NOTE DELL'AUTRICE : questa
è la prima storia che scrivo, sono aperta a tutti i tipi di
critiche e anzi spero di riceverne di costruttive per migliorare il mio
stile di scrittura o il contenuto della storia in base ad esse. Spero
che comunque risulti interessante ai vostri occhi. Mi farebbe piacere
sapere cosa ne pensate..
(Il titolo momentaneamente è provvisorio in quanto non mi
convince appieno)
Azathoth
__________________________________________________________________________________________________________________________________________
Il silenzio della notte.
Sirio che illuminava il Cielo.
La neve bianca adagiata delicatamente al suolo.
Tutto ciò porta alla mente il pensiero di un amabile momento.
Un amabile momento. . . Di angoscia e paura, come piaceva a Lui.
- Agente Hoover.
- Sono Kane, 11 West 53rd Street, codice 187. Credo sia tornato.
Hoover, Hailey Hoover, rimase incredula nell’udire quelle
parole dal suo partner, spense il telefono e si fermò a
riflettere portandosi entrambe le mani sulla testa come se volesse
sfiorare i suoi pensieri per farli risuonare nelle corde vocali che
quasi le stritolavano la gola.
- Maledizione!
Prese la pistola e corse fuori dal suo appartamento, colma di
adrenalina nel sangue.
- Crediamo sia successo tra l’1.15 e le 02:00, è
ancora presente l‘eccitabilità del miocardio e
l‘ ipostasi è di 1° grado, si sta
sviluppando la fase di insorgenza, attualmente è in atto il
Livor Mortis e questa bassa temperatura invernale rallenterà
il processo di Rigor Mortis.
- Dimmi di lei.
- Ragazza bianca, sui 25 anni, capelli neri, alta 1.73. Ha vari
tatuaggi sul petto, tutti rappresentano la religione cattolica. Una
donzella molto credente… che fottuta morte le ha riservato
il suo caro Dio.
Ironicamente Hailey gli rispose - Ah, esiste un Dio? -
L’agente Hoover era una donna molto testarda e schietta, non
dava retta a nessuno e seguiva la sua strada. A volte dava
l’impressione di sembrare un uomo, credo sia per questo che
decise di intraprendere la carriera di Detective al Federal
Bureau of Investigation, preferiva essere qualcuno con le palle che una
semplice donnetta vuota che prepara la cena, pur dovendo sopportare i
suoi squallidi colleghi e le loro battutacce.
Con Kane era se stessa: lavoravano insieme da 3 anni, quando lui da
Boston fu trasferito al Dipartimento di NY la moglie lo
lasciò e si tuffo a capofitto nel lavoro giorno e notte e
lei gli rimase sempre accanto,senza dover dimostrare per forza di
essere l’Agente Hoover, ma solo Hailey.
- Dai dimmi la tua versione.
- La mia versione? Secondo me ha voluto soltanto riprendersi la scena.
Ha trovato una ragazza e l’ha massacrata per bene, praticando
la resezione dell’intestino, degli occhi e
l’infibulazione genitale, per poi ricucirla con ago e filo,
il nostro signore dell’uncinetto.
Hailey tirò fuori una risata frenata - Signor che?!
Lavoriamo assieme da anni, ma resterai sempre un coglione!!Ascolta,
prima hai parlato di tatuaggi cattolici; l’infibulazione
è legata a tradizioni dell‘antico Egitto, ma
tutt‘ora è praticata solo in Africa, nella
penisola araba e nel sud-est asiatico. -
- Si, viene consigliata come sistema per mantenere intatta la purezza
della donna. Pensa che un’associazione islamica sta
finanziando campagne di infibulazione gratuita nelle scuole per bambine
indonesiane, assurdo! -
- La scientifica sta arrivando, abbiamo contattato il Medico Legale,
faremo immediatamente l’autopsia e cercheremo in tutti i modi
di risalire a Lui, sempre che sia realmente l’assassino. La
Dott.ssa Beverly ci aspetta al Presbyterian Hospital.
- Capo, è lui l’assassino ne sono certa.
- Agente Hoover, non è da sottovalutare l’ipotesi
che si tratti di un imitatore ossessionato.
- No. È Lui.
Rimase lì, inamovibile, guardando allontanarsi Jacob Gavin,
a capo delle indagini, sapeva quanto fosse irascibile.
Si accese la sigaretta, e in quel momento la nicotina non le bastava
più. La eccitavano queste situazioni, del resto aveva scelto
lei l‘ F.B.I., e ciò che egli concupiva era
proprio questo: vederla lì, in piedi, di fronte la pozza di
sangue che lui stesso le aveva conferito, con il suo cappotto nero di
pelle, i capelli che le scivolavano sulle spalle cullati dal vento
gelido di Novembre, aspirando ripetutamente quella Lucky Strike.
Il suo amabile momento… era arrivato.
|