Autore: Ss904
(Sophrosouneh)
Fandom: Angel
Sanctuary
Personaggi: Belial,
Lucifero
Set: Stati
d’animo
Prompt:
Desiderio
Storia
partecipante alla Challenge Think
Angst di Simph8 e Vogue91
Ali marce.
Rilucevano della semi oscurità di quella stanza le lucide
sfere della collana, annodata stretta attorno ai polsi
dell’essere.
Il
solo contatto con il ciondolo le causava gravi ustioni, la pelle si
piagava, deturpando la bellezza di quel corpo efebico.
L'
avevano legata alla brulla parete della stanza utilizzando quegli
antichissimi strumenti di giustizia.
I
benedetti rosari reagivano al peccato da lei commesso, infliggendole
dolore e avvinghiandosi al suo corpo sempre più ad ogni
movimento.
Quelle
sfere parevano contenere il fuoco del quale erano dipinte.
L’angelo
attendeva il suo destino in quella squallida cella, il taglio delle ali
era l’unica pena ragionevole per la sua immorale condotta.
Belial,
l’assistente maggiore del capo delle Virtù, era
stata condannata dal Gran Consiglio del Cielo.
Attendeva
in solitudine di trascorrere le ultime ore che la speravano dal
definitivo distacco.
I
capelli scarlatti le ricadevano scomposti sulla fronte imperlata di
sudore, il corpo era dilaniato da mille torture, eppure quel sorriso
canzonatorio, che da secoli l’aveva contraddistinta, non
pareva essere destinato ad abbandonare le sue labbra.
Il
mattino seguente i carcerieri trovarono la cella miseramente vuota.
A
terra giaceva una grande macchia di sangue raffermo, i rosari distrutti
e ciò che restava di un paio di bianchissime ali.
Era
in piedi davanti a lui, coperta soltanto dal suo sangue.
Due
ferite le aprivano a metà la schiena pallida.
L’unico
suono udibile era il ritmico ticchettare del sangue della donna che si
scontrava con il terreno.
“Lasci
che la serva, mio
Signore.”
Gli
occhi freddi dell’uomo non indugiarono neppure un secondo su
quel corpo distrutto dall’orrore.
“Perché
ti sei strappata le ali?” chiese, dopo qualche minuto di
assoluto silenzio.
“Perché
mi separavano dal mio scopo.”
“Vivrai
per servirmi, Belial?”
“È
quello che desidero , mio
Signore.”
Quelle
ali da angelo puro non le erano mai appartenute.
Disprezzava
il modo in cui stonavano con la sua personalità.
Tagliandole
aveva lasciato crescere quelle che più le si addicevano:
delle variopinte e seduttrici ali di farfalla.
Queste
ultime le avrebbero consentito di inseguire lo sfuggente riflesso del
suo desiderio.
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