Daremo
minna sagashiteru
Unmei
wo kawaeru kikkake wo
Hontou
wa kizuiteru darou
Sono
suicchi wo osu dake dato
Uscì
dalla porta correndo come un forsennato, stavolta non mi avrebbero
preso, stavolta non sarei morto. Correvo e correvo, finivo in una
foresta scura, e continuavo a correre. Una corsa infinita..
Finché arrivavo ad un precipizio da cui si scorgeva un filo
di luce, però stranamente più mi avvicinavo
più il precipizio si allontanava, sembrava quasi scappare da
me. Continuavo a correre e il precipizio si faceva sempre
più lontano, fino a scomparire.
E
io correvo, in quel momento era l’unica cosa che ero in grado
di fare.
Mi
girai a guardarmi dietro e vidi delle ombre che mi inseguivano.
Sfinito
mi arresi e mi buttai per terra, anche stavolta mi avrebbero preso.
Vidi
le ombre avvicinarsi e avvolgermi nel loro fumo nero. Senti
l’aria intorno a me che si stringeva e urlai.
Urlai
più forte che potevo.
Aruki
dasenai mama no jibun ga ite
Sugite
yuku jikan ni obieteru
Kizu
tsuitemo hashiritai kono kimochi
Tashikametakute
yubi wo ima sagashita
nanika
wo tsutaetai omoi ga atte
Mi
alzai di scatto spaventato.
Di
nuovo quel sogno.
Era
da un mese che ogni santissima notte facevo lo stesso dannatissimo
sogno.
Nel
sogno volevo salvarmi, scappare da quell’ombra che mi
inseguiva, che mi opprimeva.
Sapevo
a cosa era collegato, ma preferivo non pensarci.
Era
iniziato da quando ero stato beccato..
Surechigau
koto wo osereteru
Kokoro
wa itsuka tsuyoku natteku kara
Mayoi
dake wo sutesara no sa (ima sugu)
Un
mese prima, ero stato beccato, tutto il mondo ne era venuto a
conoscenza.
A
conoscenza del mio “sfuggire alle regole”.
E
Johnny mi aveva punito.
Li
per lì mi ero incazzato a bestia, però col senno
di poi posso dire che aveva fatto bene.
Forse
mi ha fatto crescere.
E
forse me l’ero cercato, ma di questo non ero sicuro.
In
un certo senso volevo essere più considerato, nella band ero
sempre messo da parte. Ma alla fine l’avevo scelto io, avevo
scelto io di non cantare, avevo scelto io di non suonare nessuno
strumento, avevo scelto io di non essere disponibile per lo Yan Yan
Jump e programma vari. Avevo scelto io, io.. Forse volevo solo essere
pregato, volevo qualcuno che mi pregava di cantare, dicendomi che ero
bravo, nonostante continuassi a dire di non essere capace, avevo solo
bisogno di qualcuno che mi supportasse, nel bene e nel male.
Atata
ka hikari sae
keshite
shimau koto ga attemo
ichi
wa keshite kienai sa
Sono
suicchi wo osu toki nano
Mi
sono reso conto della grandissima cazzata che ho fatto.
In
primo luogo mi sono sbagliato alla grande, tutti i membri della band mi
chiamavano ogni giorno. Ogni giorno 9 chiamate, mi rendeva felice. E mi
faceva rendere conto sempre di più del mio errore colossale.
Come
avevo potuto pensare che mi avessero messo da parte? Neanche li
conoscessi da ieri! Con Yamada addirittura avevamo fatto i provini lo
stesso giorno!
Sono
proprio un deficiente. Un enorme, grandissimo deficiente. Ho mandato a
puttane tutto solo per le mie manie di protagonismo.
push
for future, push for dream. Dareka no koe ga
sasayaku
Ora
l’unico modo per sistemare tutto era impegnarmi al massimo.
Ce
l’avrei fatta.
Ne
ero sicuro. Mi feci una scaletta coi giorni, 5 mesi erano lunghi, non
potevo certo starmene con le mani in mano.
Lunedì:
Studio, stretching
Martedì:
Studio, lezioni di chitarra
Mercoledì:
Studio, Piegamenti
Giovedì:
50 Flessioni, Studio, 50 Flessioni
Venerdì:
Studio, lezione di chitarra
Sabato:
stretching, piegamenti, flessioni
Domenica:
Canto
push
for my heart, push for you love
Itsuka
wa endaku toki ga kuru to boku wo sou shita
Di
certo non potevo trascurare la scuola, ora più che mai.
Però sarei tornato all’interno della band in forma
e in grado di cantare e suonare.
La
scaletta mi permetteva di studiare e andare bene a scuola e allo stesso
tempo di allenarmi per fare un fisico migliore, magari in grado di
sopportare i concerti saltando come Chinen e Yuto che erano iperattivi
da paura.
Normalmente
facevo fatica a sopportare i concerti e me ne stavo sempre fermo,
dovevo agire e tornare migliore di prima.
Gli
avrei fatto vedere chi comandava.
Aruki
dasenai mama no jibun ga ite
Sugite
yuku jikan ni obieteru
Kizu
Tsuitemo hashiritai kono kimochi
Tashikametakute
yubi wo ima sagashita
Nanika
wo tsutaetai omoi ga atte
Erano
passati già due mesi da quando avevo iniziato a seguire la
scaletta e i risultati cominciavano a farsi vedere.
A
scuola andavo bene.
Chitarra
finalmente riuscivo a portare a termine un brano senza sbagliare, mi
sarei impegnato sui vari pezzi della band e magari avrei preparato
qualcosa di nuovo.
Gli
allenamenti andavano anche meglio di ciò che avrei mai
potuto sperare.
Mio
fratello si era aggregato portandosi dietro anche Yamada.
Ci
eravamo iscritti regolarmente in palestra e nel tempo libero eravamo
sempre lì, avevo cominciato anche ad andarci dopo le lezioni
di chitarra.
Stare
con Yamada mi faceva bene, mi faceva sentire meno solo in un momento
del genere, in cui credevo che sarei rimasto solo a vita e in cui
credevo che tutti i membri della band più tutti i fan mi
odiassero.
Surechigau
koto wo oseteru
Kokoro
wa itsuka tsuyoku natteku kara
Mayoi
dake wo sutesara no
I
mesi scorrevano veloci e senza accorgermene era già arrivato
Novembre.
Ormai
mancava poco al mio rientro nella band.
Mi
sentivo strano, sarebbe tornato un Ryutaro che non conoscevo.
Un
Ryutaro più responsabile e se vogliamo anche più
adulto. Un Ryutaro che prende spunto dagli sbagli per migliorarsi.
Yamada
continuava gli allenamenti con me e Shintaro.
A
loro i risultati non si vedevano molto da parte dei fan,
perché comunque vedendoli sempre si faceva fatica a notarlo.
Però
guardando foto di soli 2 mesi prima si vedeva chiaramente la differenza.
La
vita scorreva serena tra studio, allenamenti e lezioni.
Finalmente
ero in grado di fare tutte le canzoni della band, ero soddisfatto di me
stesso.
Yamada
aveva organizzato un’uscita a sorpresa con tutti i membri: mi
aveva bendato e portato in un ristorante dove avevo trovato tutti i 9 a
urlarmi saluti. Mi aveva reso davvero felice.
Grazie
a questa uscita ero riuscito a rimettermi in pari con tutto
ciò che riguardava la band ed ero riuscito a parlare
amichevolmente con tutti.
Nessuno
ce l’aveva con me. Dopotutto su 10 solo Keito, che aveva
paura di ciò che avrebbe potuto fargli il padre, non fumava,
gli altri non erano mai stati scoperti, o anche se lo erano stati
Johnny-sama aveva provveduto a parargli il culo. Cosa che con me non
aveva fatto. Spesso mi ero chiesto come mai a me non mi avesse salvato
ma solo ora l’avevo capito: Sapeva che questa esperienza mi
avrebbe aiutato a crescere. E gliene sono grato.
Dare
mo minna sagashiteru
Unmei
wo kawaeru kikkake wo
Hontou
wa kizuiteru darou
Sono
suicchi wo osu dake dato
Oggi
dicembre 2012.
Io
Ryutaro Morimoto… Sono di nuovo negli Hey Say Jump!
Dopo
lunghi mesi sono tornato a far parte della band che amo.
Sono
stato in grado di tornare a ridere e scherzare con quei 9 dementi detti
anche bandmate.
La
strada è stata dura e impegnativa ma rifarei tutto, anche
farmi beccare come un povero cretino. Sono cresciuto sia fisicamente
che mentalmente. Penso in modo più maturo e ho anche qualche
bel muscoletto ;)
Ora
durante il prossimo concerto suonerò la chitarra e
canterò, forse farò anche qualche canzone
solista, chi lo sa. Manchiamo solo io e Inoo, per il resto tutti gli
altri hanno almeno una o due canzoni, o chi come Yabu e Hikaru ne ha
anche 20.
La
vita è tornata alla normalità. Molte fan hanno
scritto mail dove esprimevano la loro felicità per il
rientro, certo, ci sono state anche quelle infuriate, ma loro non
possono capire. Finchè non sei nel giro della Johnny non
capirai mai lo stress a cui si è sottoposti. E soprattutto
loro non sanno che nella Johnny anche i bambini come Shintaro o Shori e
tra poco anche Marius e So, che hanno rispettivamente 11 e 12 anni,
fumano. E non lo sapranno mai.
Fine.
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