OS
Oh, how I wish that was me.
Katy
aveva conosciuto Harry durante il suo primo anno delle medie. Due cose
l’avevano colpita di lui. Il suoi occhi, limpidi, come un lago di montagna in
primavera, e capaci di trasmettere mille emozioni diverse a chiunque ci si
perdesse dentro; e il suo carattere: Harry era semplice, frizzante e spontaneo.
Era divertente e spiritoso, ma se avevi bisogno di un consiglio, o di una
spalla su cui piangere, lui c’era. Katy sapeva bene che quella del “pervertito”
era solo una maschera.
Era
stato il suo migliore amico per parecchi anni, finché non venne il successo. E
con esso, flirt a volontà. A Katy era piaciuto fin da subito Harry, anche se
era certa di essere legata a lui come ad un amico, o un fratello. Dopo non
molto però, si dovette ricredere. Per anni aveva nascosto la sua “cotta” per il
ragazzo, in attesa che svanisse, cosa che però non successe. “Perché non
dirglielo e farla finita?”, direbbero molti. Ma lei aveva paura. Paura di
essere rifiutata, respinta, o addirittura derisa dall’amico, che avrebbe potuto
prenderlo come uno scherzo. Ma soprattutto paura di rovinare un’amicizia come
poche, che diventava ogni giorno più forte e più preziosa. Inoltre, Harry non
sembrava interessato alle ragazze timide e riservate come lei, preferiva quelle
più aperte e estroverse. Già era fortunata ad averlo come amico, si ripeteva
lei.
Ogni
giorno, in compagnia del ragazzo, sorrideva e fingeva che andasse tutto bene;
ma la notte, quando nessuno la vedeva né la sentiva, si sfogava piangendo. Si
vergognava di se stessa, perché persino mentre era con il suo migliore amico,
l’unica persona che la capisse, indossava una maschera. Con l’unica persona cui
poteva essere se stessa senza vergognarsene, fingeva e recitava. Ogni giorno
per lei era sempre peggio da sopportare. Ogni volta che gli occhi di Harry
incontravano i suoi, sentiva una fitta allo stomaco. Stava male perché si
sentiva di non meritarselo, di non essere abbastanza per lui. Si chiedeva come
fosse potuta arrivare ad evitare la persona che più desiderava.
Durante
l’esperienza di X Factor, lei non abbandonò lui, e lui non abbandonò lei, e lo
stesso accadde anche negli anni dopo. Harry le presentò tutte le sue ragazze,
una dopo l’altra. Katy odiava se stessa per essere così debole, così fragile. A
volte avrebbe voluto non averlo mai incontrato.
Era
sera, e a casa di Harry tutti i presenti sembravano divertirsi. In fondo era un
giorno particolare, il giorno in cui il famoso cantante dei One Direction
avrebbe festeggiato il suo diciottesimo compleanno. Katy sedeva in un angolo,
guardando l’amico divertirsi. Dopo un po’ la ragazza si alzò e uscì dalla villa
del riccio. Aveva bisogno solo di essere lasciata sola. Avrebbe voluto
ubriacarsi e dimenticare, ma l’alcool non lo reggeva proprio. “Ehy, perché non
vieni dentro?” Harry si sedette accanto a Katy, sul marciapiede. “Non ne ho
voglia. Dovresti esserci tu dentro, sbaglio o sei tu il festeggiato?” rispose
lei, acida e fredda, senza distogliere lo sguardo dalle sue converse, un tempo
bianche. “Si può sapere che hai? Non ti riconosco più!” la ragazza inspirò
profondamente e si alzò in piedi. O adesso, o mai più; si disse. “Io non ho
niente Harry. NIENTE! Sono la stessa di sei anni fa. Tu sei quello che è
cambiato. Ti porti a letto una ragazza diversa ogni notte! Non eri così,
prima.” Harry rimase ferito dalle parole della ragazza. Lei era una delle
persone più importanti della sua vita, e gli parlava così. Sentì gli occhi
bruciare. Lei se ne accorse e tornò a sedersi, prendendosi il viso tra le mani.
“Scusa” sussurrò tra i singhiozzi. Il riccio la strinse a sé, poggiando le sue
labbra sui capelli di lei. “ho provato a dirtelo, ma non ci sono mai riuscita.
E’ difficile. Non riesco a vederti con un’altra ragazza. Tu…io… ti amo.” Disse
lei con la vista appannata dalle lacrime, e la voce rotta dai singhiozzi. Harry
strabuzzò gli occhi. Era riuscita a farlo rimanere senza parole. “Scusa, ma
dovevo dirtelo. Non ce la facevo più.” “Avresti dovuto farlo prima.” Mormorò
lui, per poi far incontrare le loro labbra in un bacio fin troppo atteso da
entrambi, pieno di parole mai pronunciate, di gesti mai compiuti, di sguardi
sfuggiti.
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Hola
people! (?)
Beh,
vi avevo preannunciato che avrei pubblicato una OS su Niall,
e
pubblicherò anche quella (che sinceramente mi piace molto più di questa),
ma
qualche sera fa ho avuto l’ispirazione e ho scritto questa,
di
botto. Quindi… Niente, fatemi sapere cosa ne pensate!
Un
grazie speciale va a Lovely1D,
senza
la quale non avrei mai pubblicato questa OS.
Un
bacio, Giuli
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