Suonava meglio nella mia testa, giuro!

di Eugenie
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Krixi era stravaccata sulla sedia, la testa incassata tra le braccia incrociate.
Non che avesse qualcosa contro Storia della Magia, ma Ruf era davvero troppo noioso... sembrava che avesse passato gli ultimi due anni a spiegare le rivolte dei goblin, ininterrottamente.
Si era appena assopita, quando una pallina di pergamena accartocciata le colpì una tempia.
Soffocando un'imprecazione, raccolse l'oggetto contundente dal pavimento e aprì il foglio spiegazzato.
Era una scrittura spigolosa e disordinata, ma lei aveva imparato a decifrarla. Si girò e, vedendo il sorriso del lanciatore folle, il suo viso si illuminò.
"Okay, ma quando?" sillabò a mezza voce.
"A pranzo, che ne dici?"
Krixi annuì, poi si girò e ripose il foglietto in tasca.
Ridacchiò soddisfatta.
Passò il resto della lezione a prendere diligentemente appunti o, almeno, così parve al professor Ruf che, in ogni caso, preso com'era dalla propria lezione, aveva ancora qualche difficoltà a riconoscere i propri studenti.
Se qualcuno avesse dato un'occhiata ai suoi scritti, però, non si sarebbe certo chiesto per chi battesse all'impazzata il cuore della ragazza.


Pur essendo Difesa Contro le Arti Oscure la sua materia preferita, Krixi non riusciva a stare davvero attenta.
Ogni tanto si girava alla sua destra, lanciando occhiate furtive a Fred Weasley, che continuava a fare lo stesso.
Nessuno dei due se ne accorse. I loro sguardi non si incrociarono mai.

All'ora di pranzo, invece di dirigersi verso la Sala Grande insieme ai suoi compagni, corse a perdifiato verso la Stanza delle Necessità.
Si trovò a fissare un gelido muro di pietra, quindi chiuse gli occhi e pensò intensamente al luogo più romantico della sua fantasia.
La porta si materializzò subito.
Krixi entrò incerta, guardandosi intorno.

"Ciao," disse, vedendo che Fred le veniva incontro.
"Krixi, io... c'è una cosa che vorrei chiederti."

Krixi arrossì. Non sapeva cosa dire. Un 'cosa?' non le sembrava adatto, cercò di pensare a qualcosa di spiritoso.

"Perché sei così serio? Fai quasi impressione!"
Si diede della stupida, all'istante.
"Scusa, scusa! Suonava meglio nella mia testa, giuro!"

Fred rise.
"Volevo dirti che ti amo. Perché sei diversa, perché sei come me. Io ti amo, Krixi."

 





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