Dolce, aspro ricordo.

di GCLem
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Una scintilla si insinua e scorre tra i tuoi neuroni ormai stanchi di quel vago ricordo. Cerchi di sotterrarlo tra il fumo e l'alcool, ma è inutile: quello ostinato continua a rendere la tua piccola esistenza (e non dico inutile) un Inferno. Fuoco, frustrazione, grida e lacrime compongono il tuo mondo che si rovescia, si rigira, si ripiega e si spezza dentro di te. O meglio, nel tuo cuore. Rosso, palpitante e ricco di vita, lascialo battere nascosto tra le costole e non permettere mai né a te stesso né a nessun altro di fermare la sua disperata corsa. Veloce e ancora più rapido è il suo profondo battito. Lo senti, non ti preoccupi, è normale. Sì, osservi allo specchio il tuo viso: è bagnato e bruciante di dolore. Appoggi sbadatamente il palmo della mano sulla bocca e riconosci quel gusto salato e ferroso del tuo stesso sangue. E preso dalla vergogna, chiudi gli occhi e ti nascondi nel tuo debole essere. Una volta quelle labbra assaporavano l'ebbrezza di un bacio. Un bacio che , come il sangue, era caldo ma estremamente più dolce. E il ricordo più vivido esplode ancora una volta nella tua testa.




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