Pairing/Characters: Nine/Rose
Rating: G
Warnings: Fluff,
Missing Moment
Word
Count: 656
(FDP)
N/A: Scritta
per 500themes_ita,
prompt #307.
Campi di polvere.
─
Grazie mille a Fiery
per averla letta
e betata in anteprima ♥
Angeli di polvere
Quel
giorno si trovano su un pianeta – l'unico pianeta di una
minuscola galassia di cui Rose ha già dimenticato il nome
– fatto completamente di polvere.
Non
c'è nient'altro, solo immensi, sterminati campi di polvere
e, in alcuni punti, colline o addirittura montagne così alte
che lo sguardo di Rose non riesce a scorgerne la cima.
È
uno strano posto.
Non
ci sono creature viventi, non ci sono piante, non ci sono nemmeno
stelle da guardare alzando il volto al cielo. C'è solo la
polvere, morbida e piacevole da toccare, diversa da qualsiasi cosa
abbia mai visto prima; di sicuro non è come la sabbia:
è molto più fine e leggera, quasi intangibile.
Come cipria. O come un sogno.
Rose
si diverte a correrci sopra, affondando fino alle caviglie, a
rotolarcisi in mezzo e a farci angeli di neve (be', angeli di polvere
in questo caso), pensando, con un sorriso sulle labbra, a sua madre e a
quanto odierebbe una cosa del genere, lei che vive con lo spolverino
infilato nella tasca posteriore dei jeans.
A
Rose, invece, quel pianeta piace molto. Anche se è tutto
grigio. Anche se è vuoto. Anzi, forse è proprio
per questo che le piace tanto: ha un intero pianeta a sua disposizione.
Nessuno con cui dividerlo se non il Dottore, che se ne sta appoggiato
alla porta della TARDIS, ed osserva con attenzione ogni suo movimento,
sul volto un'aria estremamente divertita e soddisfatta.
Il
Dottore ama mostrarle l'universo almeno quanto Rose ama scoprirlo.
Sembra
quasi che ne abbia fatto una sfida personale, di riuscire a lasciarla
senza fiato ad ogni atterraggio (di fortuna o meno che sia).
A
volte le riempie gli occhi con così tante meraviglie che lei
fa fatica a processarle e ad immagazzinarle, prima che lui la trascini
in un nuovo, bellissimo viaggio.
«Sembra
una corsa contro il tempo», gli dice spesso, sempre ridendo,
e si stupisce nel non vederlo ridere a sua volta.
Rose
sa che il Dottore vorrebbe dirle che è lei quella che deve
correre contro il tempo, perché è lei quella a
cui, prima o poi, verrà a mancare, ma non se ne preoccupa
più di tanto. Ha diciannove anni, dopotutto, e a diciannove
anni di tempo se ne ha abbastanza per fare qualsiasi cosa, forse
addirittura per esplorare l'intero universo, pensa.
E
il Dottore sembra a sua volta sapere quello che lei sta pensando,
eppure non affronta mai l'argomento. Si limita a vagabondare con lei
tra le stelle, regalandole pianeti e ricordi indimenticabili,
ritenendolo forse abbastanza.
Ma
non è abbastanza per Rose, e per provarlo la ragazza si
alza, scuote via la polvere dai suoi capelli biondi e corre verso di
lui, che sorride un po' di più nel vedersela venire incontro
e un po' di meno quando realizza che lei non ha alcuna intenzione di
fermarsi.
Si
scontrano e finiscono entrambi per terra, così pesantemente
da sollevare una gran nuvola grigia tutto intorno. Il Dottore, con la
testa affondata fino alle orecchie nella polvere, prova a rimettersi in
piedi, ma Rose lo tiene stretto per la giacca di pelle e gli impedisce
di muoversi, e allora iniziano a ridere e a tossire allo stesso tempo,
mentre lottano l'uno contro l'altra. In meno di una manciata di minuti
sono tutti e due ricoperti di polvere dalla testa fino alle scarpe, e i
loro vestiti iniziano a prudere in modo fastidioso, ma le risate che
continuano a riecheggiare imperterrite tra le valli desolate dimostrano
che a nessuno dei due importa molto.
Rose
ama farlo ridere almeno quanto il Dottore ama mostrarle l'universo.
A
volte ha la sensazione che lui non sia molto abituato a ridere, che da
solo non sarebbe capace di trovare un motivo per farlo, ma non glielo
dice perché non vuole offenderlo.
Dal
canto suo, il Dottore, sapendo fin troppo bene che è davvero così,
non si fa alcuna remora a prenderla per mano e ringraziarla con la
risata e con lo sguardo, mentre la polvere di stelle continua a
turbinare indifferente intorno a loro.
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