Osservavo la vita come la osserva un cieco.

di deliriums
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"Non te la prendere, vedrai che arriverà anche il tuo turno.." mi disse dolcemente May, una delle insegnanti, "No.. hanno portato via anche Elain, sono rimasta una delle poche e fra poco sarà l'ultima.." dissi buttandomi a pancia in su sul letto e cominciando a fissare il soffitto, lei si sedette vicino a me e mi spostò un ciuffo dei capelli rossi dal viso, "Cher, hai solo 8 anni, vedrai che arriverà anche per te il momento." "Ho 8 anni ma vivendo qui all'orfanotrofio certe cose le ho capite, ho capito che i bambini più grandi non vengono mai presi." dissi stufa e girandomi a pancia in sotto schiacciando la faccio contro il cuscino, "Non è vero, da quello che hai detto si vede che non hai capito, tutti aspettano per avere ciò che desiderano, devi avere solo pazienza." "Ma io ho aspettato! E' da quando sono nata che aspetto! Quanto ancora dovrò aspettare?!" urlai alzandomi e fissando con i miei occhi blu scuro, ormai totalmente lucidi, quelli di May che allungò una mano per pulirmi il viso dalle lacrime, "Non lo so.." disse solo prendendomi il viso con le mani, "So solo che arriverà una famiglia un giorno che ti porterà a casa e so anche che quella sarà la famiglia più felice al mondo dopo il tuo arrivo." mi sussurrò ad un orecchio, strizzai gli occhi sorridendo e l'abbracciai stringendola a me, "Mi mancherai tanto.." dissi a bassa voce, "Anche tu, piccola mia." mi rispose accarezzandomi i capelli.

Il giorno dopo.

Come ogni giorno mi alzai prima di tutti, le serrande erano ancora tirate giù e nel dormitorio regna il buio ed il silenzio.
Approfittai di quei minuti per fare qualche disegno, prima che gli altri si fossero svegliati e avrebbero cominciato ad urlare e lanciare oggetti.
Mi alzai in punta di piedi cercando di abituare la mia vista al buio, abbassai la testa per guardare sotto il mio letto ed allungai la mano in cerca del mio album, afferrai la prima cosa che mi capitò e la tirai fuori 'un calzino usato' lo lanciai via e cadde tranquillamente sulla faccia di un ragazzino che dormiva beatamente e che non si accorse di nulla, riprovai a cercare l'album e lo trovai, mi sedetti sul letto, presi una matita e sfogliai le pagine fino a trovarne una vuota, poggiai la punta della matita sul foglio e mi bloccai, cosa potevo disegnare? Le maestre, fatte, l'orfanotrofio, fatto, il giardino, fatto, Mark, fatto, la proprietaria dell'orfanotrofio, la signora Gray, fatta, con tanto di baffi, pancia, nei e occhi assassini. Chi mancava? Elain, la mia migliore amica, che non so quando rivedrò, forse mai più, forse fra un paio d'anni.. ieri una coppia l'ha adottata, ci sono rimasta tremendamente male perchè era la migliore ed unica amica che avevo all'orfanotrofio, ma dovevo essere felice con e per lei.
Tracciai una linea curva per fare i capelli marroni, liscissimi e lunghissimi, tutte l'avevamo convinta a tagliarli ma lei era decisa a farseli crescere e così erano arrivati fino al fondo schiena. Aveva 8 anni anche lei, a quest'età di solito i bambini sono viziati e diciamo.. stupidi, ma quando cresci con tante persone, quando mangi poco e sempre le stesse cose, quando impari a condividere e impari anche come gira il mondo nei giorni in cui i fondi sono di meno e diminuiscono le porzioni di cibo, quando origli nella stanza della proprietaria e ascolti le telefonate di protesta per i pochi soldi, le poche coppie e i troppi bambini, là, là tu comprendi che il mondo non è rosa e fiori.
Disegnai gli occhi, grandi e di un marrone brillante con qualche sfumatura verde, il contorno del viso ancora poco definito, con i lineamenti da bambina, le labbra sottili e rosee che formavano un sorriso, le piccole orecchie e scrissi in basso a destra 'Elain', mi fermai a guardarlo 'Sarà il mio regalo di benvenuto per quando ti rincontrerò.' pensai.
Nel pomeriggio, dopo pranzo, andammo a giocare in giardino, fortunatamente era estate.
Ero da sola stessa sul prato a guardare le nuvole, di solito stavo lì con Elain a inventarci che forma avessero.
Dalla porta dell'orfanotrofio si sentì mrs. Giusy, un'altra maestra, "Bambini, entrate!" urlò, strano, erano passati solo dieci minuti, mi alzai e camminai lentamente verso la porta per poi entrare. Quando fui dentro vidi i ragazzi fissare una donna, non molto anziana e al suo fianco un bambino, presumo della mia stessa età, riccio, castano, con occhi verdi che emanavano una luce incantevole, rimasi vicino la porta, lontana dagli altri, "Lei è la signora Anne e questo è suo figlio Harry, loro sono qui per adottare uno di voi, perchè non le dite come vi chiamate?" disse mrs. Giusy guardando uno per uno, "Jane." cominciò una, "Davin." continuò un'altro, tutti mostrando un'enorme sorriso, "Mark." disse il mio amico, si, era mio amico ma passava tutto il suo tempo con i maschi e parlavamo solo la sera, prima di andare a dormire, quando tutti dissero il loro nome mi accorsi che non si erano neanche accorti della mia assenza, io che me ne stavo affiancata alla porta, "Io sono Cher." dissi quasi a bassa voce, tutti si girarono compresa la signora Anne che mi sorrise e mi fece segno di avvicinarmi, "Ciao Cher, quanti anni hai?" mi chiese dolcemente poggiandomi una mano sulla spalla, "8." dissi fissandola negli occhi che mi mandavano ondate dolci, "E che ti piace fare? C'è qualcosa che ami fare nel tempo libero?" mi chiese, "Io.. emh.. mi piace disegnare." dissi abbassando un attimo lo sguardo e poi ritornando a guardarla, "Mi fai vedere qualche tuo disegno?" "U-uno dei miei?" chiesi incredula, non avevo mai fatto vedere un mio disegno a nessuno al di fuori di Elain, era sempre rimasti a riempirsi di polvere sotto il mio letto, lei annuì, le presi la mano e la portai nel dormitorio, presi l'album da sotto il letto e glielo mostrai, lei cominciò a sfogliarlo mentre sorrideva e li guardava sempre più interessata, dietro di lei c'era anche il figlio che insieme alla madre fissava i miei disegni, "Sei bravissima.." disse a bassa voce Anne mentre sfogliava le pagine, quando finì di guardarlo posò il suo sguardo su di me, "Hai davvero un bellissimo dono." mi disse, arrossii e sussurrai un 'grazie', "Certo però.. il tuo album sta per finire, appena andiamo a casa te ne compro un'altro." a quelle parole spalancai gli occhi e rimasi a fissarla, non riuscivo a dire nulla, dalla bocca non uscivano suoni, "Vuoi venire a casa con noi?" chiese guardandomi, dal mio occhi uscì una morbida lacrima e dalla mia bocca uscì un debole ma sicuro 'si'.


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MAAAAAOOOOOWWWWW
Alloooooooora, come vi sembra? Una cagata? Meraviglioso? Ditemi voi che ne pensate in una recensione :3
Scusate se è corto, comunque credo sia stata chiara in questo prologo, no?
Io ora devo scappare!
Più recensioni ci sono meno è il tempo di attesa fra un capitolo e l'altro e il capitolo è più lungo c;
Vi lascio!
Lea xx
P.S: Su twitter mi trovate con questo nome: @Lea_232677 (praticamente lo stesso di qui :'D)





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