Light & shadow

di Arrow
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Dalla bellissima e famosissima(?) serie: prompt un po' alla cavolo. Penso proprio che Kuroko no Basket sarà la mia rovina (lo è già). E credo fermamente che sarà difficile che io mi stanchi di shippare, pensare, leggere e scrivere (queste drabble dialogiche soprattutto) delle Kurogami. ♥ Questi due sono amore e al diavolo gli haters. ù__ù/ Posto le quattro drabble tutte insieme, così evito casini con gli aggiornamenti. Chiudo qui la serie, ma - ovviamente - scriverò ancora. (Ma potete benissimo anche scappare. Siete ancora in tempo.) Adieu. ~ Ah, evviva il fluff. \o

 

 

 

#lampada rossa

« Che cos’è? » non riuscì ad eliminare la sfumatura scettica nella voce.

« Un regalo. » rispose, come al solito, pacatamente l’altro.

« E perché mi fai un regalo? »

« Non posso? »

« Puoi, ma perché dovresti? »

« Non mi sono sentito in dovere. L’ho fatto e basta. »

« Piantiamola. »

« Sì. Aprilo. »

Kagami eseguì, con un sopracciglio alzato ad adornargli il volto. Strappò la carta e trattenne a stento una domanda, che avrebbe voluto urlare in faccia all’amico. Perché?

« Una lampada rossa. » disse solamente.

« Sì. Non ti piace? »

« Non ha senso. »

« Il colore dei tuoi capelli non ha senso. Ho provato a trovare un qualcosa che gliene desse almeno un tocco. Mettila in camera tua. Ci starà bene. »

« Kuroko, idiota! »

 

#abbraccio

« Che stai facendo? »

Kagami aveva cercato di non fare caso allo strano atteggiamento di Kuroko, ma alla fine aveva ceduto all’esasperazione.

Il ragazzo, ogni volta che gli si avvicinava, si metteva in punta di piedi e si spingeva verso l’alto.

« Ti do fastidio? »

« Non si risponde a una domanda con una domanda. » strinse un pugno.

« Sei alto. »

« Non mi dire! »

« Troppo. »

« Nano. »

« Non insultarmi. »

« Che vuoi fare? » chiese ancora, quando Kuroko ripetè il gesto. « Anche se sali sulle punte non diventerai più alto. »

« Infatti non è quello il mio obiettivo. »

« Eh? »

« Volevo abbracciarti. »

« Eh?! »

 

#compiti

« Kagami-kun… »

« Uhm? »

« Lo sai che noi andiamo a scuola, vero? »

« Che domanda è? »

« Rispondi, per favore. »

« Certo che lo so. »

« Ricorda che non esiste solo il basket. »

« Dove vuoi arrivare con questo? » la sua voce aveva cambiato tono. Si stava alterando.

« Vorrei solo » tentennò, facendo finta di essere in difficoltà.

« Cosa? »

« Che la smettessi di copiare i miei compiti, ecco. »

 

 

#fame

« Kuroko… mettiti un cappello, per favore. »

« Perchè? »

« Ho fame e caldo. »

« E il cappello cosa c’entra? » Kuroko non capì.

« Ti coprirà i capelli. »

« Questo lo sapevo anch’io. Continuo a non capire. »

« Kuroko, idiota! » imprecò mentalmente. A volte pensava davvero che l’altro fosse un menomato. Come poteva non arrivarci? « Cosa ci posso fare se i tuoi capelli mi sembrano un ghiacciolo? Sbrigati a trovare un cappello o te li strapperò tutti. »






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