Balòss

di Mendori
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«Ti te set balòss, cumè el laagh*» pronuncia severo il vecchio, seduto davanti al molo.
Il suo volto sembra la parodia di un uccello, appollaiato con grosse mani umane sul trespolo del suo bastone.
L'aria nuova della mattina è immobile. L'anziano sa che se il Tivano non soffia si sta avvicinando il brutto tempo, e resta curvo ad aspettarlo, con la pazienza tipica della senilità.
L'uomo a cui si è rivolto si staglia dritto sullo sfondo del lago, affilato nel taglio del cappotto, negli zigomi, nello sguardo.
«Molto obbligato» risponde con sinistra cortesia, uno scintillio feroce di occhi e denti.






*Traduzione: Tu sei furbo, come il lago.




Lo ammetto, un capriccio! XD
Ascoltavo QUESTA bella canzone e ho pensato che “balòss” fosse un termine incredibilmente calzante per Loki. Tanto calzante che potrebbe esserne lusingato.
Si può tradurre approssimativamente con “furbo”, ma è una parola che può avere varie sfumature a seconda della zona; balòss è chi è fino d'ingegno, chi inganna e tira scherzi per divertimento, ma anche l'astuto che agisce con malizia, il furfante, il bambino birbante.





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