Famiglia

di C h i a
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Family

.Brothers

 

-HUGO!-
Rose Weasley non ricordava assolutamente nulla della nascita di suo fratello; e come poteva? Aveva solamente due anni quando quel marmocchio con i capelli rossi era venuto al mondo!  I suoi genitori, però, non perdevano occasione di raccontare ai loro innumerevoli parenti le prime parole della bambina alla vista del fratellino.
-Lo hai guardato come se fosse un troll e hai detto: "non mi piace, rimettiamolo nella pancia della mamma!"- diceva sempre Ron, le lacrime agli occhi per le risate.
Ma Rose, in quel momento, non ci trovava proprio nulla di divertente. Anzi, desiderava proprio che quel piccolo idiota tornasse veramente nella pancia di sua madre; anzi no, l'avrebbe appesantita. Preferiva che sparisse direttamente dalla faccia della Terra. Perché? Oh, semplice. Quel viscido verme aveva osato poggiarle sul braccio un ragno mentre lei era ancora nel mondo dei sogni. E Rose aveva la fobia dei ragni.
Ma non c'era nulla di cui preoccuparsi. Non più, almeno.
Dopo aver urlato come un'ossessa per cinque minuti buoni -durante i quali aveva maledetto suo fratello in inglese, francese e italiano-, la maggiore di casa Weasley si era lavata, vestita e aveva meditato vendetta contro quel deficiente. Oh, sì, e sarebbe stata davvero dolcissima.

-SORPRESA!-
Rose stava scendendo le scale per andare in cucina (il suo stomaco reclamava una sostanziosa colazione, altrimenti non avrebbe avuto le forze di mettere in atto il suo piano) quando qualcuno -riuscì a vedere solo un turbinio di capelli rossi- si buttò su di lei per abbracciarla.
IN meno di un secondo quattro, cinque, sei persone furono su di lei. Non appena riuscì a liberarsi da quell'abbraccio soffocante, riconobbe Lily, Albus, Scorpius, James, Dominique, Louis, Teddy e tutto il resto della ciurma Weasley. Avevano tutti un sorriso radioso, ma Rose non riuscì a capire che cosa diamine ci facessero lì.
-Buon compleanno, Rosie- le sussurrò all'orecchio la voce profonda di suo fratello, che era improvvisamente spuntato da dietro.
Lei lo guardò: aveva tra le mani un'enorme torta al cioccolato -lo stomaco della giovane Grifondoro brontolò affamato-, sorrideva felice e gli occhi scuri brillavano. Finalmente realizzò: ma certo, era il nove luglio, il giorno del suo sedicesimo compleanno! E Hugo... Hugo aveva organizzato tutto questo per lei. Sorridendo, gli stampò un grosso bacio sulla guancia.
Ma sì, lo poteva pure perdonare per quello scherzetto innocente.
E no, non avrebbe più voluto far tornare quella peste "nella pancia della mamma". Gli voleva bene, era il suo fratellino. Non lo avrebbe cambiato per nulla al mondo.
-Grazie- bisbigliò.

 

Chiara's corner

Sì, okay, fa un po' schifo.
A me, però, è piaciuto scrivere questa... ehm... questa cosa.
In realtà, l'ho scritta proprio in un momento di rabbia, dopo aver litigato -tanto per cambiare- con mio fratello. Ho pensato che, per quanto possiamo urlarci contro, litigare, discordare su molti aspetti, è pur sempre il mio fratellino. E gli voglio bene.
E' proprio a lui, che domani ha esami, che dedico questa sottospecie di one-shot. Tanto non lo saprà mai! :)

Okay, ho incarnato nella figura di Rose i miei sentimenti verso mio fratello minore, mi sembrava la più adatta. E poi mi piace davvero tanto scrivere su di lei, immaginarla, immaginare Hugo (naturalmente ed imprescindibilmente ROSSO!)...
Be', che dire?
Spero vi sia piaciuta, anche se ne dubito. Mi farebbe piacere se lasciaste un commentino :)
Buona serata e... FORZA AZZURRI!

PS: La frase "non mi piace, rimettiamolo nella pancia della mamma" è mia, l'ho veramente pronunciata quando ho visto per la prima volta mio fratello... Non è geniale?




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