L'acchiappasogni
-
Axel! Axel!- la voce di una
bambina sull’orlo delle lacrime, risuonava con urgenza nel
silenzio della notte
di Aldenor.
Axel
Vandemberg scacciò le
coperte e, in meno di un minuto, aprì la porta: avrebbe
potuto riconoscere
quella vocina decisa anche con le orecchie mozzate, o, in qualche modo,
danneggiate, per cui, non gli fu difficile notare la sofferenza che
esprimeva.
Sebbene
avesse solo dieci
anni, vedere Eloise affannata, con le guance arrossate per la corsa e i
ciuffi
di capelli sparsi sul viso, già deciso come sarebbe stato in
futuro, eppure
tondo come solo il volto di un bambino sapeva essere, gli toglieva il
respiro.
Non
aveva bisogno di
chiederle perché fosse lì, infatti, accolse la
sua mano tra le sue, e, dopo
averla portata al volto, vi intrecciò le dita della mano
destra, conducendola
verso il letto, troppo grande per un bambino di dieci anni, e
l’aiutò a
sedersi.
Mentre
le circondava il
corpo, come faceva, il più delle volte di nascosto, fin da
quando gli era stato
permesso, sentì il suo respiro calmarsi.
Si
stesero in sincrono e,
quasi senza pensarci, le mani di Axel le cinsero il petto.
A
quel punto, le mani di Eloise
corsero a stringerle, come se temessero che si spaccassero una volta
che la
camera fosse piombata nel buio.
Sentire
la sua testa sul
petto era la sensazione più dolce che Axel ricordasse. Era
persino più dolce
dell’eco della voce di sua madre mentre cantava la ninna
nanna a lui e a Bryce.
Il
mattino dopo, ancora
immerso nel dormiveglia, notò che le labbra della bambina
erano distese in un
sorriso appena visibile.
Era
il suo acchiappasogni e, se lei
l’avesse
voluto, lo sarebbe sempre stato.
***
Questa flash è il mio primo scritto su Black Friars-
Sì, ultimamente, mi getto ovunque abbia
familiarità. *Guarda il pavimento, imbarazzata*
E devo ammettere che, ne L'Ordine
della Spada, Axel non mi era esattamente simpatico, anzi.
Diciamo che lo vedevo esattamente come Eloise, se non peggio.
Per mia fortuna- O sfortuna? Si vedrà-, durante gli ultimi
capitoli, più precisamente durante il viaggio verso Aldenor,
ho cambiato idea.
Comunque, resta il fatto che Ashton Blackmore è Ashton
Blackmore e, come al solito, i vampiri hanno il mio totale, e
viscerale, appoggio.
Quindi, Vandemberg, non mi ripugni, ma scordati fantasie sulla
sottoscritta se non vuoi trovarti qualche arto in meno.
Cretinate a parte, spero che vi piaccia e, prima che mi passi di mente,
la frase sulle ninne nanne è una licenza poetica (?)
*Sparge mantelli da Scholarum e scappa*
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