò fuori un pezzo di cioccolata
iniziandoselo a mangiare, l'amico lo guardò come per dire dammene un pezzo, ma
Simon si voltò dall'altra parte facendolo soffrire.
- Ti prego, ho fame!
- ma tu hai sempre fame! A quest'ultima
suonò la campanella, si buttarono in massa per entrare, Simon e l'amico rimasero
qualche secondo ancora seduti per aspettare che quel trambusto finisse, si
alzarono ed entrarono, nell'atrio era pieno di genitori con i propri figli,
nelle scale c'era la Preside con dei fogli in mano, dovevano essere i nomi
delle persone da smistare nelle classi, allora i due si avvicinarono a quel
mucchio di persone.
- " Salve a tutti, sono la Preside lavoro
da più di venti anni in questa scuola e sono entusiasta di avervi tutti qui" la
donna fece un pausa e continuò dicendo " Ho dei fogli con i nomi dei vostri
figli, che veranno smistati nelle proprie classi"A fianco della Preside c'erano
tre maestre, che avevano il compito di portare nelle proprie classi i nuovi
arrivati.
- "Allora, nella sezione A andranno Maria
Paola Archi, Patrizio Bulbi, Emanuela Carto" e così via, i diciannove
bambini si avvicinarono iniseme ai propri genitori, la loro maestra che era al
terzo gradino li accompagnò nella propria aula.
-" Vuoi vedere che siamo nella sezione
dell'anno scorso?"
- "già lo penso anche io! disse
Simon."
- "Ora la sezione B!" la Preside prese il
foglio con la sezione B, fece una faccia di disprezzo e si voltò verso Simon,
con sguardo di sfida, il bambino se ne accorse e si voltò da un altra
parte.
-" Antonio Calli,
Simon Charleston..." la donna rialzò lo
sguardo guardando il bambino che si avvicinava " fai quello che hai
fatto l'anno scorso che ti trancio le mani!" ma lui se ne fregò e si
sedette sulle scale " Rosanna Destino, Fabio Fazzolì, Luca Gemonti ,Sabrina Marca, Claudia
Morris, Jean-Paul Oignon" il ragazzino si avvicinò all'amico che era seduto
sulle scale " Elisabetta Pipina" tutti iniziarono a ridere facendo arrossire
come un pomodoro la bambina che si stava avvicinando, ma gli unici che
non risero furono Simon e Jean-Paul, si erano messi a parlare, fragandosene completamente degli altri, poco
dopo alzarono lo sguardo per qualche secondo per guardare
la ragazzina che era nel imbarazzo totale, videro anche qualche
lacrimuccia dai suoi occhi verdi.
- Non ti preoccupare anche io ci sono
passato! disse Jean-Paul incoraggiandola.
- Cosa? Stai dicendo a me? disse la bambina
con voce molto dolce.
- Anche lui, mi prendeva in giro l'anno
scorso, ma ci ho fatto l'abitudine!
- dici sul serio?
- certo! Comunque inizia a rispondere
a chi ti prende in giro, vedrai che ci penserà due volte prima di
offenderti.
- E se poi la maestra mi mette in
castigo?
- E se poi la mestra di mi mette in
castigo? disse Simon facendo un vocina da femmina per prenderla in giro " cerca
di non far troppo la brava bambina, se fai questa voce è normale che ti prendano
in giro!
- cos'ha la mia voce?
- troppo " Gne-gne-gne" cerca di
svegliarti! continuò
- AH! mi
stavo scordando, non vi siete presentati, come vi chiamate?
- io sono Simon e lui è
Jean-Paul.
- é la prima volta che sento dei nomi del
genere!
- Io sono Francese e Simon è
Americiano!
- Americano cretino!
- cosa ho detto, scusa?
- Che? La preside finì di leggere i
nomi della sezione B, dove raggiunsero la maestra che li portò nella
propria classe, raggiunta la classe ognuno si sedette in un posto a propria
scelta, i genitori se ne andarono via tutti.La maestra
iniziò a far alzare un bambino per volta dal banco e a presentarsi, fu il turno
di Simon che si alzò e disse: " Mi chiamo Simon Charleston sono un ripentente e
perciò ho sette anni, sono nato il venticinque luglio negli Usa,
precisamente New York." ritornò a sedersi nel banco a tre, dove
c'era Jean-paul ed la sua nuova amica, passarono dieci minuti e toccò a JP: "
Ciao, io mi chiamo Jean-Paul Oignon sono francese di Parigi, nato il ventisei
novembre" poi fu il momento della ragazzina che si avvicinò timidamente , unì le
mani iniziando a muoverle come segno di nervosismo " Cia-ciao, sono...Elisabetta
Pi...." si fermò iniziando a piangere e scappò fuori dalla classe.
- Qualcuno di voi gli ha fatto
qualcosa?
- nooo! dissero tutti in coro.
- poverina, quel cognome è un incubo! disse
Jean-Paul, voltando la testa verso l'amico che stava pasticciando il
diario.
- Sarà andata anche a fare la
Pipina! disse Smon, sorridendo.
- Non c'è niente da scherzare! Urlò
JP
- Ti piace vero?
- Cosa? ma sei scemo!
Divenne tutto rosso in faccia, iniziando a girare e a rigirare la penna che aveva mano, la maestra era uscita per
andare dalla bambina, che trovò seduta a terra abbbraciando le sue
gambe.
-Ehy piccola, cosa ti è preso?
- il mio cognome!
- cosa ha di strano il tuo cognome? C'è ne sono di peggio, come
Mucca o ancora peggio Arrosto.
- veramente? disse la bimba asciugandosi le
lacrime.
- certo! Dai torniamo
in classe. La donna allungo la mano prendendo quella della bimba, la riportò in
classe e gli disse di non dire il suo cognome se era un problema, Elisabetta
disse di si con la testa e inizò la sua presentazione: "Ciao mi chiamo
Elisabetta, ho sei anni, frequento una scuola di canto da tre anni, sono nata a
Milano il due luglio ehm? che posso dire ancora? " si voltò verso la maestra
rispondedogli che poteva bastare, lei non se lo fece ripetere e tornò al suo posto.
- fai una scuola di canto? disse una altra
bambina con i capelli rossi e le lentiggini su tutto il viso, voltandosi
verso la compagna.
-Si!
- anche a me piace molto cantare, ma
il mio papà non vuole! piacere sono Alessandra.
- Elisabetta, ma mi puoi chiamare anche
Ely!
- Okay, ely!
- la tua principessa si è trovata una
amica. Jean-paul gli tirò una forte gomitata sul braccio, in quel momento arrivò
la commessa con un foglio in mano, lo diede alla maestra che lo lesse
velocemente, facendo un dolce sorriso e disse alla bidella: " si inizia
bene quest'anno l'anno!" poi si voltò verso gli alunni che incuriositi
erano rimasti in silenzio, continuò:
- la Preside quest'anno ha
oraganizzato una la gita scolastica, di solito si fà verso la fine,
invece è stata decisa tra due settimane. Quindi spero che partecipate in
molti!
- A che ora è?
- é domenica pomeriggio alle ore sedici e
mezzo!
- Grazie.
Bulma91: questo capitolo è un pò povero,
volevo soltanto dire...per favore non recensite dicendo ci sono troppi errori di
ortografia o le punteggiature... lo so già, ma ci sono diversi motivi...uno
scrivo veloce e non rilleggo mai...o s eno non me ne accorgo, due non sono
abbastanza brava...tre?
Beh spero che recensite
comunque....ciao..farò gli altri capitoli più lunghi e cercherò di controlalre
gli errori
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