Di
semplici giorni
Quando la
normalità non sai più cos’è!
Era un giorno come un
altro. Un semplicissimo giorno. Un dannatissimo giorno uguale a quello
prima, e
sicuramente tale e quale al successivo!
E
allora cosa ha trasformato un giorno così perfettamente banale
in un giorno di totale follia??
Suonò la campanella
dell’inizio dell’ora ed io, stranamente, ero già in classe. Era l’ora
di
pozioni col professor Piton, come ogni martedì. E come tutti i martedì,
noi
serpeverde facciamo lezione con i Grifondoro.
Sai che
fortuna vedere la faccia di quegli imbranati!
Entrarono
tutti gli altri in classe, sorprendendosi della
mia presenza, ma io li ignorai.
Cominciò
così la lezione, con l’entrata poco garbata del
professore in aula.
Solita
lezione, solite cose che ripete Piton, soliti
mugugni, solite punizioni e soliti punti aggiunti e levati.
All’improvviso
entrò ansimante la Granger. Ma
guarda! Non mi ero
nemmeno accorto che mancava all’appello! Ci saremmo invertiti i ruoli?
Io
presto e lei tardi? Singolare, ma niente di anormale.
-
Scusate professore, non ho sentito la sveglia… - si fermò
sulla porta sperando che il prof l’ammettesse in classe.
In
risposta gli fece un cenno scortese indicandole di
sedersi e non disturbare.
Lei si
inchinò leggermente per ringraziare e corse verso il
posto che le aveva indicato.
Capitò
proprio quel giorno banalissimo che l’unico posto
disponibile era uno di quelli vicini al sottoscritto. E di malavoglia
la
mezzosangue si sedette proprio su quel posto.
-
Facciamo le ore piccole, Granger? – domandai per
stuzzicarla, come di norma.
- Si,
ma non per quello che potresti pensare tu, stupido
furetto. Se proprio non devo dormire lo faccio per amici, o per cose
veramente
importanti. A differenza tua – sussurrò.
Come se
la prende!
-
Scorbutica – ribattei.
Uscendo dalla classe il
professor Piton mi fermò… stranamente.
-
Signor Malfoy, vorrei parlarle di una formula che vorrei
proporle, sa, vostro padre ha insistito tanto. –
- In
pratica dovrei fare una lezione extra? –
-
Esattamente –
- Dalle
altre lezioni sono esonerato? –
- Su
mio ordine… -
- Cosa
vuole sta volta mio padre? – domandai esasperato.
- A
quanto pare avete problemi con la servitù… -. Mi invitò
a seguirlo nel suo studio ed intanto pensai che una semplice lezioncina
extra
non avrebbe mai potuto stravolgere la mia banalissima giornata. In
effetti era
già strano pensare una cosa del genere! Insomma, cosa mi stava portando
a
pensare alla banalità del giorno? Forse… sesto senso?
Entrammo
nel suo lugubre studio e il prof, senza neanche
voltarsi, cominciò a parlarmi di cosa mi avrebbe insegnato quel giorno.
-
Vostro padre, da quando il signor Potter ha liberato il
vostro servo, ha avuto seri problemi di crisi isteriche e adesso
pretende che
anche voi abbiate un domestico… o almeno così mi ha detto vostra madre,
quindi
il mio compito è quello di insegnarvi ad evocare un domestico-.
Passammo
così le ore ad imparare formula, movimenti e via
dicendo.
- Ciò
che forse non ho rammentato di dirvi è che è possibile
fare un solo tentativo, a meno che non evochi un ameba… se il domestico
è
capace di camminare, maneggiare, parlare ed ascoltare, allora rimarrà
legato a
voi come servo e non potrete cambiarlo per un bel po’ di tempo… -
- Solo
ora me lo dite? – mi irritai.
- è per
questo che dovete impararla bene, signor Malfoy –
- E io
che la stavo prendendo così superficialmente –
parlottai più per me stesso che per lui.
- Non
dovreste prendere le mie lezioni extra così alla
leggera. Vostro padre si aspetta molto da voi. –
- Lo
so… - risposi solo.
Dopo
altro tempo (sprecato, secondo me), riuscii finalmente
ad imparare alla perfezione come evocare un domestico, ovunque esso sia.
- Siete
pronto a provare? –
- Si,
mi sento pronto – bacchetta alla mano, formula
perfettamente collocata nel mio crevello, movimento pronto…
Formulai
ciò che dovevo formulare, mossi quel che dovevo
muovere… un fumo immenso si alzò dal punto che avevo indicato con la
bacchetta.
Una
sagoma cominciò a formarsi. Era indefinita… ma non
sembrava propriamente un tipico elfo domestico… almeno per la stazza!
L’altezza
era troppa per un elfo… e non era certo magrolino e rinsecchito come un
elfo…
pareva più…
-
Basta! Io da questa casa ho deciso di andarmene! E non
puoi trattenermi!! –
Una
ragazza in lacrime uscì dal fumo come se niente fosse…
poi forse dopo si rese conto che parlava di cose che né io, né il
professore
potevamo capire.
- Ma…
dove sono? – e si guardò attorno dubbiosa e anche
alquanto preoccupata.
No…
quella, di sicuro non sarebbe rimasta una “giornata
banale” come avrei preferito. Bensì l’inizio della mia follia.
Autrice:
salve! Ho poco
tempo e devo correre! Quindi volevo solamente aggiungere che è la prima
storia
che scrivo su harry potter, draco e simili… quindi siate clementi =) ci
ho
messo tanto impegno! E tanto amore. Inoltre vorrei chiarire che ho
altre 3000
storie in corso… (lo so non dovevo scriverne un’altra… ma è stato più
forte di
me!) quindi, siate clementi anche nell’aspettare gli aggiornamenti =)
spero
nella vostra comprensione! Buona notte a tutti!
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