Ciao a tutti!!!! Mi presento, sono
Resha e questa è la prima Fic su Harry Potter che scrivo!
L'ispirazione è venuta a me una
sera e bè... la storia si è praticamente scritta da
sola!
Ho intenzione di “modificare”
un po' la storia partendo dal principio....
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Lasciatemi un commentino!^^
Bè buona lettura!
CAPITOLO I
31 Ottobre Godric Hallow
In una casa come tante, un uomo e una
donna erano tranquillamente seduti su una poltrona di fronte al
focolare, la donna dai capelli ramati e gli occhi verdi teneva tra le
braccia un piccolo bambino che aveva i medesimi occhi.
L'uomo seduto lì accanto aveva
folti capelli neri con un braccio avvolgeva le spalle della giovane
donna, mentre guardava con tristezza il viso birichino del bambino,
quest'uomo rispondeva al nome di James Potter e lì, accanto a
lui, c'era tutto il suo mondo: la sua cara e dolce Lily, il suo cuore
e la sua anima e il piccolo Harry, il figlioletto che aveva tutto il
suo affetto e il suo amore ed appena un anno...
L -James... sarà la cosa giusta
da fare?-
J -Non lo so tesoro, ma è
l'unico modo per proteggerlo, Raphael sarà qui tra poco...-
L -E se si stesse sbagliando? Se tutto
fosse un'errore? James io...-
Ma la donna fù interrotta da un
forte rumore proveniente dall'esterno.
James fù subito in piedi,
rapidamente scostò la tenda della piccola finestra, non appena
mise a fuoco il cortile con voce bassa
J -Lily... sali sopra e porta con te
Harry!-
L -James cosa?...-
J -Ci devono essere stati dei problemi!
Il Lord è qui! Vai!-
L -Ma...-
J -Ora!!!!-
La donna con le lacrime agli occhi,
dopo un'ultimo sguardo al marito corse frettolosamente per le scale
tenendo stretto fra le braccia il piccolo Harry che la guardava con
quegli occhi così simili ai suoi con una grande curiosità.
Lily arrivata al piano superiore entrò
nella seconda porta a destra, quella era la cameretta di Harry, con
molta premura la donna mise il figlioletto nella culla, poi si girò
verso la scrivania e prese un piccolo quadernino dalla copertina
verde e mentre le lacrime scorrevano libere sulle guancie pose
l'oggetto in una tasca della tutina del bambino.
Dopo di chè lo riprese tra le
braccia, proprio in quel momento dal piano di sotto si sentirono dei
rumori.
Una forte esplosione seguita dalla voce
di james che diceva
J -Cosa vuoi? Vattene via!-
? -Potter! Sai perfettamente cosa
voglio!Dov'è?-
J -Ti ho detto di andartene!-
? -Povero sciocco! Avada Kedavra!-
Si sentì un forte tonfo e poi il
silenzio.
Le lacrime sul volto di Lily
aumenarono, poi questa con voce flebile disse
J -Harry... Piccolo mio, mi spiace
tanto per te! Prova almeno tu ad essere felice... ricorda che la tua
mamma e il tuo papà ti vogliono tanto bene...-
Con un'ultimo gesto mise al collo del
ragazzo un piccolo ciondolo d'argento, al suo interno vi era una
scritta in verde che recitava:
Che l'amore guidi sempre la tua
strada
e la speranza illumini il tuo
cammino piccolo Harry.
Con affetto
Mamma e Papà
Harry tendeva una
mano verso di lei, come a voler cancellare le scie dorate sulle sue
guance, Lily concesse al figlio un'ultima carezza al viso. Poi lo
rimise nella culla sussurrandogli
L -Diventerai uno
splendido uomo Harry... sono sicura che lo diventerai...-
Infine alzò
fieramente la testa ed asciugò le lacrime che solcavano ancora
il suo viso, in quel momento qualcuno spalancò la porta della
camera
? -Donna, lasciami
il bambino e avrai salva la vita!-
L -Mai...
Preferisco la morte!-
? -Sarà
questo che avrai allora! Avada Kedavra!-
Un lampo di luce
verde invase la stanza ed andò a colpire il petto di Lily, che
senza un lamento cadde a terra.
I lunghi capelli
rossi sparsi attorno al viso facevano contrasto con il colorito
cerulo del viso.
L'uomo che gli
aveva appena tolto la vita, la superò senza esitazione, senza
un tremito o una parola, quell'uomo indifferente alla morte aveva un
ghigno beffardo che arricciava le sue labbra pallide con movimenti
eleganti si avvicinò alla culla dalla quale usciva un piccolo
respiro.
? -Patetico... e
così saresti tu eh? La famosa arma è un piccolo
moccioso di un anno... Ahahahahahaha!Avada Kedavra!-
Qualcosa però
non andò per il verso giusto.
Anche questa volta
il raggio verde illuminò la stanza, questo era indirizzato al
bambino ormai piangente nella culla, ma invece di colpirlo gli
rimbalzò addosso, il colore del raggio cambiò
diventando argentato e infrangendosi sull'uomo che aveva scagliato
inizialmente l'anatema.
L'uomo
incappucciato aprì la bocca in un muto grido e improvvisamente
una fiamma argentea l'inghiottì non lasciando neanchre una
traccia dell'uomo.
Harry incurante di ciò che gli
accadeva intorno, con l'egoismo tipico dei bambini piccoli, piageva
rumorosamente cercando di richiamare qualcuno a sé...
Dopo poco, nel vialetto oscuro un'altra
figura ammantellata fece la sua apparizione con un Pop.
Questi non era altro che un gioane uomo
sui vent'anni che camminava mesto verso l'ingresso dell'abitazione,
ma una volta che il suo sguardo cadde sulla porta distrutta il suo
passo divenne una corsa.
Entrato nel soggiorno i suoi piedi
toccarono un'asticella di legno, che altro non era se non una
bacchetta, timoroso di portare il suo sguardo più in alto
prese un respiro profondo alzò il viso, i suoi occhi si
riempirono di una figura maschile accasciata a terra immobile.
Con passo tremante si avvicinò
al corpo, non ci mise molto a riconoscere nel cadavere James Potter,
si guardò a torno e notò che niente era fuori posto: il
camino era ancora acceso, in alcune foto magiche sistemate su un
mobile lì accanto l'uomo ormai senza vita davanti a lui con
una scopa sul fianco lo salutava allegramente, in quella accanto era
accanto ad una donna dai capelli ramati, entrambi sorridevano
innamorati all'obbiettivo; nella cornice seguente la stessa donna di
prima era comodamente sedutasu di una comoda poltrona verde immersa
nella lettura di un grosso libro, questa di tanto in tanto alzava lo
sguardo verso l'obbiettivo e salutava distratta per poi tornare al
tomo.
Nell'ultima foto c'erano nuovamente le
due persone assieme, ma questa volta fra loro c'era una terza figura:
un piccolo bambino ancora in fasce che guardava curioso verso
l'osservatore, la donna dai capelli rossi accarezzava con tenerezza
la guancia del bambino, mentre l'uomo sorrideva orgogliosamente verso
i due.
Alla visione di quest'ultima foto,
l'uomo si riprese.
Con passo ancora tremante cominciò
a salire la scala dapprima lentamente e con fatico, poi con maggiore
convinzione e velocità, praticamente correndo corse verso
l'unica stanza con la porta aperta da cui uscivano i singhiozzi
rumorosi di un bambino.
Entrato nella stanza dovette
appoggiarsi alla parete per non cadere a terra.
Lì sul pavimento un'altro corpo
giaceva senza vita, il corpo di una donna....
Prepotentemente i lamenti del bambino
lo riscossero nuovamente, con accortezza si avvicinò alla
culla, lì un piccolo bambino con una cicatrice a forma di
saetta sulla fronte piangeva, ma non appena i suoi occhi si legarono
a quelli castani e affranti dell'uomo il pianto cessò.
Nonostante le braccia fossero pesanti
come piombo il ragazzo prese il piccolo fagottino ormai silenzioso e
lo strinse contro il petto.
Poi lo allontanò un po' per
poterlo guardare in viso, mentre delle lacrime cominciarono a
sgorgare libere sul suo, con voce un poco roca sussurrò
? -Ciao piccolo Harry... io sono
Raphael sai? Sei proprio un bravo bambino, hai smesso già di
piangere e invece io ho cominciato...-
il bambino avvicinò le piccole
manine al volto del più grande tentando di toccargli il viso.
Ra -È una fortuna che tu non
capisca cosa è successo oggi... mi spiace tanto piccolo, mi
spiace da morire... tu non lo sai, ma tante persone ti devono
tanto... oggi tu hai fatto sparire il più oscuro tra i maghi
sai? Sei stato molto bravo piccolo...adesso però è
meglio che andiamo...-
Raphael, con il bimo silenzioso tra le
braccia, dopo aver gettato un'ultimo sguardo a Lily e James senza
vita, uscì dalla casa.
Superando la porta d'ingresso, ad Harry
cominciarono ad uscire delle piccole perle salate dagli occhi, come
se qualcosa dentro di lui avesse capito che uscendo da quella casa
diceva addio per sempre ai suoi genitori.
Anche Raphal piangeva silenziosamente,
pian piano uscì dal cortiletto e si rivolse verso
l'abitazione, cacciò dalla tasca una bacchetta, con voce rotta
dai singhiozzi sussurrò.
Ra -James... Lily... Addio, è
stato un onore pr me conoscervi, vi giuro sulla mia vita che
proteggerò e aiuterò sempre il piccolo Harry... Addio!-
Poi con un movimento della bacchetta
creò una fiamma scarlatta che spedì contro l'abitazione
che in poco tempo fù completamente avvolta dal fuoco.
Raphael, con Harry fra le braccia,
assistette con impotenza al macabro scenario.
Le fiamme facevano strani giochi di
luce sulle sue guance rigate dalle lacrime, il tempo non sembrò
passare mai, l'uomo si riprese solamente nel sentire il rumore delle
sirene dei pompieri che accorrevano per domare le fiamme.
Con un Pop, sparì da Godric
Hallow, pochi secondi dopo, riapparve di fronte ad un grande edificio
fuori Londra, con passo lento si avvicinò al cancello di ferro
battuto, attraversò il cortiletto e bussò ripetutamente
alla grande porta di quercia.
Dopo un paio di minuti Raphael sentì
dei passi al di là della porta, poco dopo una signora fece
capolino in vestraglia e pantofole.
Non appena vide Raphale esclamò
? -Per dinci! Cosa ci fa qui a
quest'ora della notte? Non sa che ci sono bambini che riposano qui?-
Ra -Lo so, e mi spiace averla svegliata
a quest'ora. Ma ho un problema che solo lei può aiutarmia
risolvere...- rispose facendo vedere il bambino addormentato fra le
braccia.
La donna lo guardò con sguardo
penetrante, e si soffermò sugli occhi ancora rossi dal pianto,
si fece da parte e fece entrare l'uomo e il bambino.
Silenziosamente lì guidò
in un piccolo studio, facendo sedere l'inaspettato ospite su una
poltroncina di pelle.
? -Contro ogni ragione logica e
razionale io l'ho fatta entrare qui... ma adesso deve dirmi cosa
vuole.-
Ra -Lei è Margareth Smith, la
direttrice dell'orfanotrofio vero?-
M -Si...-
Ra -Allora è a lei che dovrò
chiedere aiuto...-
M -Questo lo ha già detto
ragazzo mio... ma non capisco come e soprattutto perchè...-
Ra -Questa notte, i genitori di questo
bambino sono stati uccisi da un'uomo...-
Margareth si portò le mani alla
bocca.
Ra -Il suo nome è Harry... Harry
James Potter... vorrei che lei si prendesse cura di Harry almeno fino
ai suoi 10 anni...-
La donna lo guardò stupita, poi
il suo sguardo si rivolse verso il bambino di appena un'anno che
dormiva placidamente, ignaro di quello che gli accadeva intorno.
Quella notte, senza che nessuno sapesse
come o perchè, Lord Voldemort, chiamato da tutti
colui-che-non-deve-essere-nominato per il timore che il suo solo nome
induceva, spariva senza lasciare traccia...
Tutti i suoi adepti sentirono
immediatamente che il loro padrone oscuro non era più lì,
il marchio da lui impresso sul braccio si era infatti sbiadito; da un
nero brillante era diventato di un grigio più tenue.
Quella notte, nell'ufficio di Albus
Silente entrò di corsa un uomo dai capelli corvini e gli occhi
color onice, questi altri non era se non Severus Snape, master di
pozioni.
S -Albus! Albus!-
Un uomo anziano dai capelli e la barba
argentea fece capolino da una porta laterale, ed immediatamente il
suo sguardo cristallino si fermò sull'uomo che aveva chiamato
il suo nome.
A -Cosa succede Severus?-
S -Io... io non l'ho sò... ero
nelle mie stanze quando ho sentito un intenso bruciore sul braccio,
all'inizio pensavo fosse una Sua chiamata ma... era diverso! Quando
mi sono controllato il tatuaggio questo era...-
Non sapendo spiegare cosa fosse
accaduto, alzò la tunica scoprendo il braccio destro fino alla
spalla.
Albus Silente, guardò con i
proprio occhi il tatuaggio sbiadito, senza smettere di osservarlo
chiese
A -Sai cosa è successo?-
S -Non lo sò... è come se
Lui non ci fosse più-
A -Spiegati meglio-
S -L'Oscuro Signore è caduto
questa notte...-
In tutta l'inghilterra, il giorno dopo,
quando la notizia fù accertata in molti brindavano alla caduta
dell'Oscuro Signore, in molti cercavano teorie sulla sua scoparsa,
molti speravano nella sua morte, altri ne erano convinti, alcune
persone erano scettiche, ma tutte erano sollevate.
I mangiamorte si sciolsero, alcuni
vennero catturati, ma la maggior parte rimasero in libertà.
Per molti di loro quella fù la
fine della schiavitù, per altri solo la distruzione di
un'ideale.
Alcuni mangiamorte, tra i più
fedeli, cominciarono a girare alla ricerca di qualche indizio sul
loro Signore, altri cercavano un modo per riprendere in mano la
propria vita.
In tantissimi non conoscevano il come e
il perchè.
A troppi pochi interessava il come e il
perchè.
Solo una cosa tutti sapevano: un'era
oscura era terminata e la serenità sarebbe tornata nella loro
vita, francamente alla maggior parte di loro, se non a tutti,
interessava solamente questo.
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