non è la solita storia d'amore
Ad
Aika, che mi ha mostrato la via dello slash.
Mi
dispiace, so che avresti voluto leggere ben altro, ma per intanto
spero che basti a solleticarti un po'.
Non
è la solita storia d'amore
*
Non potevano
toccarsi mai, in nessun modo. Per quanto lo desiderassero -per quanto
inseguissero il desiderio di sfiorarsi l'un l'altro e andare oltre,
e catturare un po' d'amore con cui scaldarsi-, quello era un
desiderio che non avrebbe mai potuto realizzarsi. A loro non era
concesso.
Uno sguardo
era tutto ciò che avevano a disposizione per dirsi quanto si
amassero. Uno sguardo era quanto avevano per riempirsi dell'altro,
l'unica cosa che potesse consolarli nei momenti di solitudine, quando
quel vuoto tra di loro diventava una voragine incolmabile.
Così, da
mattina a sera, a guardarsi l'un l'altro, muti. A scambiarsi respiri
d'amore che, a contatto con l'aria, diventavano freddi fantasmi.
Erano nati
assieme; erano cresciuti sotto lo stesso tetto, avevano condiviso
segreti consumatisi proprio sotto i loro nasi. Avevano raccolto
sospiri, urla, parole tra di loro ma mai, neppure una volta avevano
potuto farli propri. Regalarli all'altro.
Dio, quanto
avrebbero desiderato conoscere il calore dell'altro... La loro era
una storia d'amore che non aveva direzione né forma, una trappola
che li avrebbe tenuti uniti fino alla fine della loro vita.
Non avrebbe
mai potuto dargli un'unione che andasse oltre quella che già
avevano.
Un'unione
vera.
Che brutta
storia, quella del signor Muro e del suo innamorato Pavimento!
*
NOTE
DELL'AUTRICE
Se
avete rimostranze da fare per questa cosa, prendetevela
con Trigger: è uscita in un delirio serale istigato da questa donna.
Lei mi ha detto “questa cosa sarebbe davvero da scrivere” e io
l'ho fatto.
E,
sì, parla davvero dell'amore tra il pavimento e il muro.
(No,
Brin non sta bene. È
il caldo, è il caldo...)
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