EQUIVOCO
Fissò a lungo quella stoffa color blu notte, quel lungo
mantello e quel cappello particolare. Ricordava dove aveva
già visto quel completo e anche di averne indossato uno
simile anni prima. Però quella era un altra occasione, un
altra avventura, un altro momento della sua giovinezza.
Sospirò e si guardò intorno, c'erano un sacco di
altri abiti in quella grande stanza. Chi più eleganti, chi
più semplici o chi più buffi. Aveva fatto un
pensierino su quel completo rosso scarlatto, con quelle buffe maniche e
cappello enorme. Già, avrebbe potuto sembrare un pagliaccio
e farsi quattro risate con i suoi amici. Un modo come un altro per
passare in allegria la serata.
Ma i suoi occhi si erano fissati su un altro abito, quello su cui si
era soffermato e ora stringeva tra le mani.
Perché per una volta non poteva abbandonare la figura di
ragazzino e mostrarsi più galante? Ma giacca e cravatta non
facevano per lui. No, perché in fondo lui si sentiva ancora
una sorta di eroe. Non avevano fatto che ripeterglielo da quando aveva
iniziato il suo viaggio a dieci anni. E ora all'età di
diciassette anni, Ash si sentiva ancora così.
Sentì la musica che proveniva dal piano di sotto, le danze
erano già iniziate. Non stette più a pensarci e
indossò quello che aveva in mano.
Corse nel camerino, si tolse in fretta gli abiti che indossava, si
infilò i pantaloni grigi, gli stivali azzurri, camicia e
gilè, una cintura e infine mantello e cappello.
Abbandonò su una sedia i suoi vecchi abiti e si
precipitò fuori. Pikachu doveva essere con Dento,
perché si era stufato di guardare il suo allenatore fissare
come assorto l'abito ed era uscito.
Certo, in sua difesa Ash poteva dire che non poteva fare meno di
pensare a Lucario che aveva incontrato al palazzo di Cameron e di come
lo aveva visto sparire davanti ai suoi occhi per raggiungere il suo
vecchio allenatore. Ma forse questa volta c'entrava qualcos'altro,
qualcosa che la sua testa cercava di nascondere dietro un indecisione
sul vestirsi.
Lui che era così istintivo, lui che addirittura aveva
indossato una mela gigantesca e che aveva indossato ben tre volte un
abito femminile, non era assurdo che ora aveva perso ben venti minuti
nel vestirsi?
Scese le scale e sentì la musica aumentare. Per un istante
si sentì una sorta di principessa che arriva tardi al
galà. Ridacchiò nella sua mente, per la ridicola
osservazione.
Un uomo all'ingresso gli porse una mascherina nera. Già, in
questa festa c'era l'obbligo di indossare le mascherine. Un originale
idea dell'organizzatrice della festa, che voleva mettere alla prova le
coppie a riconoscersi.
Come se bastassero una mascherina e un abito a celare la propria
identità!
Ash si fece largo tra gli ospiti e cercò con lo sguardo
Pikachu e i suoi amici.
Ma vide qualcosa di più interessante, un tavolo con il
buffet. Era come se lo stesse chiamando.
Si diresse lì, ma prima di poter arraffare qualcosa, un
braccio gli si avvolse al proprio. Si voltò sorpreso, per
trovarsi davanti gli occhi color verde acqua di una ragazza.
I suoi lunghi capelli color arancio, la sua carnagione chiara, la sua
figura snella e slanciata, quel leggero tocco di trucco sulle sue
guance e il vestito color celeste. Per un attimo si chiese se non
stesse ancora dormendo, finché la voce della fata lo
riportò alla realtà.
- Ce ne hai messo di tempo- disse lei in modo un po'
imbronciato- Pensavo che fossi andato a fabbricarli quei drink- poi
notò che le mani del ragazzo erano vuote- E immagino che ora
siano pure invisibili- aggiunse con una punta di sarcasmo.
Il ragazzo continuava a fissarla come ebete. Lei spostò la
testa di lato confusa.
- Ehi, che ti prende ora? Vabbè, lasciamo stare i
drink- guardò la pista centrale- Dai, ora che c'è
meno gente, me lo concedi un ballo, Richie?- ridacchiò lei e
lo afferrò per la mano.
In quel momento il ragazzo sembrò svegliarsi. Lo aveva
appena chiamato Richie?
Gli venne il sospetto che lo avesse scambiato per l'altro. Allora, non
si era accorta di chi era...?
Nel momento che la ragazza gli aveva rivolto la parola, aveva creduto
che stesse parlando davvero con lui, Ash, e che era tornata a
sorridergli come era solita fare. Era solo un malinteso invece.
Già, non aveva fatto conto con la somiglianza che aveva con
il castano. Anche dopo anni, i due avevano la stessa capigliatura
ribelle, occhi castani, stesso fisico forgiato da anni di viaggi,
stesso amore per i pokemon e quel modo di fare ribelle un po'
fanciullesco.
Avrebbe dovuto chiarire subito l'equivoco, ma la ragazza si
fermò, si girò verso di lui e fece un breve
inchino, sollevando leggermente il leggiadro vestito. Le ali poste
sulla sua schiena si scossero appena, i suoi capelli ricaddero sulle
due spalle e un occhio socchiuso lo guardò con rimprovero.
Tutti gli altri nella pista facevano lo stesso inchino.
Ash subito si chinò imitando il gesto della ragazza, un po'
impacciato. Il suo sguardo cadde sul profilo raffinato della ragazza,
chi l'avrebbe detto che quella ragazza così rude sarebbe un
giorno diventata una signorina perbene? Da quella posizione, non
poté evitare di sbirciare dalla scollatura provocante della
ragazza. Si rimise in piedi con un gesto troppo rapido e brusco, mentre
lei lo fece con lentezza e guardando perplessa il suo compagno. Sebbene
coperto dalla maschera, lei poté scorgere il rossore sul
volto del ragazzo.
- Hai intenzione di non rivolgermi la parola per tutta la
serata?- fece lei, mentre si avvicinò a lui e con una mano
sulla sua spalla e un'altra stretta nella mano del suo cavaliere,
condusse il ballo.
Il ragazzo si lasciò semplicemente guidare. Raramente aveva
ballato e comunque non balli lenti. Semplicemente per lui erano noiosi
e comunque il ballo non lo avrebbe aiutato a sconfiggere i capipalestra.
Poi Ash si accorse che la ragazza era ancora in attesa di una risposta,
perché continuava a guardarlo risentita.
- Non potremo almeno goderci questa serata insieme in
tranquillità?- disse lei- Non c'è bisogno di
farne un dramma ogni volta. Ti dico che non sapevo che sarebbe venuto
Ash.
A quel nome lui sussultò.
- Oh andiamo, è da una vita che non ci
vediamo...che lui non si fa sentire-
precisò con amarezza- L'ultima volta che ho avuto sue
notizie da sua madre è stato quando è partito per
Unima.
Il ragazzo la fissò. Aveva perso la sua occasione di dirle
la verità senza venire poi ucciso dalla ragazza, ma non
poteva negare che era interessato al suo racconto.
E così, sua madre e lei si sentivano... Non doveva sembrare
così sorpreso, le due avevano trovato intesa fin dal primo
momento e più di una volta sua madre gli aveva accennato
delle visite di Misty. Solo che lui non ci aveva mai prestato
attenzione.
E in parte era sollevato, perché sua madre non rischiava di
lasciarsi prendere dalla malinconia per suo figlio.
Ma questo non spiegava il discorso della ragazza, cosa c'entrava lui
tra Misty e Richie?
E lei sembrava avere del risentimento nei suoi confronti. Ma lo aveva
potuto notare anche nel momento che lui e i due ragazzi si erano
incontrati all'ingresso della villa. Lei per un attimo era impallidita
e pareva aver perso la parola. Era stato Richie a parlare per i due e a
fare le presentazioni con Dento e Iris.
Anche lui però, poteva pensarci su un attimo, era chiaro che
ci sarebbe stata Misty alla festa. Glielo aveva detto anche Brock, che
lo aveva chiamato informandogli della festa, che ci sarebbero stati
come invitati i capipalestra. A quella parola, Ash si era fatto
prendere dall'eccitazione di rivedersi con i suoi vecchi avversari e
magari strappare qualche incontro. E sarebbe stata anche una buona
occasione per i suoi amici Dento e Iris di conoscere i loro colleghi di
un altre regioni.
Non aveva collegato che capipalestra, voleva
significare che anche Misty sarebbe stata invitata
come Brock.
E la cosa più assurda era, che lei si era presentata con
Richie. Be', entrambi avevano fatto amicizia con Richie dai tempi del
torneo Indigo, non ci trovava niente di strano, ma che i due andassero
in giro a braccetto, quello aveva dell'assurdo.
- Ho capito...quindi continuerai ad essere arrabbiato con me-
concluse lei con rassegnazione.
La musica si fece più lenta, le coppie attorno a loro
rallentarono l'andamento e si strinsero di più ai loro
corpi.
Ash sudò freddo, quando vide fare lo stesso anche dalla
ragazza. Misty accinse le braccia intorno al collo del ragazzo e
appoggiò la testa sulla sua spalla.
Lui per qualche istante non seppe che Magikarp pigliare, temendo di
essere scoperto, così fisso la coppia più vicina
a loro e imitò l'uomo. Circondò la ragazza tra le
braccia, evitando le delicate ali e le tenne ferme sui suoi fianchi.
Lei non sembrò essersi accorta della rigidità del
ragazzo.
- Io sono interessata solo a te, mi
sembrava che fosse ormai chiaro- disse Misty con tono triste.
Anche se sapeva che non erano parole dirette a lui, Ash, in
quell'istante il suo cuore aveva iniziato a battere forte.
Come se già avere il corpo di Misty incollato al suo, non lo
avesse già agitato abbastanza! O forse era il terrore di
venire scoperto da lei, a renderlo così teso?
Ma che colpa ne aveva lui? Aveva fatto tutto lei! Che colpa aveva che
fra tutti i travestimenti, Richie scegliesse lo stesso? E che colpa ne
aveva se Misty non era neanche in grado di riconoscere Richie?
Già, è così, era solo una vittima,
lui! Doveva far valere la sua innocenza!
- A cosa stai pensando?- chiese la ragazza, alzando la sua
testa e guardandolo dritto negli occhi.
Innocenza un cavolo! Misty lo avrebbe distrutto!
- Pensavo che te la fossi già tolta questa
ridicola maschera- fece per sfilargliela. La mano di Ash fu
più veloce e la bloccò dal polso.
Misty sembrò sorprendersi dal gesto improvviso di Richie. Le
stava stringendo forte il polso e la guardava serio.
- Mi fai male...- si lamentò. Ash
lasciò andare la presa, pentendosi di essere stato
così brusco.
Lei gli rivolse uno sguardo risentito.
- Se non avevi voglia di passare la serata con me, bastava
dirlo subito- si staccò da lui e gli diede le spalle- Che
sciocca che sono...non siete poi così diversi tu e Ash- con
passo spedito si allontanò.
Ma non fece molta strada, che il ragazzo l'aveva rincorsa e trattenuta
per il braccio.
- Lasciami andare- lo guardò minacciosa. I suoi
occhi si erano fatti lucidi. Ma il ragazzo non l'ascoltò.
- Perché mi fai questo, Richie! Lo sai quanto
è stato difficile per me voltare pagina. Se avessi saputo
che Ash sarebbe venuto, io certo non sarei qui- il ragazzo stette in
silenzio. Lei si sentì scoppiare, ma trattenne le lacrime a
fatica- Ti stai comportando solo da idiota, con questa sceneggiata del
silenzio! Tra me e Ash non c'è e non ci sarà mai
niente. È vero, c'è stato un periodo che mi
piaceva...ma è passato, dimenticato! Non provo per lui
niente ora. Ma se non vuoi credermi, prego, vattene pure, lasciami
perdere!
Tentò nuovamente di liberarsi dalla stretta del ragazzo, ma
lui fece l'opposto e la trascinò a sé.
L'afferrò per le spalle e fissò gli occhi acquosi
della ragazza. Era chiaramente addolorata per quel comportamento
distaccato di Richie.
Con un gesto impulso, l'avvicinò ancora più al
suo viso e la baciò. Un bacio timido e delicato, come per
paura di farle del male.
Misty spalancò gli occhi per quel gesto improvviso. Con le
mani, impedì al ragazzo di potersi allontanare da lei, lo
afferrò da dietro la testa e lo spinse verso di lei.
Inclinò leggermente la testa e ricambiò il
baciò. Al contrario di lui, Misty sapeva baciare con
più decisione.
Ash si lasciò trascinare dalla situazione e la strinse per
le spalle, le accarezzò i setosi capelli, scivolò
sulle morbide guance che scoprì bagnate. Misty stava
piangendo, mentre lo baciava?
Ma non riuscì a soffermarsi su questo particolare,
perché ormai la sua mente si era spenta, assaporando ogni
carezza, ogni piccolo contatto dei loro corpi, ogni battito
sincronizzato.
Le loro labbra si staccarono giusto per prendere fiato e poi riprendere
a baciarsi con più foga. E in quell'impeto di passione, un
sussurro che traspariva di desiderio, scivolò dalle labbra
di lui.
Il corpo di Misty si congelò e solo quando lei smise di
colpo di baciarlo per guardarlo negli occhi, lui capì di
aver fatto l'errore più grande della sua vita.
Il suo sguardo lo stava studiando attentamente e quando lei
sbiancò, Ash comprese che non c'era marcia indietro.
- ...Ash- concluse lei, con il terrore nella sua voce. Gli
occhi si riempirono di nuove lacrime.
Lui non poté impedirlo, non gli diede tempo di reagire, che
lei lo spinse via come se avesse davanti qualcosa di ripugnante.
Corse via, quasi avesse le ali ai piedi, come se davvero fosse una
fata, sparendo tra la gente.
- Ash!- esclamò la voce dietro di lui. Per poco
non gli faceva venire un infarto!
Alle sue spalle c'era un ragazzo di carnagione scura più
alto di lui, Brock.
- Non mi sbagliavo, eri tu- continuò il castano-
Ma allora...- indicò il punto dove era scomparsa Misty- Lei
era...- non terminò la frase, che l'espressione addolorata
di Ash rispondeva ai suoi dubbi.
Tutto sommato il vestito da pagliaccio, non gli avrebbe dato tutti
questi problemi come in quella serata.
***§***§***§***
- Ti sei fatto passare per Richie?!- esclamò Brock
incredulo.
- No, è Misty che mi ha scambiato per lui!-
precisò lui innervosito e con le mani tra i capelli.
I due si erano allontanati dal salone centrale, per poter parlare in
privato.
- E tu hai pensato bene di non contraddirla- disse il castano
con tono di rimprovero.
- Ormai era fatta, cosa potevo fare? Ha fatto tutto lei, non
l'ho certo fatto apposta.
- Ah, e suppongo che il bacio sia tutta opera sua-
ironizzò lui. Ash divenne rosso e cercò come
poté di nascondere la testa tra le braccia- Posso immaginare
quale subdolo ricatto ti abbia fatto, perché tu la baciassi.
- Tu non capisci, Brock! - esclamò Ash esasperato-
Tu non eri lì, non l'hai sentita, non l'avevi vicina...non
so spiegarmi perché ho agito così,
però lei non si è tirata indietro.
- Perché credeva che tu fossi Richie.
E la verità cadde come un macigno. Ash sprofondò
di più la testa.
Lo sapeva, cosa credeva Brock? Non era così stupido, per non
accorgersene che le attenzioni di Misty erano dirette ad un altra
persona, e non a lui. Ma in quel momento aveva desiderato davvero
essere Richie.
E se non si fosse fatto sfuggire quella parola, se Misty non l'avrebbe
smascherato subito, come sarebbe andata a finire?
Si toccò le labbra che gli ardevano, scoprendole unte del
lucida labbra della ragazza. Quel sapore di ciliegio era dovuto allora
al suo lucida labbra?
- Ash, lo sai perché ti ho invitato alla festa?
- Perché era da un po' di tempo che non ci
vedevamo.
- Un sacco di tempo- precisò
Brock- Ma non era questo l'unico motivo. Volevo che tu e Misty aveste
modo per parlarvi...di persona.
- Oh, e ci sei riuscito alla grande- ironizzò lui-
Con il risultato che se prima a malapena mi salutava, ora non mi
rivolgerà più la parola.
- Bastava che tu fossi sincero. Perché non le hai
detto la verità? Di occasioni ne avrai avute tante.
- Perché...!- si bloccò e si
scompigliò i capelli- Argh! Basta!
Brock indietreggiò, come se a momenti Ash facesse qualche
pazzia.
- Andrò da lei, le spiegherò
l'equivoco, mi scuserò, lei si infurierà ma poi
mi perdonerà.
- Tutto qui? Pensi che ci passerà sopra?
- Non è la prima volta che litighiamo,
perché questa volta non mi dovrebbe perdonare?
- Perché...- poi rimase con la frase in sospeso,
scrutando il ragazzo.
No, dai...Possibile che lui non se ne fosse accorto? Così
cieco era ancora alla sua età? Non poteva essere
così stupido a non comprendere i suoi stessi gesti.
D'accordo che Ash agiva d'impulso, ma non aveva più
l'età per nascondersi dietro questa scusa.
- D'accordo, vai da lei. Ma prima di farlo, ti chiedo di
riflettere un po' sulle tue azioni di stasera.
- Anche tu hai qualcosa da criticarmi?- fece lui offeso-
Anche Misty mi ha accusato di non essermi fatto più sentire.
Ma cosa potevo farci? Eri anche tu con me, hai visto come mi tenevano
impegnato le lotte in palestra! Non avevo tempo...ed è stato
un gran sforzo venire fin qui, a vedervi. E voi non fate che accusarmi
ingiustamente.
- Noi?- inarcò le sopracciglia- Scusami, ma da
quand'è che è diventato un peso sentire i tuoi
vecchi amici?
- No, io...- si grattò dietro la testa
dispiaciuto- Non intendevo questo.
- Lascia stare- fece lui sbrigativo- Sbrigati piuttosto a
parlare con Misty, prima di ripartire per i tuoi soliti viaggi-
aggiunse con tono di sarcasmo.
Ash sospirò quando lo vide marciare via.
No, definitivamente il costume da pagliaccio era la migliore scelta.
***§***§***§***
- Misty?- fece Dento cercando di ricordare- Uhm.
- Ehi, sai che indossi lo stesso costume del tuo amico
Richie?- fece Iris divertita.
- Già- mormorò lui sarcastico.
- Pensa che prima lo avevamo fermato credendo che fossi tu.
Pikachu invece lo aveva capito al volo.
- Se tutti fossero come te, non si creerebbero equivoci-
disse Ash sorridendo malinconicamente a Pikachu.
Iris lo guardò curiosa, non capiva a cosa si riferisse.
- Oh, ora ricordo!- disse d'improvviso Dento- Misty, mi
sembra di averla vista dirigersi al piano di sopra.
- Mh, grazie.
- Anche Richie la stava cercando- disse Iris- È
successo qualcosa?
- No, mh...solo un equivoco- cercò di evitare
l'argomento.
- Ti ha scambiato per Richie- disse Dento.
Ash indietreggiò imbarazzato. Cos'è, ora era di
dominio pubblico?
- Cos...?! Ma chi...Brock ve l'ha detto!- Dento
negò- Allora Misty!
- Non abbiamo avuto l'occasione di parlarle-
spiegò Dento- L'abbiamo solo vista con qualcuno che era
vestito come te. Credevamo anche noi che fosse Richie, però
poi l'abbiamo incontrato da un'altra parte.
Stupendo, perfino loro ora sapevano che lui e Misty avevano
ballato...un po' troppo vicini.
E Richie? Li aveva visti anche lui...e baciarsi...?
Avrebbe voluto sprofondare dall'imbarazzo.
- Mhhrgh! Non ne posso più!- si
spettinò nuovamente i capelli neri. Dento, Iris, Pikachu e
Axew indietreggiarono intimoriti.
- Non è che sei stanco? Forse sarebbe il caso di
torn...
- Non posso!- e se ne andò senza aggiungere altro.
- Dicci Pikachu, tu che lo conosci da tanto tempo, Ash ha
tutte le rotelle a posto?- chiese Iris.
- Piiika...- sospirò il pokemon giallo.
Però lui al contrario sapeva cosa girava per la testa al suo
allenatore. Per questo quando lo aveva scorto tra la folla e l'aveva
visto in compagnia di Misty, aveva resistito a chiamarlo.
***§***§***§***
- Stupida festa, perché sono venuto!-
borbottò il moro, mentre saliva per le scale.
Si pentì una e più volte di non essere rimasto ad
allenarsi. E invece era venuto, aveva rincontrato una Misty che aveva
preso le distanze da lui, un Richie che aveva preso il suo posto e un
Brock che lo faceva sentire colpevole. Ah già, c'era anche
il bacio. Perché cavolo non riusciva
ancora a trattenere i suoi impulsi!
Si toccò le labbra, sapevano ancora di lucida labbra. Doveva
però ammettere che Misty sapeva baciare bene...
Ma cosa cavolo stava pensando ora!
Si sarebbe volentieri dato un pugno, se non fosse che sentì
delle voci in lontananza.
- ...mi dispiace- disse la voce femminile. Era Misty.
- .."mi dispiace", è l'unica cosa che sai dire?-
questo era Richie.
- Ti ho già spiegato che è stato un
incidente- disse mortificata.
- Certo, e io devo credere che non ti ha fatto piacere!
- No! Come potrei esserne felice! Ero convinta di baciare te,
non Ash! Come credi che mi senta io?
- E tu non ti sei accorta di niente?
- No...mh, eri silenzioso, ma credevo che fossi ancora
arrabbiato per la nostra discussione.
- E basta? Oh andiamo, sei riuscita finalmente a baciarti con
il tuo amore segreto e mi vuoi far credere che non ti abbia fatto
piacere!
Ash non poté vedere, ma dal suono pareva che Misty gli
avesse mollato uno schiaffo.
- Sei un idiota...- la sentì singhiozzare- Io ho scelto
te, non Ash. Avrei potuto mentirti, ma volevo essere sincera
con te. Ma a quanto pare, non basta per te. E questo mi dimostra che
è stato un errore, non avremmo dovuto iniziare ad uscire
insieme. Ci stiamo solo facendo del male...
- Misty...- la voce di Richie si abbassò- Scusa.
Ma come pensi che io possa reagire? Fin dal primo momento che hai
accettato di uscire con me, ho come percepito che tu l'abbia fatto solo
perché assomiglio a lui. E ora lui
compare dal nulla e tu non sai distinguerlo da me.
- Hai ragione, ho sbagliato. Forse io non l'ho dimenticato
del tutto. Ma questo non vuol dire niente. Ash non fa più
parte della mia vita.
- Non potrai toglierlo dalla tua vita così
facilmente. Forse quello che ti serve è parlargli...
- Questo è fuori discussione! Io e Ash non abbiamo
niente da dirci, soprattutto dopo quello che è accaduto.
- Però...
- Richie, per favore...non ho voglia di discutere
ulteriormente. E per il nostro bene è meglio non vederci...
- ...è un addio, allora?
Ash non la sentì rispondere, però
intuì la risposta per lo sguardo mogio di Richie, quando
uscì dalla saletta.
Fece in tempo a nascondersi dietro la porta, prima che il castano si
accorgesse della sua presenza.
Misty si sporse nel balcone. Era una serata limpida da nuvole e c'era
la luna piena. Peccato che la serata fosse stata rovinata dalla
presenza di Ash.
Eppure aveva aspettato quella serata da tempo, il momento in cui
avrebbe accettato il fidanzamento con Richie.
Che stupida.
Nascose la testa tra le braccia sopra la ringhiera. Voleva sprofondare,
dalla vergogna, dalla rabbia, dall'imbarazzo e ancora dalla rabbia.
Come aveva potuto essere così cieca? Forse non aveva voluto
vedere...
- Che stai guardando?- chiese una voce dietro di lei.
La ragazza avrebbe voluto voltarsi, gettarsi al collo di lui e
strangolarlo. Con quale logica mentale, quel ragazzo poteva venire da
lei e con quel suo modo di fare così ingenuo rivolgerle la
parola, come se niente fosse!
- Più avanti ci dovrebbe essere un posto ideale
dove sotterrare cadaveri...- disse lei con voce monotona.
- Eh?- poi ci arrivò- Oh...Siamo arrivati a questi
estremi?
- Non so, dimmelo tu. Sei tu che hai il dono di distruggere
tutto.
- Io??- fece lui offeso- E di preciso, cosa avrei distrutto?
- La mia stabilità, la mia relazione con Richie.
Questa doveva essere la nostra serata.
Ash fece una smorfia risentita.
- Non eri così innamorata di lui, evidentemente.
Misty lo guardò torva. Lo avrebbe sicuramente strangolato.
Ash sembrò intuirlo e fece un passo indietro. Anche con un
vestito da fata e un viso angelico, Misty poteva fare molta paura.
- Ehm, volevo dire...non era mia intenzione intromettermi tra
te e Richie.
- Ah, buono a sapersi- fece lei sarcastica.
- Ascolta, hai fatto tutto tu. Non sono stato io a dirti di
essere Richie.
- Ma non l'hai neanche negato.
- Che altro potevo fare? Se te l'avessi detto, ti saresti
arrabbiata di più.
- E scoprirlo così invece, è meglio?
- Mh...- si grattò la testa- D'accordo,
è chiaro che entrambi abbiamo la colpa. Non possiamo
semplicemente scusarci e metterci una pietra sopra?
- No, Ash- lo guardò seria- Non più.
- Cos'è cambiato da quando eravamo ragazzini?-
chiese lui deluso.
- Eravamo ingenui, erano altri tempi...
- E ora...
- E ora, siamo cresciuti Ash. Ognuno ha preso il proprio
cammino e la nostra amicizia si è persa per strada.
- Adesso sarebbe pure colpa mia se non ci siamo
più sentiti! Ero sempre in viaggio, tu invece in palestra.
Perché non hai cercato di contattarmi?
- Ci ho provato! Quando gli impegni della palestra me lo
permettevano, andavo a trovare tua madre e mi informavo sui tuoi
viaggi. Ti ho inviato un regalo, in modo che non ti scordassi di me. E
se te lo sei scordato, sono io che sono venuta da te per ben tre volte.
Tu invece quante volte sei venuto a trovarmi in palestra?
Punto a suo favore. Ash si zittì, non sapeva cosa
rispondere.
- Te lo dico io, nessuna. E il discorso
finisce qui.
- Ma...- si zittì nuovamente. Poi un leggero
rossore comparve sulle sue guance- Io ti piaccio ancora...
Misty si sentì precipitare sottoterra. Aveva temuto quel
momento, ma sperava ancora che l'idiozia di Ash gli impedisse di
comprendere ciò che gli aveva rivelato durante il ballo, e
che lui non avrebbe tirato fuori l'argomento.
- No- si sforzò di sembrare indifferente- Forse un
tempo...Ora non provo niente. È Richie chi mi piace.
- Lo stesso ragazzo che lo hai scambiato per me e che hai
appena scaricato?
Punto per lui. Misty divenne paonazza. Perché cavolo Ash
riusciva a toccare solo tasti dolenti?
- Non è affare tuo. E certo che hai una gran
faccia tosta. Prima mi baci e poi ti fai l'innocente.
Ora fu il turno di Ash di diventare paonazzo.
- I-i-io non...
- Oh andiamo, sei tu che hai cominciato per prima. Anche se
posso immaginare cosa ti abbia spinto a farlo. Devo averti fatto
davvero pena, con tutti quei miei discorsi...
- Non è così...
- Certo, come no- fece un sorriso smorzato- Il maschiaccio
che si scopre essere stata innamorata di un suo vecchio amico e che
cerca di dimenticarlo con un ragazzo simile a lui. Se questo non
è patetico.
- Misty...
- Lasciamo stare...piuttosto, non devi tornare? Scommetto che
domani dovrai riprendere il tuo viaggio.
- Mh...- annuì poco entusiasta.
- Be', allora questa è l'ultima volta che ci
vediamo.
- Non posso andarmene prima di risolvere la questione tra noi
due!
Misty lo fissò per qualche secondo.
- Non c'è niente da risolvere. Io non ho
intenzione di rivederti.
Le parole di Misty ferirono il ragazzo, come poteva dirle con tanta
disinvoltura?
- Non ti mancherò neanche un po'?
- No.
Ash serrò le mani.
- Come puoi essere così fredda! Noi eravamo grandi
amici!
- Lo credevo anch'io- sospirò- Ma ho smesso di
illudermi.
- E non c'è modo per rimediare?
- Hai una macchina del tempo? Allora impedisci il nostro
primo incontro.
- Stai esagerando. Mi stai dicendo che ti penti pure di
esserci conosciuti?
Misty non rispose, ma dalla sua espressione era chiara la sua risposta.
Ash si sentì fremere dalla rabbia.
- Sei ingiusta! Bene, se non vuoi più vedermi, ti
accontenterò subito. Sparirò dalla tua vita!
Spero che sarai felice a fianco dello sfortunato che avrai come
ragazzo!- e voltandosi, se ne andò a grandi passi,
abbandonò il balcone e lei non lo vide più.
Lei si voltò a guardare il cielo notturno.
- Bene...- era riuscita a chiudere definitivamente con il suo
amore passato. Forse ora avrebbe potuto guardare avanti.
E allora perché era così triste? Si
toccò le guance e si accorse di stare piangendo.
Perché? Non poteva essere felice? Era forse per Richie?
No, era successo anche quando stava baciando Ash credendolo Richie. Era
come se in quel bacio, cercasse in tutti i modi di dire addio ad Ash.
Però il destino le aveva fatto un brutto scherzo.
Si asciugò le lacrime e si sforzò a rientrare. Se
l'avessero vista gli altri capipalestra, come avrebbe potuto
giustificarsi?
Quando sorpassò le porte finestre del balcone, si
sentì afferrare e stringere forte.
- Idiota...- le sussurrò lui con la poca luce
della luna, prima di posare le sue labbra su quelle della ragazza.
Misty non fece in tempo a reagire, che Ash la stava già
baciando. Ma non lo stesso bacio timido e breve. Questo era
più lungo e più intenso. La baciava con la stessa
passione di un ora prima.
Lei dovette arrendersi a quell'esplosione di sentimenti.
Ricambiò il bacio, non più come se avesse davanti
Richie, ma con la certezza di avere Ash davanti.
Forse erano passati solo qualche minuto, ma per loro erano passati come
ore. Si dovettero staccare, per riprendere respiro, ma Ash non
lasciò la sua presa sui suoi fianchi. Forse per il timore
che lei scappasse via o forse perché aveva scoperto che gli
piaceva averla così vicina.
- Misty...- la baciò- io...- non seppe come
continuare. Erano tante le cose che voleva dirle, erano tante le cose
lei doveva conoscere.
- Mi hai mentito, credevo che te ne fossi andato...
- Non potevo...- la baciò ancora. Aveva scoperto
un'altra cosa, gli piaceva molto baciarla.
Era bramoso di baciarla ancora, di accarezzarla e sentire il suo
battito.
Perché la faceva sentire come un assetato?
- Ash no, è sbagliato- disse lei a fatica. Lui si
costrinse a guardarla- Tu domani partirai per Unima e io invece
tornerò a Cerulean City- lo allontanò- Non
complichiamo la situazione...
- Allora vieni con me- il suo sguardo si fece serio.
Le stava davvero chiedendo di seguirlo?
Quanto avrebbe voluto che lui glielo chiedesse anni prima, forse le
cose non sarebbero diventate così insostenibili...
Ora invece la richiesta uscita da Ash sembrava solo egoista.
- Sono una capopalestra, è mio dovere badare alla
palestra.
- Non puoi per una volta affidarla alle tue sorelle?
- Stai scherzando?- fece un mezzo sorriso divertito- Non puoi
tu per una volta, prenderti una pausa dai tuoi viaggi?- gli
rigirò la domanda.
Ash strabuzzò gli occhi. Aveva ragione, era impossibile
trovare un accordo con due mete così diverse.
Ma allora, lui non avrebbe potuto stare con lei?
Misty gli sorrise malinconica, era certa che Ash avesse recepito il
messaggio. Riuscì a sciogliersi dall'abbraccio di Ash e si
avviò verso la porta. Non disse altro, se ne andò
semplicemente in silenzio, lasciando Ash lì.
***§***§***§***
- Ash, Ash!- lo chiamarono.
- Eh?- lui aprì gli occhi. Era disteso a terra
accanto ai suoi pokemon. Si era addormentato durante gli allenamenti?
- Che tipo!- si lamentò Iris- Prima dice di
lasciarlo allenare da solo e poi lo troviamo qui a ronfare.
- Ash, sicuro di stare bene?- chiese Dento preoccupato- Non
mi sembra che tu abbia una bella cera.
- È solo stanchezza- cercò di
sorridere, ma le occhiaie erano ben visibili- Ultimamente non riesco a
dormire bene.
- C'entra qualcosa la ragazza che abbiamo lasciato a Kanto?
Ash lo guardò. Era così tanto prevedibile?
- Hai fatto il suo nome mentre dormivi- spiegò
Dento.
- Oh- si grattò la testa imbarazzato- Non
è niente- ma non era vero.
Da quando si era separato dalla ragazza, non aveva fatto che pensare a
lei in tutto il suo viaggio a Unima. Solo gli incontri gli concedevano
un attimo di tregua. Ma ormai erano come due o tre mesi che andava
così...
- Andiamo Ash, con noi ti puoi confidare- disse gentilmente
Dento.
- Sì- annuì Iris- Possiamo aiutarti.
- Lo dubito- sospirò lui demoralizzato.
Però ugualmente si confidò con loro. Sentiva la
necessità di esprimere i suoi dubbi a qualcuno che non fosse
la sua testa.
Raccontò della decisione di indossare l'abito che gli
ricordava un avventura passata, all'incontro con Misty che l'aveva
scambiato con Richie, il suo silenzio, il ballo, la discussione e
infine il bacio. La scoperta della sua identità, il litigio
di Richie con Misty, un altro bacio tra lei e Ash e la consapevolezza
che anche volendolo, i due non sarebbero mai potuti stare insieme.
- Aww, Ash ma è triste!- esclamò Iris
in lacrime- Ci dispiace.
- Sì. Ma sei certo di aver pensato ad ogni
alternativa?
Ash annuì.
- Non possiamo rinunciare ai nostri obiettivi. E anche
volendo prendermi dei momenti di pausa tra una palestra e l'altra,
Unima e Kanto sono lontani, non potrei mai farcela- disse depresso-
Forse l'idea della macchina del tempo non era così
sbagliata. Impedendo che ci incontrassimo, non dovremmo soffrire per la
lontananza.
- Rinunceresti a questo tuo sentimento, accetteresti di
cancellarla dalla tua vita, solo per non soffrire?- disse contrariato
Dento- Credi di essere l'unico a soffrire per amore? È
bastato un solo ostacolo per farti arrendere? Non sembri lo stesso che
dice che niente è impossibile.
- Le lotte pokemon sono un'altra questione.
- No, non cambia niente- disse lui inflessibile- Se per te
starle lontano è difficile, non pensi che Misty stia
soffrendo allo stesso modo?
Ash ricordò lo sguardo triste della ragazza, poco prima di
sparire dalla sua vita. Se lei si era accorta già da prima
dei suoi sentimenti per lui, era stato certo più doloroso il
tempo trascorso in assenza di sue notizie.
E ora riusciva a comprendere le parole di Brock...la solitudine della
lontananza, il terrore di essere dimenticati dalla persona che si vuole
bene e la certezza di non poterlo impedire.
Che idiota...se solo avesse aperto prima gli occhi...Ma doveva proprio
essere un equivoco a svegliarlo.
Poteva rivedersi quella sera, mentre l'indecisione su come vestirsi gli
stava facendo perdere tempo. Perché quella sera, era
insolitamente confuso? Prendere un vestito qualsiasi non avrebbe fatto
differenza. Però qualcosa in lui, gli diceva che farsi
vedere in tutta la sua luce, avrebbe catturato l'attenzione di una
certa signorina che lo aveva snobbato all'ingresso della villa.
Un opportunità...chiedeva un
opportunità per farle vedere che non era da meno del suo
cavaliere. E ora ringraziava la coincidenza di gusti con Richie, che se
non fossero apparentemente simili di fisionomia e gusti, non avrebbero
scelto costumi identici e Ash non avrebbe avuto
l'opportunità di ballare con Misty e scoprire i suoi
sentimenti.
- Anche Misty si è arresa- disse Ash, con
rassegnazione. Perché era vero, lei non aveva neanche una
volta provato a dirgli di tentare.
- Forse si è accorta che nel tuo caso non valeva
la pena di insistere- disse Iris con una punta di cattiveria. Ash
storse le labbra- Lo farei anch'io se mi dovessi innamorare di un
idiota che pensa solo a se stesso.
- Mi stai dando dell'egoista?- fece risentito Ash.
- Certo. Se tu avessi provato almeno ad ascoltarla, invece di
saltarle addosso...
Ash divenne rosso. Iris lo stava facendo sembrare un animale.
- N-non è vero!
- Diglielo anche tu, Dento- disse Iris guardando il ragazzo
dai capelli verdi.
- Ehm...- non sapeva come dirlo- in effetti Ash, non sempre
ti soffermi a pensare a cosa potrebbero pensare gli altri...
- Ora sono pure un insensibile!- disse Ash offeso, poi
guardò Pikachu- Anche tu la pensi così?
Il pokemon da prima alzò gli occhi e poi annuì.
- Ma bene!- si alzò in piedi- È questo
che ci ricavo a confidarmi con qualcuno.
- No, aspetta Ash...- Dento cercò di
tranquillizzarlo, ma il moro se n'era già andato.
Sospirò, non era questo l'effetto che voleva ottenere.
***§***§***§***
- Misty, questo dove devo metterlo?- chiese una ragazza alla
capopalestra.
- Mh?- guardò lo scatolone nelle mani
dell'assistente- Oh sì, vedi quella stanza là?
Lascialo lì grazie.
Tornò poi a spulciare i vari fogli che aveva sulla
scrivania. Aveva appena finito di buttare giù la lista degli
allenatori di quella settimana, i loro pokemon, il livello e se avevano
vinto o perso. Erano come cinquanta ragazzini ogni settimana. Ogni mese
aumentavano. Si chiese come faceva a starci dietro, con le tante cose
che c'erano da fare in palestra.
Oh già, doveva fare l'ordine per quel carico di cibo per
pokemon. Dove aveva la testa?
Lo sguardo si posò sul portaritratti vuoto. Lì
una volta c'era la foto di lei e Richie. Ma da quella famosa sera,
aveva fatto sparire tutte le cose che le ricordavano Richie, insieme
all'altra scatola dove due anni prima aveva ficcato le foto di Ash e
ricordi vari.
Perché era così difficile dimenticare, voltare le
spalle e andare avanti. Le mancava la presenza di Richie...era riuscito
a ridarle il sorriso e ora se n'era andato con lui.
Perché era stata così idiota da confonderlo con
Ash, perché aveva baciato Ash e non Richie,
perché gli aveva dato modo di dubitare dei suoi sentimenti,
perché lo aveva allontanato invece di accettare di essere la
sua fidanzata...perché sapeva che non sarebbe stata
più la stessa cosa. Quel bacio le aveva fatto crudelmente
intendere che i suoi sentimenti per Ash non se n'erano andati.
Però ora aveva detto addio sia a Richie e Ash. E sapeva che
Ash aveva compreso la realtà e non si sarebbe più
fatto vedere.
Capitolo chiuso.
- Ehm, Misty, c'è un altro sfidante in palestra-
la informò la sua assistente. Misty diede un occhiata
all'ora e guardò seccata la ragazza.
- È già passata l'ora degli incontri.
Non gli hai detto di tornare domani, che la palestra è
chiusa?
- È quello che ho fatto- si difese lei- Ma
è così insistente. Non sono riuscita a mandarlo
via.
- Be' trova il modo, perché non ho tempo per un
altro incontro oggi. Ci sono un mucchio di carte da controllare.
- Misty!- arrivò correndo un altro suo assistente-
Emergenza, il ragazzo è caduto nella piscina e non riemerge!
Misty si alzò di colpo in piedi e corse fuori dallo studio.
Anche questa ci mancava, un insistente allenatore che non sapeva
nuotare!
Che era, la raffigurazione umana di Psyduck?
La capopalestra raggiunse in fretta la piscina e lì vide i
suoi pokemon che fissavano l'acqua. Non ci pensò oltre,
tolse la sua felpa, rimanendo con il costume che solitamente teneva
sotto. Con un salto e agilità che solo un esperta nuotatrice
aveva, Misty si sommerse nella piscina alla ricerca dello sventurato.
Lo individuò, lo afferrò e risalì in
superficie.
- Clare, prendi degli asciugamani!- le gridò
all'assistente, lei corse via.
Misty nuotò fino al bordo piscina, tenendo saldo il corpo
del ragazzo e credendolo svenuto. Ma prima che potesse toccare il
bordo, delle braccia la afferrarono dai fianchi, spaventandola. Lei si
voltò in tempo per incrociare due occhi castani, prima che
lui avvicinasse il viso al suo e la baciasse.
Dovette sbattere più volte le palpebre, prima di rendersi
conto di quanto stava accadendo. Lui continuò a baciarla,
nel bel mezzo della piscina e tutti e due con gli abiti bagnati.
Misty reagì e si staccò. Guardò
incredule il moro, che pareva divertito da quella insolita situazione.
- Ash!- esclamò furiosa e rossa in viso- Che
scherzi stupidi sono questi! Perché l'hai fatto.
- Non volevi venire, così ho inscenato un
annegamento- alzò le spalle ridacchiando- Sapevo che saresti
accorsa in mio soccorso.
- Tu sei pazzo! Potevi annegare per davvero!
- Tanto ci saresti stata tu a farmi la respirazione bocca a
bocca- disse con un po' di malizia e con ancora il sorriso stampato.
Misty sul bordo della pazienza e con il volto che le andava a fuoco
dopo l'ultima frase di Ash, gli spinse la testa dentro l'acqua.
- Rinfrescati le idee, cretino!- disse lei furiosa e uscendo
dalla piscina.
- Blub...coff, coff... Misty!- si lamentò il moro
sputando l'acqua inghiottita.
- Ecco gli asciugamani, Misty- disse Clare confusa dalla
scena che aveva appena assistito.
- Oh, grazie- ne prese uno.
- Ehm, tutto bene?- chiese Clare indicando il ragazzo che
usciva dalla piscina.
- Dagli l'asciugamano e buttalo fuori- disse indifferente.
- Ehi! Dopo la fatica che ho fatto per venire, è
questa la tua accoglienza? Certo che sei una donna di ghiaccio- di
risposta, ricevette un asciugamano in faccia. Gentile concessione della
donna di ghiaccio.
- Muoviti ad asciugarti- fece lei seria- Perché
non appena avrai finito, ti voglio fuori dalla mia palestra. Ho tante
cose da fare e mi hai fatto solo perdere tempo con la tua buffonata.
Detto questo Misty se ne andò diretta alla sua stanza. Quel
pazzo! Per colpa sua ci avrebbe impiegato tutta la notte a terminare le
faccende.
Si infilò nella doccia, una veloce lavata e uscì
dal bagno.
Stava pensando a come recuperare il tempo perso, quando aprendo la
porta del bagno, si trovò Ash nella sua stanza.
Ash aveva lo stesso sguardo sorpreso e pallido, come di uno che capisce
di trovarsi nel posto e momento sbagliato. Quando poi notò
che gli occhi del ragazzo scivolarono giù ripercorrendo il
suo corpo e le guance man mano si coloravano di un intenso rosso, Misty
lì reagì ricordando di essersi appena fatta la
doccia e di...santo cielo, mica era nuda?! Per fortuna no, ma
l'asciugamano non le copriva tutto il corpo.
- Aaaah!!- finalmente le esplose la voce e si
ritirò nel bagno, sbattendo la porta- Ash, pervertito, cosa
ci fai in camera mia!- gli gridò, appoggiandosi con la
schiena sulla porta.
- Non lo sapevo!- si scusò lui- Te ne sei andata
così in fretta, che non ho fatto in tempo a parlarti! Ho
pensato di raggiungerti, ho bussato alla porta e non sentendo una
risposta sono entrato. Non l'ho fatto apposta, non volevo vedere...
- Già, dillo ai tuoi occhi che mi hanno analizzata
per bene!- disse lei sarcastica e arrabbiata.
Ash doveva essere diventato paonazzo, perché lo
sentì balbettare.
- Non è vero!
- Esci dalla mia stanza Ash!
- No!
- No?- ripeté Misty incredule. Ash aveva appena
rifiutato di andarsene dalla sua stanza?
Pessima risposta il ragazzo, era già morto.
- Se me ne vado, tu poi scapperai via. Invece ora sei
costretta ad ascoltarmi, non puoi scappare da quel bagno.
- Dimentichi la finestra, e che potrei urlate così
forte che accorrerebbe in poco tempo la polizia. Sarai denunciato per
sequestro!
Ash borbottò qualcosa. Misty proprio non voleva rendergli le
cose meno difficili.
- Allora entro dentro- disse con una voce che sembrava
più un sussurro.
- Non ti azzardare!
- Se non mi lasci altra scelta...- intimò Ash.
Avrebbe preferito non ricorrere a quest'ultima carta, ma se Misty non
gli lasciava alternativa...
Seguì qualche secondo di silenzio.
Cavoli, perché Misty non parlava? Non le faceva effetto che
lui entrasse e la guardasse?
Ash sudò freddo, non si era mica calata dalla finestra? In
quelle condizioni!
Ma temeva di mettere piede dentro il bagno per verificare.
Afferrò la maniglia e deglutì.
- Allora?! Ti decidi a parlare!- esclamò
rassegnata dall'altra parte della porta.
Ash indietreggiò dalla sorpresa e un po' dal sollievo che
non fosse scappata.
- Mh...- annuì, anche se sapeva che non poteva
vederlo- Non sono qui per una semplice visita.
- Che scoperta!- ironizzò lei.
- Puoi fare a meno di rispondermi così? Io ce la
sto mettendo tutta per essere sincero con te- Misty non aprì
più bocca. Almeno per un po' sarebbe restata in silenzio- Ho
pensato a lungo su quanto ci siamo detti quella sera. E...be', ho
concluso che sono stato un codardo. Non mi sarei dovuto arrendere
così. È vero, io sono sempre in viaggio e tu hai
una palestra da gestire. Ma non siamo la prima coppia che incontra
ostacoli.
Silenzio. Ash si chiese se in effetti la ragazza stesse ascoltando.
- Misty, se non tentiamo, come potremo sapere se
funzionerà o no?
La sua richiesta era chiara, lui voleva provarci...con lei.
Ancora silenzio. Ma era davvero sicuro che Misty non si fosse calata
dalla finestra?
- È tutto qui?- chiese lei stanca- Ash per favore,
esci dalla stanza. Ho solo un asciugamano e sto morendo di freddo...
Ash ebbe un fulmineo ricordo della ragazza che usciva dal bagno...non
aveva tutti i torti Misty. E lui non avrebbe voluto che qualcun altro
la vedesse così. C'era un pizzico di gelosia in quel
pensiero.
- D'accordo- si spostò dalla porta- ma
aspetterò giù la tua risposta- e uscì
dalla stanza.
Una volta che la porta si chiuse, Misty ebbe il via libera e ci si
fiondò nell'armadio.
Quando terminò di vestirsi, poté rilassarsi e si
lasciò cadere sul letto.
Altro che recuperare il tempo perso, qui avrebbe avuto lavoro fino
all'indomani!
***§***§***§***
- Et-chum!- starnutì il ragazzo e si
strofinò il naso.
- Te l'avevo detto che avresti dovuto asciugarti subito-
disse la ragazza dai capelli color arancio, mentre scendeva dalle
scale. I suoi capelli non erano più legati in un codino.
Lui la guardò estasiato, come se fosse la prima volta che la
vedeva. Quell'effetto bagnato sui capelli, la camicia lunga, i
pantaloncini corti e l'atteggiamento mite nei suoi confronti...
Ripensò alle parole di Iris e solo in quel momento dovette
darle ragione, sarebbe saltato addosso alla ragazza per riempirla di
baci, se non fosse che Misty lo avrebbe messo ko.
Misty non sembrò far caso al rossore sul viso di Ash e gli
diede dei vestiti di ricambio.
- Cambiati. Sono di Tracey, li aveva dimenticati qui quando
veniva a dare una mano alle mie sorelle. Ho mandato a casa i miei
assistenti e sto preparando qualcosa di caldo.
- Oh, uhm...grazie- poi ripensò alle parole della
ragazza- Non cucinerai tu, vero?
- Per tua fortuna Clare aveva cucinato. Si tratta solo di
scaldare- rispose lei senza mostrarsi offesa o altro.
Ash si tolse subito la sua giacca e la maglietta. Restò a
petto nudo.
Misty rimase con gli occhi spalancati a guardarlo incredule, mentre lui
si aprì la cerniera dei pantaloni per sfilarseli.
- Ash, c'è una stanza degli ospiti dove puoi
cambiarti!- fece lei rossa in viso.
Lui la guardò, senza capire perché se la
prendesse tanto la ragazza.
- Ho freddo, non ho voglia di perdere tempo a trasferirmi in
un altra stanza- rispose lui semplicemente- E poi perché ti
scandalizzi tanto? Non è la prima volta che mi vedi...
- È diverso!
- Non sono mica cambiato.
- E invece sì!
Lui brontolò, ma non aveva voglia di contraddirla
ulteriormente e così si spostò nella stanza.
Misty si sbatté una mano nella fronte, perché
parlare con Ash le faceva venire di quei mal di testa che solo Psyduck
le dava?
E come poteva essere che alla sua età, non gli venisse un
po' di pudore?
Ci rinunciò e si diresse alla cucina. In breve Ash la
raggiunse.
- È strano vederti ai fornelli- disse Ash
divertito- Anche se l'immagine di te come brava mogliettina, non
sarebbe male...- e lì smise di sorridere, perché
lei gli diede le spalle.
Era difficile dover ammettere che la figura di lei casalinga, sarebbe
potuta avvenire con un altra persona, e non lui.
- Mangiamo- disse lei neutrale.
Nessuno dei due aprì bocca a tavola, finché a
fine mangiata, Misty si alzò in piedi.
- Puoi fermarti a dormire qui per stanotte, ma domani devi
andartene- disse lei seria- Io ho altro da fare, quindi non venire a
disturbarmi.
- Non posso neanche tenerti compagnia?
- La tua presenza mi distrarrebbe solo.
Ash fece una smorfia.
- In questo caso, potrei anche decidere di non farti
lavorare- disse con un sorrisino e si avvicinò a lei- Non ti
lascerò in pace, finché non avrò una
risposta da te.
Misty alzò gli occhi al cielo. Era vero, quando Ash si
intestardiva su qualcosa, era difficile fargli demordere.
- D'accordo, fammi compagnia- si arrese lei- Ma non una
parola, chiaro?
Ash annuì soddisfatto, ma dopo mezz'ora si pentì.
Sbadigliò rumorosamente e ricevette un occhiataccia da Misty.
La ragazza non aveva staccato gli occhi da tutte quelle cartacce e si
era fatta quasi notte.
Lui si era limitato a osservarla, ma non era divertente starsene seduti
senza fare niente.
Finché osservandola a lungo, una frase gli uscì
spontanea.
La ragazza strabuzzò gli occhi incredule. Lui era serio, ma
in parte la frase non se l'aspettava neanche lui. Forse era
più un pensiero che gli ronzava in testa e che era uscito
fuori allo scoperto.
Ormai si era fregato, tanto valeva proseguire.
- Diventa la mia ragazza- disse lui, tentando di nascondere
la testa dalla vergogna. Gli era ancora difficile parlare francamente
dei suoi sentimenti- Non voglio perdere altro tempo con litigi e
equivoci, ma non voglio neanche farti promesse che non potrò
mantenere. Però posso farti la promessa che sarò
sempre sincero con te e che il mio cuore sarà con te, in
qualsiasi posto io sia. So che non è molto, però
mi sforzerò di essere presente nella tua vita e...
- Va bene- lo zittì Misty.
- Va bene?- ripeté lui.
- È pur sempre qualcosa, un inizio...del resto non
mi sarei aspettata di più da te.
Ash fece una smorfia risentita, ma non poté fare a meno di
sorridere. Era un sì?
- Ma chiariamo: ti voglio fuori di qui domani mattina. Ho una
palestra da gestire e tu degli incontri da vincere.
Ash annuì. Da dove veniva tutta quella risolutezza dalla
ragazza?
- E...- proseguì lei- La prossima volta che vieni
qui, evita di mascherarti da un altro o di suicidarti in piscina.
- Hai ragione- ridacchiò. Poi si
soffermò a guardarla.
Voleva imprimersi ogni lineamento della ragazza, prima di partire
l'indomani. Chissà quando l'avrebbe potuta rivedere.
Curioso, proprio ora gli veniva in mente una frase detta da lei quando
erano ragazzini.
- ...anche noi ci sposeremo e avremo figli- ripeté
assorto.
Misty strabuzzò gli occhi nuovamente.
- ...che?!
- Eh?- si accorse di aver parlato a voce alta- Ah, non
ricordi? Sei stata tu a dirmelo tempo fa- sorrise impacciato- All'epoca
credo di aver equivocato le tue parole. Credevo che...ehm, tu ti
riferirsi a noi.
Misty si alzò dalla sua scrivania e si diresse da Ash. Si
chinò, giusto quanto bastava per avere il suo viso di
fronte. Lo guardò sensualmente e gli sfiorò le
labbra. Gesto che fece emozionare il ragazzo.
- Non ti eri equivocato...- sussurrò lei, prima di
baciarlo.
Fine
***********************************************************************
Waaa, un altra storia conclusa in due giorni! Che bello! Ammetto che mi
sono bloccata su un punto, poi sono riuscita a sbrogliarmi. Volevo
già fare il continuo, però mi sono dovuta
trattenere ^^' Se no, finiva che rovinavo la storia e la facevo noiosa
XP
Per questa volta ho lasciato come titolo una parola italiana ^^ Anche
se ancora adesso ho dei dubbi, uhm.
Ok, rispetto alla fic Bésame, questa fic è un po'
più matura, yaaay. Ma del resto, Ash non può
rimanere bambino per sempre, no??? E da quando ho visto il film su
Lucario (sì, se non si fosse capito, all'inizio cito
l'avventura di Ash e Lucario) ho pensato, perché diamine non
c'è Misty! Sarebbe stato stupendo per noi pokefans vederla
lì.
Però, non si può certo riscrivere il film, no? XD
E quindi mi sono accontentata di scrivere qualcosa che citasse il
ballo.
Mentre la frase che cita Ash, è riferita all'episodio dove
Brock è assediato da una ragazza con la fissa dei ragazzi
(insomma, Brock con la gonna XD). E lì Misty pronuncia le
fatidiche parole, a cui Ash annuisce ma non si capisce ancora se abbia
capito il doppio senso ^^
Ah, poi mi sono accorta che Misty in quell'episodio non fa riferimento
a nessun bambino, ma ormai la frase mi era venuta così e
l'ho lasciata com'era XD
Sento che ho fatto una Misty un po' fredda, quando gli dice ad Ash di
proseguire il suo viaggio. Ma non potevo certo fare che Misty mollasse
tutto e riprendesse a viaggiare con Ash o viceversa. Mi sembrava
ingiusto per entrambi e poco realistico.
E Ash sembra quasi un cucciolo alla fine X3 Yaaaay! Ah, e se mi
chiedete perché ho dato ad Ash 17 anni...be', se devo essere
sincera, ad occhio e croce, se ad ogni stagione corrispondesse un anno,
adesso ne avrebbe molti di più...ma per un effetto
incredibile dello spazio-tempo, Ash ha ancora 10 anni per i giapponesi.
Quindi, ho scelto semplicemente un età che sarebbe stata
più adatta nella fic, non perché in effetti abbia
quell'età nella serie di Unima.
E...beh, alla prossima!
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