An Angel's Voice
An Angel's Voice
Le era sempre
piaciuto fissare il cielo stellato.
Si sentiva libera mentre guardava la volta sospesa sopra di lei, come
se potesse spiccare il volo da un momento all'altro.
A volte aveva desiderato salire su, perdersi in quell'abisso scuro e
non tornare mai più indietro. Le succedeva spesso nei
momenti in cui li vedeva insieme e si rendeva conto di ciò
che era ormai palese.
Erano fatti l'uno per l'altra, e lo sarebbero sempre stati. Anche se
lei era morta cinquant'anni prima. Anche se lui aveva più
volte tentato di voltare pagina.
Qualunque cosa accadesse, alla fine Inu Yasha e Kikyo tornavano sempre
insieme, più uniti che mai. Anche se quel legame non si
mostrava attraverso dimostrazioni eclatanti, i suoi celati accenni
nascosti in ogni sguardo, ogni parola, persino ogni respiro che i due
si rivolgevano mostrava quel sentimento per quello che era.
Amore.
Profondo, inscindibile, meraviglioso. Amore allo stato puro.
E lei era l'intrusa. D'altra parte come avrebbe mai potuto lei, Kagome,
una ragazza venuta dal futuro, influenzare la loro perfezione? Non
sarebbe mai riuscita a scalfire quel rapporto etereo, effimero, eppure
forte e concreto.
Si era illusa che un giorno o l'altro lui l'avrebbe
notata, l'avrebbe paragonata a Kikyo e avrebbe notato che
ciò che lo legava alla miko non era neanche lontanamente
paragonabile a quel che provava per Kagome. Ma erano tutte storie.
Fandonie create dalla mente di una ragazzina innamorata che non aveva
ancora imparato a mettere un freno ai suoi sogni.
Credeva di essere maturata molto da quando si erano incontrati ed
avevano inziato a cercare i frammenti della Shikon No Tama, ma quella
era la prova che non lo era affatto. Dopo tutto quel tempo avrebbe
dovuto rassegnarsi, arrendersi di fronte all'immutabile... e invece...
Invece piangeva ancora, proprio come in quel momento, sotto le stelle,
senza nessuno a consolarla.
...
.......
............ "Kagome?"
Fu in quel momento che la sua voce la raggiunse. E la ragazza avrebbe
potuto giurare che, sulle prime, l'aveva scambiata per quella del suo
angelo salvatore.
Quella semplice parola, il suo nome, pronunciata da quelle labbra,
l'aveva scossa dal suo torpore autodistruttivo.
Un sorriso le illuminò il volto mentre fissava gli occhi
dorati di Inu Yasha.
"Stai bene?" chiese ancora l'hanyou, sedendosi accanto a lei. La
giovane ricacciò indietro le lacrime, rispose che andava
tutto bene.
Lui annuì, guardandola di sottecchi, come se non fosse del
tutto convinto. Kagome si accontentò di starsene
lì, zitta e ferma, per un momento che sembrò
eterno.
Poi lui, senza preavviso, la trasse a sé in un abbraccio.
Niente parole, né futili esclamazioni di sorpresa. Solo un
innocente contatto pieno di sentimento ancora più di un
bacio appassionato.
E fu in quel momento che Kagome capì.
In fondo, era lei ad essere più fortunata di Kikyo.
Perché soltanto lei
poteva avere il vero Inu Yasha.
Solo per lei erano i suoi abbracci, la sua intima dolcezza...
... E la sua voce d'angelo.
*Owari*
Soltanto un approccio di prova
con la serie di Inu Yasha... Spero che sia di vostro gradimento! ^_^
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