Un solo cielo, un solo destino

di TheGreatAndPowerfulZael
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Il sole splendeva alto sulla Raimon. La scuola aveva ampliato l’edificio che ora, oltre alla junior high-school, comprendeva anche una high-school vera e propria.
Dopo la vittoria del FFI, tutti i membri dell’Inazuma Japan si erano fatti una promessa davanti ai cancelli della Raimon: di ritornare tutti assieme un giorno, e di giocare ancora. Fautore di quella promessa non era stato Endou Mamoru, bensì Kiyama Hiroto.
Quella promessa però era stata mantenuta solo durante il primo anno. Tutti i membri delle ex squadre della Alius Academy ora andavano alla Raimon, e per la maggior parte abitavano nei dormitori; ma qualcuno aveva una propria casa, e fra quei pochi, proprio Hiroto aveva la casa più grande: gli era stata lasciata dalla sorella adottiva, Kira Hitomiko, la quale si era trasferita all’estero per allenare una squadra di calcio europea.
Il primo giorno del secondo anno, tuttavia, Hiroto non si presentò in classe mattiniero come al solito.
-Mister “non-faccio-mai-un’assenza” oggi non c’è?-
A sollevare la questione fu, ovviamente, il più testone della classe, Nagumo Haruya, soprannominato Burn dai tempi dell’Alius. Lanciò la sua sacca contro il banco, con il risultato di centrare in piena faccia il suo vicino, Suzuno Fuusuke, Gazel.
-Hey, Tulipano, stai attento a dove lanci la tua roba, idiota.-
-Zitto e subisci Ghiacciolo.-
I due, come al solito, stavano per venire alle mani. Ma subito prima del suono della campanella, un ragazzo dai capelli rossi entrò in classe. I due ex capitani lo fissarono e capirono subito che non era il momento per i litigi. Appena arrivato, Hiroto aveva un colorito ancora più cadaverico del solito.
Sussurri serpeggiavano in giro per la classe, ma l’ex capitano della Genesis non ci fece caso. Non ci voleva fare caso, non poteva. Si sedette al suo posto, l’ultimo banco vicino alla finestra. Il banco accanto al suo era vuoto. E sarebbe rimasto vuoto... per sempre.




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