Riflessioni di un immortale

di Sashaprati
(/viewuser.php?uid=85268)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Quanto tempo è che cammino su questa terra?
Ormai molto e sono divenuto uno degli elementi con più esperienza dell'organizzazione Akatsuki ma, con mia somma ilarità, trovo che moltissimi hanno delle idee molto puerili riguardante la vita.
L'amara verità è che siamo solo dei sacchi di materia organica che sono destinati ad una sola cosa: decomporsi e marcire.
Io non voglio però rimanere così poco su questa terra, non sono una persona normale, e quindi cerco di allungare la mia vita. Prendo tutto ciò che è necessario per farlo, e prenderò le parti più importanti dai miei stessi avversari... i loro cuori.
Guardò il mio nuovo collega nell'Akatsuki.
E' un tipo interessante, immortale come me, e questo mi concede di potermi SERIAMENTE scatenare con tutte le mie tecniche.
Hidan crede alla religione e alla presenza di entità ultraterrene (opinioni di un ragazzino) ma la verità non è quella che pensa.
Amore?
Passione?
Odio?
Sono solo sciocchezze, derivate da normali istinti umani, e nobilitate da belle parole.
Noi siamo solo delle sacche organiche, che possiamo cercare di vivere il nostro tempo nel miglior modo possibile, e l'unico modo di vivere è uno solo: fregarsene di qualunque cosa e cercare di guadagnare denaro, per poter fare qualunque cosa si voglia; del resto il denaro puoi portartelo nella tomba, mentre i sentimenti non esistono; i sentimenti sono delle reazioni a delle azioni determinate e precise.
Guardo Hidan che si sta facendo il bagno, atteggiandosi pure un pò.
Sembra davvero un ragazzo giovane, a differenza mia che mi sono scontrato col Primo Hokage perdendo... Una piccola incoscienza di gioventù!





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1145353