Don't look back.

di NiallsUnicorn
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Prologo, 

La stupida.

 
La stupida.
È questo il soprannome che gli altri tributi mi hanno affibbiato, e non posso certo biasimarli. Da quando sono arrivata non ho fatto altro che ridacchiare, inciampare nei miei piedi e parlare a vanvera, alternando momenti in cui piagnucolo terrorizzata per il mio ingresso nell'arena, ad altri dove mi incanto, fissando il vuoto oppure guardando gli altri ragazzi che si allenano.
Dio solo sa quanto vorrei lasciare questa stupida postazione di mimetismo del centro di addestramento, dove mi sto impiastricciando le dita senza un intento preciso, e raggiungere le mie amate asce.
Ma non posso, devo rispettare il piano.
Un piano piuttosto idiota, tra l'altro, ma in cui mia madre ripone tutta la sua fiducia.
È l'unica persona che mi rimane al mondo, e lo stesso sono io per lei: se fingermi una smidollata mi può aiutare ad uscire viva dall'arena e a tornare a casa, non vedo perché non provarci.
Da quando ho compiuto dodici anni non fa altro che prepararmi ad un eventuale partita in questo giochi della morte, chiamati hunger games.
E quest'anno, purtroppo, è stato necessario mettere in atto i suoi consigli.
Dopo la morte di mio padre è ossessionata dalla paura di perdermi,  quindi ha orchestrato questa commedia della "smidollata" che crede mi salverà la vita. Nonostante sia molto brava a maneggiare le asce, ha ragione di pensare che non ne uscirei viva se mi distinguessi subito dalla massa, perché diventerei un bersaglio per i favoriti, i quali tenterebbero di eliminarmi in tutti i modi.
Così continuo ad affondare le dita in uno strano intruglio marrone, ridacchiando e disegnandomi spirali sul corpo sotto lo sguardo esasperato dei pacificatori, mentre il mio compagno di distretto, Drake, maneggia quelle che sono le mie asce.
Non sarebbe neppure tanto male, se non fosse così pieno di se. Basti pensare che si é offerto volontario per andare a farsi ammazzare, cosa che generalmente noi del distretto sette lasciamo fare ai favoriti.
Lo guardo mentre fende l'aria con dei movimenti precisi e potenti, ma che ai miei occhi appaiono di una lentezza esasperante. Poi sposta la sua attenzione su un manichino nei paraggi e, con un colpo deciso, gli fa letteralmente volare via mezza testa, che ruzzola fino ai piedi dei favoriti che parlottano poco distanti.
Sono tutti volontari ed hanno già raggiunto i diciotto anni, o comunque sono prossimi a compierli, tranne una ragazzina bionda del distretto uno, la quale ne ha appena tredici ma sembra che se la cavi con il lancio dei coltelli.
Forse stanno decidendo se far rientrare Drake l'egocentrico nel loro gruppo, o se eliminarlo subito per evitare problemi, ma io continuo a sperare che la loro scelta ricada sulla seconda opzione.
Un idiota di meno tra i piedi.
Un nemico in meno da abbattere nell'arena.
Mentre guardo i favoriti, mi accorgo che i due volontari del distretto quattro sono gemelli, e rimango interdetta. Che intenzioni hanno? Sanno benissimo che, nel migliore dei casi, sopravvivrà uno solo di loro e finiranno solo per dare un dispiacere alla loro famiglia. Ma allora perché? Forse vogliono solo dimostrare chi é il più forte, ma evidentemente non capiscono che questo non è un gioco.
Scuoto la testa e passo a rassegna i restanti tributi, ma non trovo niente di interessante: un ragazzo del distretto otto che più che un combattente assomiglia ad una palla di lardo, una ragazza del quattro con un incredibile faccia da scema, un ragazzino denutrito dell'undici che sembra dover cadere a terra esanime a breve, e i tributi del dodici... Beh, sono solo due bambini impauriti che non torneranno a casa se non in una cassa di legno.
La femmina del distretto sei non sembra male, ma credo che le sue abilità stiano tutte nel saper correre veloce, inoltre è poco più che una bambina.
Proprio quando credo che non rimanga più nessuno, il mio sguardo si posa su una giovane donna del distretto dieci, con i muscoli ben definiti intenta a esercitarsi alla postazione delle armi. Utilizza una spada sottile e molto tagliente, e fende l'aria attorno a se con movimenti delicati ma decisi, con la giusta forza, e sembra quasi che stia danzando.
All'improvviso si interrompe con un brusco movimento e conficca la spada in profondità nel manichino, proprio all'altezza del cuore.
Si accorge che la sto fissando e mi sorride amabilmente, come se non avesse già programmato di uccidermi durante il bagno di sangue della cornucopia. Ricambio il sorriso e la saluto addirittura con la mano, mentre percepisco la sua espressione cambiare non appena mi volta le spalle.
Esamino un'ultima volta il gruppo di tributi che potrebbero darmi fastidio prima di alzarmi per andare a pranzo: i favoriti, Drake e Lauren, quella del distretto dieci.
Non sarà facile, ma ho promesso che tornerò a casa.
 

Mi chiamo Johanna Mason, e sono intenzionata a vincere la settantunesima edizione degli Hunger Games. 


My Space:


buocciorno c:
Allora, innanzitutto vorrei ringraziarvi per aver letto il prologo della mia prima storia in questa sezione, sono ancora una novellina lol.
Spero vivamente che la storia di Johanna riesca ad interessarvi almeno un pochiono, personalmente la adoro. (?)
Nel senso, non appena ho letto come era riuscita a vincere mi sono stupita, incuriosita e ho subito amato il personaggio di Johanna *u*
Se sono riuscita a incuriosirvi almeno un pochiono lasciatemi una recensione piccina picciò, (?) anche solo per dirmi che scrivere una cosa del genere è un'idiozia perchè sappiamo tutti come andrà a finire, lol. 
Bbien, se qualcuno mostrerà interesse per la storia andrò avanti e posterò i capitoli (che sono già scritti fino al quarto #fuckyeah.) (?)
Baasta.
Pace, amore e felici Hunger Games (?)
Bascii, medusa c:


PS. il banner non è bellissimo? *u*
infatti non l'ho fatto io lool
grazie mille ad @extraordinharry :D




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