ilcoraggiodiamare
NDA: In teoria dovrei star scrivendo gli
aggiornamenti alle
due long, in pratica scrivo POV doppi NaruHina.
Che ci posso fare? Sono la
mia OTP in assoluto, da quando
avevo 12 anni. Sei anni di fedeltà indiscussa a questo culto
– perché per me lo
è davvero.
Quindi ecco qui questa
one-shot, scritta sempre in questo
stile un po’ da “poesia libera”, da
“canzone”.
Mi piace scrivere i POV
così, non ci posso fare niente, anche
se so che alcuni non apprezzano la mancanza di... come dire,
“ambientazione”?
Ma io voglio esprimere i
pensieri e i sentimenti dei
personaggi, non descrivere quanti granelli di sabbia ci fossero per
terra durante
lo scontro tra Hinata e Pain.
Sì,
perché è di questo che tratta la one-shot, della
dichiarazione di Hinata – eh beh, più NaruHina di
così.
Odio chi dice che quando si
è dichiarata, Naruto non l’ha
cagata meno di zero. Badate, non parlo del dopo ma del mentre. Perché in
quel momento, per me lo sguardo di
Naruto è valso più di mille parole che poteva
dirle in risposta. Quindi ho
cercato di buttar giù quello che secondo me ha provato lui,
quello che appunto,
il suo sguardo mi ha trasmesso. E ovviamente, anche quello che ha
provato
Hinata a vederlo a terra senza più la forza e la
volontà di combattere.
Orsù, buona
lettura e spero sia d vostro gradimento! Come
al solito, apprezzerei molto delle recensioni, se avere tempo da
spendere su
questa one-shot. :°)
P.S.: La sensazione che alla fine Hinata
muoia è voluta per
creare più angst. :°D
E poi, in effetti, all’inizio Naruto credeva fosse
così, indi per cui... che
introduzione lunga. òCo
IL
CORAGGIO DI AMARE.
~
« Da
qualche parte
Un’anima
debole e fragile
Si
nasconde dietro una
maschera
Di
fiere parole. »
[OP n. 7 - Tōmei Datta
Seka]
~
Hinata.
Hinata-sama...
Non
avvicinatevi a quel ragazzino.
Non
cercate di fare amicizia con lui.
Non
dovete stare con lui.
Forse sono davvero solo
un’egoista.
Viziata, come tanti mi
hanno creduta per il mio essere
una Hyūga.
Una di quelle che quando
gli viene detto di non fare una
cosa, si intestardisce e la fa.
Ho finito per innamorarmi
di quel ragazzino, sai
Naruto-kun?
Nonostante mi avessero
detto di non avvicinarmi neanche a
lui.
È stato
così fin dal primo momento in cui ti ho visto,
eri davvero solo un ragazzino.
Un bambino, come me. Come
tanti, eppure così diverso.
Così solo.
Mi sono chiesta
perché i tuoi occhi esprimessero tanta
solitudine, perché tu stesso cercassi sempre la solitudine.
Perché non
provassi a fare amicizia con gli altri, a
giocare con tutti gli altri bambini.
Mi sono trovata a pensare
che forse eri un po’ come me.
Che forse avevi paura di
deludere le persone, e perciò
rimanevi in disparte.
Solo ora, forse, mi rendo
conto che era esattamente il
contrario.
Non eri tu a non volere la
compagnia degli altri.
Erano gli altri a non
volere te.
Non era la paura di
deludere le persone, bensì la costante
delusione che le persone davano a te.
Scusami, Naruto-kun.
Ho trovato il coraggio di
parlare troppo tardi.
Avrei dovuto farmi avanti,
molto, molto tempo fa.
Quando sedevi da solo su
quell’altalena, quella di fronte
all’Accademia.
E invece, non ho fatto
altro che guardarti per tutti
questi anni.
Avrei dovuto farti capire
molto tempo fa che in realtà
non eri solo affatto.
Che io... sono sempre stata
con te.
Il coraggio è
qualcosa che può scorrere nelle vene, come
il sangue?
Nel keirakukei, come il chakra?
Se sì, allora voglio
farlo mio.
Per una volta, voglio essere
coraggiosa.
Parlare, gridare con tutta la mia
voce.
« Non ti permetterò di
ferire ancora
Naruto-kun! »
Naruto.
Credo di non averla mai
guardata davvero. Non come in
questo momento.
Ha sempre avuto quello
sguardo?
La sua voce è
sempre stata così ferma?
Decisa?
Le sue parole, il suo...
amore mi scivola addosso, è come
una doccia fredda.
Fino a questo momento, sono
stato cieco.
Uno stupido.
Sasuke, avevi ragione a
chiamarmi dobe. Lo sono davvero.
E sai... sono anche un
codardo.
Il coraggio è
qualcosa che può scorrere nelle vene, come
il sangue?
Nel keirakukei, come il chakra?
Il suo chakra
è sempre stato così luminoso?
E’ quasi accecante.
Danza attorno alle sue
mani, le avvolge, come fiamme
azzurre.
Vorrei che la smettesse.
Se continua
così, finirà col bruciarsi.
Non posso permetterlo.
Hinata,
fermati.
Non ne vale la pena.
Non per uno come me.
Sono davvero un codardo.
Dovrei dire queste parole,
ma non ne vogliono sapere di
uscire dalla mia bocca.
Mi muoiono in gola mentre
non posso fare altro che
guardarla, bloccato a terra.
Mi muoiono in gola,
così come lei stessa sta morendo.
Sta morendo, per me, a ogni
colpo che riceve.
Per uno come me.
Un mostro che non
può fare altro che chiamare il suo
nome.
Cerca di camminare, cade.
Si trascina a terra.
Non voglio vederla
così.
Non posso.
Non... per colpa mia.
Perché ti fai
questo, Hinata?
Non ne vale la pena.
Vattene.
Vattene, ti prego. Fermati.
Lasciami qui, da solo. Come
lo sono sempre stato.
« Non mi rimangio le
parole. Perché... è il mio nindō.
»
Solo.
Lo sono... sempre stato?
Hinata.
Non chiedermi di andarmene. Non lo
farò.
Lasciami parlare, dirti tutto
quello che avrei dovuto molto tempo fa.
Anche se forse non
servirà a niente.
Ma per quel poco, lasciati
proteggere da me.
Lasciami essere al tuo fianco.
Lasciami essere coraggiosa,
lasciami cambiare quella che sono.
Non
puoi cambiare.
Certo
che puoi farlo!
Hinata,
metticela tutta!
Voglio essere forte.
Non importa quante volte le
mie ossa si spezzeranno.
Non mi importa neanche di
morire.
Perché tu... sei
la mia forza.
È solo grazie al
tuo sorriso se adesso sono quella che
sono.
Mi ha dato coraggio per
tutti questi anni in cui non ho
fatto altro che prendere da te, e mai darti niente in cambio.
Non posso più
permettermi di farlo.
Non adesso, che ti stai
lasciando sconfiggere non solo
fisicamente, ma anche mentalmente.
Dov’è
finito il tuo, di coraggio, Naruto-kun?
Non lasciare che il tuo
sorriso si spenga. Tu sei forte, tu
sai cosa è veramente importante.
Guardami.
Guardami, ti prego. Combatti.
Non ti lascerò
qui, non sei solo. Non permetterò che tu lo
sia, mai più.
« Non mi rimangio le
parole. Perché... è il mio nindō.
»
Naruto.
La sua voce trema.
È solo un attimo, ma non posso fare a
meno di alzare lo sguardo verso di lei.
I suoi occhi mi hanno
sempre guardato così?
Le sue labbra mi hanno
sempre... regalato un sorriso così
gentile?
Ma è davvero
solo un attimo.
E l’attimo dopo
è a svariati metri da terra.
I suoi capelli sferzano
l’aria, catturano i riflessi del
sole. È come se il tempo si fermasse.
Poi riprende, troppo
veloce, e l’attimo dopo ancora si
abbatte con troppa forza al suolo, come un peso morto.
E il
sorriso svanisce dalle sue labbra.
Hinata.
Non ho fatto altro che...
amarti per tutti questi anni.
In un certo senso,
è buffo come abbia trovato il coraggio
di dirtelo solo ora.
Ora che non ho
più tempo.
Avrei tante altre cose da
dirti.
Vorrei rialzarmi, ma non ci
riesco.
Alla fine... sono sempre la
solita codarda.
Da
grande voglio diventare una ninja eccezionale, forte come mio padre e
gentile come mia madre.
Non sono niente di tutto
questo.
Non ce l’ho fatta.
Non ho fatto altro che
deludere le persone, e guardarti,
sempre, da lontano.
Scusami, Naruto-kun.
Grazie per tutto quello che
non hai neanche idea di aver
fatto per me.
Ti
amo davvero.
Naruto.
Ed è solo sangue.
Ed è solo rosso.
Rosso sangue.
Rosso
chakra.
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