The drug in me is you;

di Momos
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Ronnie la prese per un braccio finché lei riuscì a liberarsi e trattenendosi si rimise accanto a Isabel. Voleva urlare, picchiare forte qualcosa. Odiava lui, odiava quella ragazza, odiava se stessa per essersi lasciata andare di nuovo, si odiava per aver permesso a qualcuno di distruggere la sua vita, un altra volta.
Finito il concerto senza aspettare nessuno uscì dal palazzetto e correndo si rinchiuse nella stanza da letto. Perchè aveva permesso a se stessa di farsi del male? Perchè? La testa di Guen era piena di domande, di grida, di paure. Si mise sul letto abbracciando un cuscino, e senza rendersene conto si addormentò.
Si svegliò per bere un bicchiere d'acqua e passando per il salotto si accorse che c'erano tutti, tranne Ronnie.  
Tornò in camera e si mise ad aspettare.
Il mattino dopo si ritrovò rannicchiata in un angolo di letto e con delle occhiaie paurose.
Qualcuno bussò alla porta.
-vattene- ulrò la Rossa senza sapere chi fosse.
-Rossa apri ti prego- la voce di Ronnie risuonò nella sua testa
-Non voglio neanche vedere la tua faccia- urlò lei
-fammi almeno spiegare- la voce di Ronnie era supplichevole.
-cosa vuoi spiegare Ronnie! Vattene- urlò ancora lei
-no, io non mi muovo da qui finchè tu non esci- rispose il ragazzo.
Guen si alzò di scatto spalancò la porta e si ritrovò faccia a faccia con Ronnie.
-Mi fai schifo- urlò tirandolo dentro -ti odio- urlò di nuovo
-smettila- disse lui cercando di afferrarle i polsi
-vattene da quella, io non ti voglio più vedere- le urlò lei dimenandosi
-ma io non voglio- rispose lui guardandola negli occhi
-non avrei mai voluto incontrarti- urlò lei con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Si sentì la gola bruciare e il cuore tamburellarle il battito cardiaco in testa. Lo guardò negli occhi e corse sul letto, mettendosi di spalle e abbracciandosi le ginocchia. Il suo non era più un pianto era un susseguirsi di singhiozzi e lacrime infinite.
-dove sei stato tutta la notte allora?!- chiese lei tra un singhiozzo e un altro.
-con lei- rispose lui sussurrando.
Guen si strinse ancora di più le ginocchia contro il petto.
-e con quale faccia vieni da me? come hai potuto Ronnie? Come?-
Ronnie voleva non aver mai ceduto alle avance di quella ragazza. Si sentiva uno stupido.
-scusami- sussurrò lui avvicinandosi
-sai cosa ci faccio con le tue scuse Ronnie?!-  si trattenne e si voltò a guardarlo. -proprio oggi che avevo finalmente deciso di lasciarmi andare completamente, di riprovare!- si alzò e gli si piazzò davanti quasi a volerlo sfidare. -sai qual'è la cosa brutta? È che non riesco ad odiarti, e non so se è perchè odio più me stessa o perchè non si può odiare la persona di cui ci si stava innamorando- disse lei.
Lo guardò di nuovo e se ne andò.
Era pronta agli sguardi inquisitori e alle mille domande a cui andava incontro ma avrebbe preferito tutto pur di non rimanere in quella stanza con Ronnie.

 





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