Questa fic non mi appartiene. Cioè, l’ho scritta, ma la storia è vera.
Per lo meno, a metà.
Te la dedico Cri.
Capisci.
Domani
[Someday somehow
I'm gonna make it alright
But not right
now
I know you're wondering when
Someday – Nickelback]]
Lascio andare lentamente la presa dalla tua mano e ti vedo correre via.
È finita anche questa. E già mi
sono scordato il tuo nome, le tue parole, la tua voce, il sapore della tua
pelle.
Dovrei sapere che è una cosa triste, che è una cosa tremenda. Ma non sento nulla.
È inutile mentire. Qualsiasi cosa faccia
tu sei qui.
E non ci posso fare niente. Posso
solo pensare a come potrebbe essere in un altro mondo.
Un mondo dove io e te potremmo stare insieme. Io, re
dei grifoni e te, corvaccio mancato.
Poi penso che questo non è possibile, che è lo stupido sogno
di un bambino, che non accadrà mai. Solo allora lentamente mi
incammino sul manto erboso del prato sulla sponda del lago.
Dovrei vivere, smettere di esistere. Dovrei smettere di
vedere le ragazze solo come scaccia chiodo.
Dovrei… ma non riesco.
Finché la tua voce mi raggiunge
“Questa perché?”
Mi volto e vedo i tuoi splendidi boccoli che si perdono nel
vento.
Come vorrei accarezzarli non da amico.
Mi perdo nei tuoi splendidi occhi.
Come vorrei fissarli a una distanza
non da amico.
Mi perdo sulle tue labbra.
Come vorrei accarezzarle con le mie, le tue labbra. Vederle
toccarsi almeno una volta nella vita per dirmi “ti amo”, e non respingersi nel
pronunciare il ben più quotato “ti odio”
“Non mi piaceva davvero”
Scuoti la testa senza davvero guardarmi, con fare annoiato.
“Non capisco come tu faccia…”
Mi sento un po’ risentito.
“Non è che lo faccio… semplicemente
non ne sono davvero innamorato. Mi piacciono, sono
carine…”
Continui a fissarmi triste
“Tutto qui?”
Non sei triste per il mio comportamento. Sei triste per me,
perché non riesco ad innamorarmi, perché mi innamoro
troppo facilmente. Mi vuoi bene, e desideri la mia felicità.
Come io desidero la
tua, benché forse si trovi lontano da me.
“Tutto qui…”
Tenti di andartene, ma il riflesso non avuto pochi istanti
fa si ripresenta ora con dannato tempismo. Afferro la tua mano e ti faccio
girare verso di me.
Non so cosa sia.
Non so se sia sbagliato.
So solo che è.
So solo che deve essere.
E le mie labbra ti catturano.
Immagino i tuoi occhi spalancati per sorpresa, mentre tenti
di capire cosa sia appena successo. Immagino i tuoi neuroni che tentano di
capire e non capiscono.
Dovresti staccarti, forse, ma non lo fai.
Allora immagino i tuoi occhi chiusi, che assaporano l’istante,
mentre con le mani mi accarezzi i capelli spettinati.
Buffo, pensavo ti saresti staccata
e mi avresti picchiato, mandato a quel paese.
Invece sei qui.
Ora vivo.
Lentamente l’incanto finisce e tu ti allontani da me.
Sei rossa, nascondi il tuo viso nell’incavo
della mia spalla.
“Ron, è una cazzata.
Lo sai…”
Io guardo il cielo.
Come può essere una cazzata una
cosa che ti fa stare così bene?
Non può.
“Non credo, ‘Mione”
Lei mi guarda.
“Tanto tra un po’ ti stancherai di me, come ti sei stancato
delle altre, e la nostra amicizia andrà a puttane… e
io non voglio. Non voglio allontanarmi da te, anche se questo significhi essere
solamente amici…”
Metabolizzo le parole che sento e tento di sintetizzare una
frase di senso compiuto… al diavolo.
“Ti amo .”
Non capisci, mi guardi male… qualche lacrima solca il tuo
viso.
“Cosa?”
Diavolo, Hermione… il neurone
ormai è stramazzato di Tachicardia…
“Ti amo Hermione…”
Mi guardi a metà tra l’incredulo e il felice…
“L’hai detto mille volte non credendoci… Come puoi esserne sicuro?”
Vorrei non risponderti come sto per fare…
“Non lo sono. – il tuo viso si abbassa ma
io continuo – so solo che io voglio stare con te. E se
questa cosa si chiama amore, la chiamerò così. E non
ti prometto che andrà sempre bene. Forse qualcosa andrà male,
ma un giorno, in qualche modo, riordineremo tutto…”
Vuoi scappare, lo vedo nei tuoi
occhi. Vuoi del tempo, e io potrei anche concedertelo, se solo questo corpo decidesse di lasciarti andare.
“Ron non so se… se.”
Io lentamente lascio la presa, mentre ti guardo.
“Sai dove cercarmi. Quando avrai la
risposta, fallo.”
Te ne vai, e mi lasci lì, sul lago.
Il sole lentamente sparisce sulle sue sponde.
Io ho solo interpretato dei segni. Forse non ne sono stato
capace. Forse non ne sei stata capace tu.
Forse ho solo fatto l’ennesima stronzata.
Ma ci penserò domani.
Domani esisto.
Ora vivo.
Ovviamente Ron, Hermione e la milite ignota non mi
appartengono. Sono di mamma Bowling, io mi ci sono
solo divertito. Grazie a loro riesco a torturare bene^^.
Stesso discorso vale per la canzone dei Nickelback,
che c’entra poco con la storia, ma l’ho scritta sulle sue note, e sulle sue note andrebbe letta. Fa molto Ron^^
Waitin’ for
the next
Arkadio