Ciao a tutti,
piccola premessa prima della lettura. Durante il per me di grandissimo
valore, Giorno della memoria per l' olocausto ebraico mi è venuta questa piccola
one-shot ispirata alla storia d'amore tra un tedesco e un' ebrea che ho poi
modificato, adattandola alla situazione Draco/Herm, qualcosa in più in attesa di
terminare Serpe + Serpe, che testimonia un amore che non tramonta mai, neanche
quando la morte sta per trascinare nel suo inferno due giovani.
Titolo ispirato al paragone che c'è con il teatro...
Spero vi piaccia, leggete e per favore recensite che adoro i vostri
commenti.
Baci Babe
Non andartene, non uscire da quella porta. Non abbandonarmi al mio destino
crudele.
Uscendo da quella porta tu uscirai anche dalla mia vita, e lo sappiamo
entrambi: uscirai dal palco di quel teatro che è stato la nostra storia d’
amore.
Tu Mangiamorte. Io Auror. Una follia. Sei apparso, come il protagonista di
una commedia, sul palcoscenico che era la mia vita, scontrandoti con me una
piovosa giornata di settembre, Londra come sempre affollata anche quando le
nuvole regnavano come scenografia costante: uno sguardo e le porte del paradiso
si sono aperte per me e te.
Non chiedermi come lo so, il motivo è oscuro anche a me, ma ho capito che
sarei rimasta con te per sempre, fino alla fine: ma non posso farlo.
Te lo ricordi il nostro primo bacio dopo quella cena a casa tua? Io sì, come
se fosse ieri, perché queste cose non si scordano mai, non riuscirò mai a
scordare quello che mi dicesti, come mi guardasti, le emozioni che
attraversavano il mio cuore e i tuoi occhi, così teneri e profondi.
Eravamo fidanzati, ci credi? Due innamorati sotto le luci che si scambiavano
effusioni: ma l’ oscura ombra dell’ antagonista avanzava sempre di più. Lord
Voldemort. L’ antagonista. La morte.
Eravamo in pericolo, e tu lo sapevi. Lo sapevamo entrambi. Ma il nostro amore
prevaleva sulla discriminazione: non potevamo stare insieme sotto i riflettori,
nascosti nell’ ombra, dietro il sipario del mio rifugio protetto in Londra, la
mia nuova casa.
Troppo diversi per stare assieme, ma che importava a noi due che eravamo
giovani? Così differenti agli occhi di tutti e così uguali ai nostro occhi. L’
unica cosa che posso dirti è che non mi pentirò mai di quello che ho fatto,
anche adesso che tu stai andando tra le braccia della morte.
Come vorrei che fossero le mie braccia ad accoglierti negli attimi prima di
morire, come una volta, prima che tu cada nel sonno eterno, ma non sarà
così.
Maledetti voi Mangimorte, commedianti che obbediscono all’antagonista, voi
che fate strage di noi Auror e Mezzosangue: perché il pubblico vi applaude e vi
segue, perché le folle vi acclamano quando in realtà l’ unica cosa che siete è
assassini?
Di aiuti ai protagonisti ce ne sono stati, attori che ci hanno aiutato, che
mi hanno tenuto nascosta e protetta alle razzie dei suoi servi: quanta paura per
me ho letto nei tuoi limpidi occhi argentei, alla fioca luce della candela,
unica illuminazione del mio rifugio, saresti rimasto con me se avessi potuto, ma
io te l’ ho impedito, non volevo che morissi per causa mia. Ma non ce l’ ho
fatta a proteggerti.
Le guardie dell’ antagonista hanno scoperto il mio rifugio, e hanno scoperto
anche te: un Mangiamorte che nasconde un Auror ora è visto come uno sporco
Auror.
E ora che ti stanno portando via, ti volti a guardarmi: no, non farlo, non
guardarmi così, lo so che quello sarà il nostro ultimo sguardo, i tuoi occhi non
brilleranno più, saranno vitrei e spenti, invasi dalla morte che ti ha
rapito.
Una delle tue ultime battute prima di uscire di scena, per sempre "Ti amo"
parole sussurrate a me, l’ unica che ti amava come esattamente meritavi, perché
me lo hai detto? Perché mi hai guardato con amorevole disperazione prima di
andare incontro al tuo destino? Oh, so che non volevi farmi sentire in colpa, ma
è così che mi sento adesso, è colpa mia se tu verrai ucciso, ora scompari dietro
quell’ uscio spoglio, la tua uscita di scena, i tuoi carnefici accanto e io
dietro, lasciata a soffrire per la tua morte, come il pubblico silenzioso.
Vorrei morire con te, ma non posso alzarmi: mi tengono bloccata, non posso
alzarmi e seguirti fino alla fine come ti avevo promesso.
Aspetto quel terribili parole, Avada Kedavra, che non tarda ad arrivare:
quello ed un urlo strozzato, la tua ultima battuta prima di crollare a terra,
morto. Non stai recitando ora, quell’ urlo rimarrà impresso nella mia mente per
sempre, assieme a tutti i tuoi ricordi.
Non voglio vedere la tua salma, chiudo gli occhi mentre cammino fuori dal mio
rifugio, esco anche io di scena finalmente, ma da sola, senza di te, tu te ne
sei già andato, lasciando un grande vuoto nel palcoscenico.
Per una volta ha vinto l’ antagonista, e questa tragedia è terminata. Non mi
resta che morire, raggiungendoti dietro le quinte.