Turning Points

di Una Certa Ragazza
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Eccomi di nuovo! Innanzitutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto e in particolare Jesse O e Hummingbird_Royaifan per aver recensito.
E adesso vi lascio alla drabble.

 

 

George

 

La consapevolezza colpì George come un pugno non appena aprì gli occhi e vide l'orologio. Aveva compiuto quarantadue anni.
Non bisognerebbe mai passare metà della vita senza il proprio fratello gemello, ma lui, disgraziatamente, lo aveva appena fatto.
Si alzò dalla sedia e si sgranchì la schiena. Un'idea brillante, addormentarsi nello studio.
Fuori stava per arrivare un'alba inglese, il cielo era di uno strano blu che a George sembrò cavo e vuoto.
L'abisso che aveva nel cuore si riaprì con uno strappo doloroso.
«Allora, George» fece allegramente il ritratto di Fred, sulla parete accanto a lui «Come ci si sente ad avere quarantadue anni?»
«Romano.»





Ecco, non è che sia proprio un'allegria, ma comunque... credo che per George sia stato terribile non avere più Fred accanto. Con questo non voglio dire che George abbia passato una vita infelice, ma non credo che abbia mai potuto superare la morte del fratello. La frase finale di George deriva da un episodio del settimo libro, quando george perde l'orecchio, Fred chiede "come ti senti?" e George risponde: "Romano", perchè il suo orecchio è un foro come il foro romano. Fred gli risponde che è una battuta pessima.
Nella mia drabble ovviamente George si riferisce al vuoto che ha nel cuore...






 





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