3. Life’s too good to last – we’re too young to see
3. Life’s too good to last – we’re too young to see
Estate 1972
Lily
quell’estate aveva scritto ai suoi amici Grifondoro. Era
entusiasta delle nuove amicizie; al di fuori di sua sorella, e
più tardi di Severus, non aveva mai avuto qualcuno con cui
confidarsi.
Certo, non
parlava di tutti i suoi pensieri e degli aspetti più privati
della sua vita, quel privilegio era concesso soltanto a Severus e a
Petunia – quando lei era dell’umore giusto – ma era
pur sempre rimanere in contatto con ragazzi come lei e scoprirne i
più diversi dettaglia; bastava impugnare penna e calamaio, una
pergamena, e cominciare a raccontare. Le rispondevano, tutti, in
maniera gentile ed educata, scherzando o chiedendole consigli. Perfino
quel James Potter, tra le mura scolastiche tanto infantile e arrogante,
diveniva più simpatico e affabile nel segreto delle lettere.
Lucius Malfoy
aveva trovato interesse in lui. Di tanto in tanto riceveva una
pergamena firmata con la sua grafia elegante, in cui il giovane gli
domandava cortesemente della sua vita e se stesse coltivando la sua
passione per la Difesa contro le Arti Oscure; rispondeva sempre
gentilmente a quelle lettere, immaginando che Malfoy fosse una sorta di
Mecenate dei giovani talenti Serpeverde.
Era entusiasta
di quella nuova amicizia e lo era anche sua madre; aveva sempre meno
sguardi gelidi per lui. Era sembrata particolarmente soddisfatta quando
aveva appreso dei voti degli esami di fine anno.
Severus, con la
sua vita che sembrava visibilmente migliorata, riusciva anche a non
pensare a quello strano senso di perdita alla bocca dello stomaco
quando in qualche modo compariva Lily nelle sue giornate.
Severus aveva uno sguardo colmo d’ammirazione quando parlava di Lucius Malfoy.
Lily non lo
trovava particolarmente interessante, ma annuiva quando veniva tirato
in ballo nelle loro chiacchiere pomeridiane, sorrideva se Severus
sorrideva disquisendo, perché appariva più tranquillo e
non aveva alcun cuore di deluderlo. Non di nuovo.
Di tanto in tanto Severus la scrutava, preoccupato, come per assicurarsi della sua presenza.
Spesso la sua
migliore amica costringeva entrambi a rimanere in silenzio; si
stendevano sul prato della loro radura, immersi nell’erba alta,
circondati dai fiori e dal brulicante rumore degli insetti in
movimento; la vedeva chiudere gli occhi, percepiva il suo petto alzarsi
ed abbassarsi lentamente, udiva i suoi sospiri profondi.
Adorava quel luogo. Soprattutto perché Lily lo adorava.
Potevano rimanere lì anche per ore, cullati dalla brezza, il fruscio delle fronde, il mormorio del fiume.
L’incanto continuava; Lily scoppiava in una risata e a Severus sembrava d’essere meno stanco.
A Lily veniva voglia di sorridere anche soltanto per il riflesso negli occhi di Severus.
Guardandolo Lily si sentiva forte e incredibilmente rara.
Avevano le teste l’una accanto all’altra; se la voltava, Severus poteva affondare nel profumo dei capelli di Lily.
… in
quei giorni soleggiati, occorreva girarsi per raggiungere Severus; ed
ecco che spariva il senso di smarrimento, non era più lontano,
era a portata d’occhi e di mani.
Poteva parlargli.
Se parlava, Lily si illuminava. Se la ascoltava con attenzione, Lily si illuminava.
Lily era sempre illuminata con lui.
Era stata
un’estate piacevole come poche altre. Partire per Hogwarts aveva
un nuovo sapore; significava incontrare i compagni di scuola,
rituffarsi in uno studio che non le pareva mai noioso, scoprire la
magia – in ogni senso.
Tutto era
perfetto a Hogwarts. I litigi, le lettere poco allegre di Petunia, le
raccomandazioni dei suoi genitori … magicamente si trasformavano
in un dolce sfondo di una giovinezza che percepiva; capiva
d’essere giovane, d’avere a disposizione un periodo tanto
breve quanto unico e splendido; Lily era una ragazza felice.
Dopotutto era anche merito di Severus.
Infilava i
vestiti ripiegati nella valigia con entusiasmo, non notando nemmeno i
capi peggiori del suo guardaroba, tant’era distratto dal ritorno
a scuola.
Vi
cacciò il suo orologio da polso – eredità del nonno
materno – e chiuse il bagaglio con un solo movimento.
Non aveva
proprio idea del perché l’anno prima si fosse rinchiuso in
tanto malumore e pessimismo; Lily gli voleva ancora molto bene, di cosa
c’era da preoccuparsi?
“Nulla,
sarà un anno entusiasmante”. In quello stato d’animo
Severus scese le scale verso sua madre, che lo attendeva per uscire a
comprare l’ultimo materiale scolastico.
× Note dell'autore
Benissimo.
Questo capitolo mi dispiace meno degli altri. Spero che la storia vi sembri migliorare in spessore
capitolo dopo capitolo. Non vorrei che appaia troppo come qualcosa di
superficiale, ecco. Magari lo è lo stesso, però ecco,
anch'io ho i miei limiti.
Il titolo del capitolo è preso da un verso di "Blackout" dei Muse.
Ringrazio FedyTsubasa per aver inserito questa storia tra le seguite.
A presto ^_^.
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