Beh, infangare in nome dei Malfoy mi è sempre riuscito bene, quindi... Non so quanto questa storia, apparentemente comica, è caduta nel demenziale.
Mal

Lui aveva voluto fare l'uomo virile, quello che non usa precauzioni, quello che se ne fregava di tutto?
Bene, però aveva fatto la frittata, più precisamente nella sua pancia, quindi si sarebbe vendicata. Oh, si, Astoria Greengrass si sarebbe vendicata di suo marito. Draco Malfoy non poteva farla franca con uno stupido mega-mazzo da cento rose rosse!
”Draco..” si sedette accanto a lui dolcemente, con la voce dolce, gli occhi dolci e comincia a carezzargli i capelli dolcemente.
“Mmmh?” mugolò nervosamente, stava leggendo, e io sapevo quanto odiasse essere interrotto.
“Ho fame.”
“Dillo all'elfo domestico, Astoria.” mi liquidò.
Grave errore, Malfoy, molto grave!
“Ma io voglio mangiare fuori! E voglio la pizza!” esclamai
“La che?!” mi guardò come se avessi detto una parolaccia. Io sorrisi.
“La pizza, Draco, è un piatto babbano.” gli spiegai “Al piccolo Hyperion...”
“Scorpius.” mi corresse. Ecco, l'altra grande questione: il nome. Ma avremmo discusso un altro giorno di quello.
“...farebbe molto bene.” dissi mentre mi carezzavo da sola il pancione. Lui mi squadrò cupo, poi chiuse il libro e sbuffò.
“Va a vestirti, ti do dieci minuti.”

Ero molto soddisfatta. Ero riuscita a trascinare mio marito fuori da quella buia villa e a portarlo a Londra, nella parte babbana di Londra. A questo punto, avevo il pugnale dalla parte del manico. Prima di entrare nella pizzeria, lo fermai.
“Aspetta! Ho cambiato idea.”
“Andiamo a mangiare qualcosa di decente a casa?” mi chiese speranzoso. Io sorrisi compiaciuta.
“No” sbuffò ancora “Ho voglia di un hotdog.”
“Qualsiasi cosa sia, non mi sembra sano.” disse.
“Certo che non lo è!” dissi ingenuamente, poi lo presi per mano e lo trascinai ancora per quelle strade piene di gente strana. Dieci minuti dopo ci fermammo davanti ad un chioschetto, io estasiata, lui confuso.
“Kebab!” esclamai.
“Ma non avevi detto che volevi un hotdog?” io scrollai le spalle, incurante di quella osservazione e cominciai a ordinare.
“Allora...per me un kebab con insalata, pomodori, mais, cipolla bianca, cipolla rossa, sedano e tutte le salse, abbondi con quella piccante.” il turco (non molto pulito) che mi stava servando e Draco mi guardarono perplessi “Che c'è?” sbottai “Sono una donna incinta, volete togliere del cibo ad una donna incinta?!” chiesi quasi isterica.
“No,no!” esclamò il turco porgendomi il kebab strapieno. Mi avvicinai soddisfatta a Draco.
“Paghi tu, amore?” dissi porgendogli un borsellino pieno di sterline.
“Certo che sei un'attrice nata.” soffiò lui mentre si avvicinava al turco. Appena pagò, lo portai al parco lì vicino e ci sedemmo.
“Non ti bastavano le rose?” mi chiese ghignando. Aveva capito tutto.
“Beh, credi che bastassero?”
“No, all'inizio no. Ma credevo che la tua...vendetta non arrivasse più.” io avevo già finito il panino.
“Dovevo aspettare il momento giusto, amore.” sfoggiai il mio miglior sorriso, e lui ridacchiò.
“Sai, spero che Scorpius...”
“Hyperion!”
“Scorpius Hyperion va bene?” esalò alzando gli occhi al cielo. Ci pensai un po': suonava bene, e lo già fatto soffrire abbastanza.
“Vada per Scorpius Hyperion.”
“Magnifico. Allora, spero che sarà gay.”
“Perchè mio figlio dovrebbe essere gay?” chiesi sorpresa. Il suo ghigno si allargò.
“Così non dovrà sopportare una moglie incinta!” mi disse e mi diede un bacio sulla fronte.