Fiamme e Ghiaccio

di Eristena_Merisi
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Fiamme e Ghiaccio

 
 
E lei continuava ad ansimare e ispirare forte per far durare l’effetto di quella droga che la stava consumando.

Un forte sospiro e un odore di foresta dopo una pioggia di estate la investe facendola cominciare a sudare per il fiatone.

Si, perché lei stava correndo con il sole che di tanto in tanto le bruciava le spalle per i raggi che filtravano da quei forti alberi.

Correva e nell’aria sentiva quell’odore forte che ti entra nelle narici prepotentemente ma ci resta di buon grado.
 
Un forte sospiro e un odore di colonia e frutta zuccherina la investe facendole gelare il sudore come un leggero venticello, di quelli che ti scompigliano i capelli.

Si sentiva la brezza correrle sulla pelle seminuda, pizzicarla e facendole venire brividi che ti trapassano fin l’anima.

Cercava di ripararsi da quel vento che sa di fresco che ti fa subito pensare all’estate da passare all’aperto sotto le stelle a fare l’amore.

Era schiacciata al suolo di quella collina con l’erba appena tagliata che le pungeva la schiena e le cosce.

Avventate alle sue labbra quelle di una divinità greca di quelle che rappresentano la perfezione.
Spalle larghe e schiena possente. Muscoli che al minimo tocco vibravano come corde sotto le sue mano tremanti.

Mano così grandi da poter coprire tutto il suo volto con il palmo. Mano forti da lavoratore che la stringevano senza farle male e la facevano infuocare come una strega sul rogo.

Ciò che mordeva il suo collo succhiandolo avidamente erano le labbra insistenti di quella fenice ghiacciata che la gelava ad ogni tocco.

Fisico asciutto ma con i muscoli poco pronunciati al posto giusto. Labbra fredde come il gelo che quando leccano  lasciano una scia come se la sua lingua fosse un cubetto di ghiaccio che cola sulla tua pelle.

Non sapeva se era l’alcol a farle fare certi pensieri ma non servì nulla a farle desiderare ardentemente loro due.

Come se avessero un programma sincronizzato la stavano facendo impazzire piano piano ma con passione.

Il corpetto si era già mezzo slacciato per via di quel fuoco che stava cercando di lacerare le carni del suo petto. La sua mano stringeva e massaggiava avidamente il suo seno sinistro mentre le loro lingue scrivevano danze mai conosciute.

Un tocco fresco e leggero tra le sue gambe la stava facendo ansimare e gemere ogni volta che lo scorrere delle dita diventava più frequente.

All’improvviso sentì le fiamme che incominciarono a far resistenza con il tocco gelido di lui e incominciò a salire la temperatura.

Un torpore al suo ombelico cominciò a salire impadronendosi del suo seno destro e straziandolo di morsi.

 Un fuoco cominciò a lambirle la pancia piano ma con forza e una scia di lava stava percorrendo le sua gambe facendola avvampare.

Fuoco e Ghiaccio. Una tortura straziante che non dà pace.. d'altronde delle fiamme sarebbero potute rimanere intrappolate in un manto di ghiaccio?





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