NOTE
INIZIALI: The
Dirt è uno dei libri
più assurdi che abbia mai letto. Pensavo che
l’autobiografia di Slash fosse
spiazzante, ma solo perché non avevo idea di che cosa
facessero i Crue
all’inizio – e non solo – della loro
carriera (anche se The Heroin Diaries mi
aveva dato un’allegra panoramica della vita di Nikki). Non li
ho giudicati in
niente, perlopiù ho riso, ma quest’episodio mi ha
colpita particolarmente e, se
non li amassi alla follia, credo proprio che avrei iniziato a
disprezzarli con
tutto il cuore. Ho voluto tentare di descrivere l’accaduto
dal punto di vista
della ragazza, ma non sono sicura di esserci riuscita. Il lessico
semplice e
poco articolato è voluto, così come le frasi
brevi e le ripetizioni. Io ci ho
provato.
Cinderella
“C’era
una ragazza senzatetto che era fissa sullo Strip: era
giovane, pazza e indossava sempre un vestito da Cenerentola. Una sera
l’abbiamo
raccolta e l’abbiamo portata a casa, in modo che Tommy
potesse provare a
farsela. E mentre era a letto con lui, le abbiamo rubato il vestito.
Quando se
n’è andata via era in lacrime, coperta a malapena
dai vestiti di Tommy, e
nessuno l’ha più vista lungo quella
strada.”
Sono
due, uno ha i capelli biondi e lunghi
mentre l’altro li ha neri sparati in aria. Fanno ridere.
Oggi
ho incontrato una signora gentile che mi
ha offerto un fetta di torta. Aveva un cane che continuava ad abbaiare,
ma io
non avevo paura e l’ho accarezzato lo stesso. La signora
è stata contenta
perché dice che tutti hanno sempre paura del suo cane.
Non
so se anche loro vogliano darmi qualcosa da
mangiare. Hanno un odore cattivo, non sono gentili come la signora con
il cane.
Quello
biondo dice che se vado con loro non me
ne pentirò, che posso dormire in un letto caldo e bere un
po’ di latte. Sono
tanti giorni che non dormo, ho sonno.
Quello
con i capelli neri invece ha indicato
l’altro e mi ha chiesto se non somiglia al mio Principe
Azzurro. Io non lo
voglio il mio Principe Azzurro, ho fame.
Ci
devo andare per forza, il biondo ha detto
che non è sicuro per me rimanere in strada: ha visto la
polizia di ronda e
pensa che mi arresteranno sicuramente se mi trovano.
Andiamo
a piedi: quello con i capelli scuri
racconta di avere una bella macchina, ma adesso è dal
meccanico. Loro sono
ricchi, mi ha spiegato, sono figli del re, però hanno deciso
di provare a
vivere in mezzo alla gente normale e adesso abitano tutti e tre
– il biondo mi
ha detto che c’è un terzo fratello –
assieme in una casa non lontana da dove
passeggio io di solito. Il principe più giovane vuole
conoscermi.
Sono
preoccupata, il mio vestito oggi è un po’
sporco: il cane della signora gentile mi è saltato addosso
con le zampe sporche
di fango e ha macchiato la gonna. Forse farò una brutta
impressione sul
principe.
Siamo
quasi arrivati. Il principe Vince, il
ragazzo con i capelli biondi e lunghi, dice che sono bellissima e che
è un po’
geloso del principe Tommy, quello che non ho ancora conosciuto, mentre
il
principe Nikki, quello con i capelli neri sparati in aria, continua a
parlarmi
bene del suo fratello minore, che è il più
gentile e bello dei tre. Ho voglia
di conoscerlo, va bene anche se non mi danno il bicchiere di latte.
Siamo
arrivati.
La
casa non mi dà l’impressione di
un’abitazione regale, ma del resto il principe Nikki mi ha
spiegato che sono in
incognito perché non vogliono essere disturbati dai giornali
e dai fotografi.
Mi sento un po’ in colpa perché non conosco il re,
ma non lo dirò, altrimenti
il principe Tommy non mi vorrà più.
Spero
che abbiano un gatto, mi piacciono i
gatti.
L’interno
dell’appartamento è sporco, somiglia
un po’ alle case abbandonate dove dormo a volte.
-
L’abbiamo ridotto così apposta, non vogliamo
che ci scoprano! – dice il principe Nikki. E ride.
Rimango
in piedi nell’ingresso perché non so
cosa fare: spero che il principe Tommy arrivi in fretta, i suoi
fratelli non mi
piacciono molto.
Non
c’è nessun gatto, nemmeno un cane.
-
E’ così bello il tuo vestito! - dice
il principe Vince. Non so se stia
scherzando, voglio solo conoscere suo fratello.
-
Ora ti lasciamo da sola. Comportati bene, mi
raccomando, altrimenti Tommy si arrabbierà parecchio.
–
Ho
paura.
Il
principe Tommy non è come me lo aspettavo:
ha tanti capelli neri e mossi, molti tatuaggi e, come i suoi fratelli,
non
indossa abiti reali. Anzi, non indossa quasi niente a parte un paio di
boxer.
-
E’ tutta tua. – gli bisbiglia il principe
Nikki, poi gli dà una gomitata.
Non
so se voglio essere tutta sua.
-
Hey, tesoro. – mi sussurra. Credo che abbia
bevuto, non mi piace. Non dico niente.
-
Ti va di togliere quel bel vestito? –
Ho
paura, non lo conosco, non voglio, voglio
uscire, voglio un gatto.
-
Non ce l’hai un gatto? – gli chiedo. Sto
piangendo.
-
Oh, sì, ce l’ho. E’ nell’altra
stanza, vuoi
vederlo? –
Annuisco.
Lo seguo.
-
Come si chiama? –
Il
principe Tommy ci pensa un po’. – Non ha un
nome, glielo darai tu. –
Mi
prende per mano e mi porta in una camera da
letto sporca e disordinata. Non mi piace.
-
Aspetta. – si ferma. – Prima di entrare devi
togliere il vestito. –
-
Perché? –
Non
voglio.
-
Il gatto potrebbe spaventarsi, e noi non
vogliamo che si spaventi, vero? –
No,
non lo vogliamo.
Mi
tolgo il vestito. Non mi va che il principe
Tommy mi veda nuda, però preferisco non spaventare il gatto.
Lascio
il mio vestito fuori dalla stanza ed
entro. Il principe Tommy chiude la porta.
Mi
guardo intorno: il gatto non c’è.
-
Si sarà nascosto. – dice il principe Tommy.
Ricomincio
a piangere. Ho freddo, voglio il
gatto, voglio il latte che mi ha promesso il principe Vince.
-
Dov’è il mio latte? –
Il
principe Tommy mi guarda in maniera strana.
E’ scocciato, però continua ad essere
più gentile dei suoi fratelli.
-
Non abbiamo latte da mesi. – ridacchia.
Continuo
a piangere, non riesco più a fermarmi.
Gli
faccio pena, mi viene vicino e mi
abbraccia. Comincia a toccarmi, vorrei che smettesse.
Cerco
di allontanarmi, ma il principe Tommy mi
stringe ancora di più.
-
Mi dispiace, mi dispiace, non sono una
principessa. – dico.
Si
stacca e mi fissa.
-
Certo che sei una principessa, Cenerentola! –
esclama, poi mi spinge sul letto sfatto e sale sopra di me.
-
Sai però che cosa devi fare per diventarlo a
tutti gli effetti? – mi domanda.
Non
lo so, non m’interessa saperlo, voglio solo
andare via.
Lasciami
stare, lasciami stare, lasciami stare,
lasciami stare, lasciami stare, lasciami stare.
Non
capisce, non si alza, non se ne va.
Lasciami
stare, per favore, lasciami andare
via.
-
Vuoi vedere il gatto? – ride.
No,
non m’importa più nemmeno del gatto, voglio
solo andarmene.
Lasciami
andare, lasciami andare.
Si
abbassa i boxer e continua a ridere.
-
Adesso potrai accarezzarlo. – Ride troppo
forte, non mi piace. Voglio andare via.
Mi
prende una mano e se la porta tra le gambe.
– Eccolo, vuoi che ti faccia le fusa? –
Urlo.
Lasciami
andare, lasciami andare, lasciami
andare, lasciami andare.
Non
capisco cosa succede, non voglio.
Il
materasso è sfondato, scivolo sempre più in
basso.
Chiudo
gli occhi, non sta succedendo niente.
Se
mi concentro posso vedere un gatto. Posso
vedere anche mia madre. Ci siamo io e lei nel salotto della casa dove
abitavo
prima, c’è un gatto. Com’è
che si chiama? Kitty. E’ un nome stupido, l’ha
scelto mia sorella.
Cos’è
successo a mia sorella? Strizzo gli
occhi, non me lo ricordo.
Ho
tanto male, non so perché.
Stringo
forte un lembo del lenzuolo, sento la
mano del principe Tommy sopra la mia.
Mi
bacia, mi fa schifo. Lasciami andare,
lasciami andare.
-
Io non voglio farti male, lo sai, vero? –
sussurra. Mi accarezza i capelli e me li sposta dagli occhi.
Ho
un gran sonno, gli chiedo se posso dormire.
Non
mi sente. Il letto fa rumore, ho paura che
stia per cadere.
Immagino
che sotto ci sia un’enorme voragine
nera. Adesso ci cadremo dentro, ne sono sicura.
Urlo
di nuovo. Se cadiamo noi cadrà anche il
gatto.
Fermati,
fermati, o moriremo tutti e due.
Sento
le risate del principe Vince e del
principe Nikki. Sono fuori dalla stanza, adesso entreranno e ci
spingeranno nel
buco nero.
Graffio
un braccio del principe Tommy sperando
che si fermi, che si alzi e mi lasci andare via.
-
Oh, sì, piccola, così. –
Non
mi ascolta, non so che cosa fare.
Urlo
ancora, mi dimeno. Voglio andare via.
Rivedo
mia madre. C’è anche mia sorella. Mia
madre piange, abbraccia mia sorella, che non si muove.
Kitty
non c’è più.
-
Mamma! – urlo. – Mamma! –
Sento
bagnato in mezzo alle gambe, non ho più
male. Il principe Tommy mi crolla addosso. Ho ancora più
sonno.
-
Posso dormire? – chiedo di nuovo. Apro gli
occhi.
La
porta si spalanca, entra il principe Nikki
che ride fortissimo. Ha degli occhi strani, le sue pupille sono enormi.
-
Devi andartene, Cenerentola. – dice.
Guardo
Tommy. Non si alza, fissa suo fratello e
ride anche lui. Si solleva, mi bacia sulle labbra e ricade sul cuscino.
-
Su, tesoro, te ne devi andare. –
Il
principe Nikki mi prende per un braccio e
cerca di tirarmi su.
Urlo.
Non deve toccarmi.
Voglio
il mio gatto.
Fuori
c’è il principe Vince piegato a terra dal
ridere.
Mi
alzo da sola ed esco dalla stanza, voglio
andare via.
Cerco
il mio vestito. Non c’è più.
-
Dov’è il mio vestito? – chiedo piangendo.
Il
principe Nikki e il principe Nikki mi guardano
e ridono ancora.
-
Ma tu non avevi nessun vestito! – esclama il
principe Nikki scuotendo la testa.
Non
riesco più a respirare, sento che la
voragine nera si è mossa fino ad arrivare sotto ai miei
piedi. Sto per cadere.
Aiuto.
-
Dammi il mio vestito. –
Il
principe Vince sghignazza. – Non ce l’avevi,
io non l’ho visto! Vero, Tommy? –
Il
principe Tommy sbuffa e si alza dal letto.
Raccoglie i suoi boxer e prende una maglietta strappata da terra.
-
Tieni questi. –
Me
li porge. Non li voglio, voglio solo il mio
vestito. E voglio andare via.
-
Dai, cazzo, vattene! – urla il principe
Nikki. E’ arrabbiato, inizia a lanciare tutto quello che
trova contro il muro.
Ho
tanta paura.
Metto
gli abiti sporchi che mi ha dato il
principe Tommy.
Il
principe Vince mi strattona un braccio e mi
trascina fino alla porta di casa.
-
E vattene, troia del cazzo! –
Mi
spinge fuori e chiude la porta.
E’
buio. Ho freddo. Voglio il mio vestito.
-
Via! – mi urla il principe Vince da una
finestra.
Corro
lontano, non so dove. Ho male ai piedi,
non ho le scarpe. Dove ho lasciato le mie scarpe?
Cado
per terra, non riesco a vedere dove sto
andando, mi manca il respiro.
Dov’è
mia madre? Cos’è successo a mia sorella?
Dov’è Kitty?
Mi
fermo. Devo tornare indietro, ho paura che
il principe Nikki faccia qualcosa al gatto.
No,
non posso. Voglio andare via. Voglio il mio
bicchiere di latte.
Qualcuno
mi ferma, non so che cosa mi dice,
scappo via.
Ci
sono troppe luci, fa troppo freddo. Ho fame.
Ho
paura e ho male. Sto sanguinando, ho le
gambe ricoperte di sangue, non capisco da dove arrivi.
Voglio
andare via, ma non so dove.
Voglio
il mio gatto.
|