Yin e Yang

di Wren
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<b>#16 I call your name</b>

#16  I call your name

 

 

 

 

 

Di tutti i momenti ho scelto questo.

Non perché fosse più adatto, più speciale o più giusto di altri. A dir il vero, nemmeno si potrebbe dire che io l’avessi pianificato. Eravamo seduti a parlare ed è successo. Oh beh… non che qualcuno tra noi parli poi molto… Non so bene come sia capitato.

So soltanto che per la prima volta ti ho chiamato per nome

E’ stato veramente strano. Chissà cosa mi ha preso…

La camera era simile a centomila altre, già viste e già abbandonate. Quando il luogo dove ti riposi non è quello che chiami casa, ogni stanza ed ogni letto ti appaiono estranei ugualmente a tutti gli altri. E noi qui, a ripetere la stessa scena di sempre, io seduto sul letto e tu in piedi accanto alla finestra.

“Silenzioso come al solito, Kuro-pon?”

Tsk…”

“Se continui a fare quella facciotta corrucciata ti verranno le rughe!”

E te ne stai sempre con le spalle incurvate… e se poi ti viene la gobba?”

“Te lo immagini? Il temutissimo guerriero Kuro-rin costretto alla resa dalla sua pesante gobba!”

“…”

“Sarebbe veramente uno smacco per il povero Kuro-chan!”

“…”

“Tutti lo prenderebbero in giro!”

“…”

“Nessuno avrebbe più rispetto per Kuro-wan!”

“…”

“E tutti guarderebbero con compassione il cucciolone ingobbito e rugoso che saresti diventato!”

Ma non temere Kuro-chu! Io non ti abbandonerei mai a lato della strada nonostante la tua disgraziata condizione!”

“…”

Davvero nulla di speciale. Non era un momento particolarmente coinvolgente. Il nostro discorso non toccava tasti dolenti o argomenti scottanti.

Solo…ad un certo punto mi sono avvicinato a lui e l’ho baciato.

“Sta un po’ zitto, Fay!” gli ho detto.

Poi l’ho baciato di nuovo.

Non so come, ma chiamare lo stupido mago con il suo nome mi è sembrato più strano che baciarlo senza preavviso. Comunque lui non sembrava dispiaciuto di nessuna delle due cose.

 

 

 

 





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