Daughter of the Darkness

di LunaSayan
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PROLOGO


Nel ghiaccio c’è tepore,
nel fuoco fresca pace,
la luce della notte illumina la via,
la fiamma ardente avvolge in se la mano mia,
più che il sole l’oscurità eccita e piace.

La giovane donna stringeva fra le braccia un fagottino addormentato, guardando nervosamente l’uomo alto e muscoloso che la fissava dall’altro lato dell’enorme e lugubre stanza.

“Dammela.” Sibilò quest’ultimo stringendo gli occhi rossi come il fuoco. “E’ tua figlia, razza di idiota che non sei altro.” Ringhiò lei raddrizzando le spalle e alzando la testa con fierezza. “Dammi la bambina.”

Ripeté lui cominciando ad avvicinarsi alla ragazza. “No.” Disse semplicemente. “Dammi quella stupida bambina, Eris. Questo è l’ultimo avvertimento.” Ribadì lui cominciando ad innervosirsi visibilmente.

“Dovrai passare prima sul mio cadavere.” Mormorò combattiva la dea della discordia. “Dammi quel demonio! Se Zeus scoprisse chi è lei non sai cosa mi succederebbe!” questa volta il tono dell’uomo dagli occhi di brace era spaventato e lamentoso, quasi implorante.

“Cosa diamine può farti!? Tu sei troppo importante! Senza di te il mondo piomberebbe nel caos!” disse esasperata Eris scostandosi una ciocca di capelli neri dal viso. Lui sembrò riflettere un attimo e poi ghignò malignamente. “Parliamo di te, mia cara.”

Iniziò. “Ti abbiamo già cacciata dall’Olimpo. Chissà cosa potrebbe succedere se Zeus si arrabbiasse seriamente… Magari finiresti a sorreggere il Cielo, oppure dritta negli abissi del Tartaro!” le ultime parole furono quasi abbaiate dall’uomo improvvisamente furente. Un lampo di terrore passò negli occhi color ghiaccio della ragazza. “Non mi interessa di Zeus. Può anche spedirmi insieme a Crono se vuole. Ma ne tu, ne lui, torcerete un singolo capello alla bambina.”

Scandì ogni parola perché il suo interlocutore riuscisse a comprendere la determinazione nella sua voce. “Mi sto arrabbiando, Eris. Dammi la bambina, o passerò alle maniere forti.” Ringhiò l’individuo arrivando vicinissimo alla giovane donna.

“Non mi fai paura. Sei solo un vile. Stai rinchiuso nel tuo castello degli orrori tutto il tempo. Parli tanto, ma alla fine non concludi mai niente. Tu hai paura di questa bambina perché sai che avrà un ruolo importante, sai che potrà agire con te o contro di te; ma hai troppa paura, quindi preferisci ammazzarla subito , così potrai continuare a vivere nascosto, soffocato dai tuoi agi!” gridò lei.

Il fagottino ad un tratto cominciò a strillare, avvertendo il clima di tensione presente nell’aria. ”Non osare rivolgerti a me con queste parole, sudicia traditrice!” urlò l’uomo afferrando per un braccio quella che era stata la sua amante per una sola, fatale, notte.

“Vai al diavolo Ade.” Disse con strafottenza Eris, poi sparì lasciando una polverina color cremisi sul pavimento nero della sala del Trono. Ade lanciò un urlo di frustrazione, e poi uscì dalla stanza a grandi passi. 





ANGOLO AUTRICE MOLTO FUORI DI TESTA

Allora, eccomi qua con una nuova storia! So che ne ho un'altra da aggiornare, ma sono stata colta da un'ispirazione improvvisa e non ho potuto reaistere. Recensite per favore! E' gratis...
Baci
Luna




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