Cento modi di incontrarsi

di Maya98
(/viewuser.php?uid=200174)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Call me, please?

 

Ero tornato a prendere la sacca da ginnastica, che avevo dimenticato in classe, come al mio solito. Avevo corso per i due piani di scale ed ero finalmente arrivato, ansimante, fino alla porta del laboratorio di scienze. Dopo educazione motoria avevamo due ore lì dentro, prima di tornare a casa. Era la quarta volta che dimenticavo lì la roba, al solito sbadato.

Quando entrai, tuttavia, mi accorsi che qualcun altro si trovava nella classe, qualcuno che non avrebbe dovuto essere lì.

Ero in quella classe da sei mesi, e avevo avuto pochissimi contatti con Sherlock Holmes. Era un ragazzo riservato, un genio, che se ne stava sempre sulle sue. All'intervallo, piuttosto che affacciarsi alla porta del corridoio a chiacchierare, mangiare e spiare le ragazze che passavano, preferiva seppellirsi in uno di quei suoi complicati volumi. Per questo i nostri contatti erano stati minimi, se non sbaglio si erano limitati ad un - ti è caduta la penna -, - grazie - di cortesia.

Quindi, fui parecchio sorpreso di trovarlo lì, e non seppi neanche cosa dire. Stava frugando frettolosamente in un cassetto, quando entrai, e non fui per nulla sicuro che fosse in regola una cosa del genere.

-Ah, ciao.-disse, senza smettere di cercare quel che doveva cercare.

-Ehm, ciao.-replicai, ballonzolando da un piede all'altro:-Ho dimenticato la sacca...

-Nell'angolo in fondo alla classe, a destra. L'avevo notata.-rispose.

A bé, pensai, almeno non me l'hanno fregata.

Mi avviai nel punto in cui si trovava e me la caricai in spalla. Ritornai a passo deciso verso la porta, ma quando misi la mano sulla maniglia fui tentato di ri-girarmi. E lo feci.

-Holmes?-chiesi. Era consuetudine chiamare per cognome i ragazzi che non conoscevi.

-Si?-rispose, intento ad aprire l'anta di un armadio.

-Cosa stai facendo?-ero curioso, ma temevo di essere indiscreto.

-Cercavo gli acidi. Ma...ecco,-si voltò e mi mostrò un flacone violetto:-Trovati.

-E che ti servono gli acidi?-continuai, sempre più dubbioso.

-Per i miei esperimenti chimici, ovviamente.

-Fai degli esperimenti chimici?

-Ho un laboratorio, a casa. Ma faccio sempre un po' di fatica a procurarmi le sostanze,-disse, sorridendo appena:-Così...

-Le trafughi dal laboratorio di scienze.-conclusi.

-Esatto.

-Ma non è regolare.

-Ovviamente.-disse.

-E non sei preoccupato che io ti denunci?-continuai, cercando di seguire la sua filosofia.

Lui sorrise:-Sei un ragazzo leale, John - posso chiamarti per nome, vero? - E so che non mi denunceresti mai.

Sorrisi al complimento:-Sembri piuttosto convinto di questo.

-Lo sono.

Ci fu un attimo di silenzio, lui mise il flacone nello zaino e si girò ad aprire l’anta dell’armadio:-E ora le basi...

-Sono nello scaffale in alto a sinistra.-dissi, indicandole. Le avevo riposte io lì, l’ultima volta che le avevamo usate.

-Grazie.

-Di niente.

Si girò di nuovo, e io mi ricordai che dovevo andare. Tuttavia non riuscivo a staccare gli occhi dalla massa dei suoi bellissimi ricci neri. Ehy, mi dissi, ma che stai pensando, John?

Mi voltai e aprii la porta, sorridendo. Uscii.

-Ehy John?

-Si?-esclamai, tornando frettolosamente indietro.

-Chiamami Sherlock.-disse, sorridendomi.

-Ok.-replicai:-Ti chiamo, Sherlock.-e feci il segno della cornetta con la mano, prima di correre via, con l’ultima promessa.

Avrei potuto giurare di aver sentito una risata provenire dall’interno della classe.

 

Angolino della Skizzata:

Lo ripropongo come parte della raccolta, magari fa più successo XD





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1113584