capo
Salve a tutti! Sono venuta a rompere un'altra volta su EFP
con un'altra storia diversa dalle altre.
Nella mia storia sono tutti umani, nessuno è un essere
soprannaturale. Non esistono doppelganger, vampiri, Originali,
licantropi ecc..
Nella mia fic ci saranno persone comuni che affrontano i naturali
problemi quotidiani.
Il pairing che ho scelto è la coppia Delena.
Trama: Elena a un anno del diploma trova lavoro a New York, in
un'importante azienda. Sarà la segretaria del capo, il
bellissimo e stronzo Damon Salavtore.
All'inizio darà filo da torcere all'ingenua Elena, la
umilierà davanti a tutti come fanno tutti i capi del resto,
ma
poi scoccherà la scintilla. Spero che vi piaccia baci
Morgana^^
Quando
gli opposti si attraggono
1.Primo giorno di lavoro.
Elena
Un rumore
insopportabile mi fece svegliare, ma ancora avevo sonno, misi
la testa sotto il cuscino rischiando di soffocare sperando che il
rumore sparisse. Macchè! Era lo stesso insopportabile.
Sbuffando
lancia il cuscino sul pavimento e diedi un'occhiata alla sveglia le
6:00. Sgranai gli occhi infastidita, la mia coinquilina aveva deciso di
fare pulizie alle sei di mattina!
Andai in cucina, e vidi Vicky che con la mano destra mangiava un toast
e con l'altra armeggiava con l'aspirapolvere. Sospirai, la conoscevo da
una settimana da quando avevo traslocato lì, non era male
però ogni santa mattina rompeva con l'aspirapolvere e non mi
faceva dormire. Lavorava come parrucchiera in un negozio molto
lussuoso, lì andavano le persone ricche.
-Vicky...- tentai di chiarmarla nel modo più gentile
possibile.
-Oh, buongiorno Elena!- esclamò sorridendo staccando
quell'aggieggio infernale -Ho preparato la colazione: caffè,
latte, succo e toast! Oggi è il tuo primo giorno di lavoro!
Devi
avere molti zuccheri in circolo- disse indicando il tavolo preparato.
Vicky con me era stata molto gentile, quando constatò che
non
ero una poco di buono come la sua ex inquilina fece i salti di gioia.
Sospirai pesantemente quando mi ricordò che era il mio primo
giorno di lavoro, ero nervosa al massimo. Mi trascinai fino al tavolo e
mi accasciai sulla sedia addentando un toast con la marmellata di
fragole.
-Ho paura..-esclamai guardando l'aspirapolvere. Vicky si
avvicinò a me.
-Elena, così inizi male. Devi essere positiva! Anche io
l'anno
scorso avevo una paura matta, io vengo da una piccolissima cittadina di
campagna non sapevo nulla sulla Grande Mela, ma tempo una settimana mi
sono ambientata e ci riuscirai anche tu- esclamò facendomi
l'occhiolino.
Sorrisi non troppo convinta. Volevo tornarmene a casa dai miei
genitori, da Jeremy e dalla mia migliore amica Bonnie. Ma ormai era
tardi per tornare indietro, e poi ero la testarda Elena Gilbert a me
nulla mi spaventava. Finìì di mangiare e mi
preparai,
presi la macchina e mi diressi verso l'edificio. Odiavo il traffico di
New York, a Mystic Falls era tutto molto più semplice, le
persone erano più umili mentre lì avevano tutti
la puzza
sotto al naso. Parcheggiai nell'area riservata ai dipendenti, quando
feci il colloquio con Caroline Forbes mi disse che potevo parcheggiare
lì tranquillamente.
Dalla voce mi sembrava gentile, adesso dovevo vederla di presenza. Feci
un respiro profondo e mentre entravo guardai l'orologio ero in
anticipo.
Appena entrai vidi gente che correva a destra e manca, gente che
urlava, gente che rovesciava caffè nelle magliette di altri:
un
casino.
E io non sapevo da che parte andare, notai una ragazza bionda che
osservava la sua cartellina decisi di chiedere a lei.
-Ehm salve...sono Elena Gilbert, quella nuova...-
La ragazza alzò lo sguardo su di me e fece un sorriso a
trentadue denti.
-Tu sei Elena? Io sono Caroline Forbes, non c'è
bisogno
che mi dai del lei! Vieni che ti accompagno dal capo-
esclamò
con un entusiasmo impressionante. Mi prese per il polso e mi
trascinò in ascensore.
-Ti vedo tesa! Non lo essere! Qui siamo una famiglia ti ambienterai
presto! Solo una cosa: il capo è un tipo...ecco..diciamo
stronzo-l'ultima parola la sussurrò per paura di essere
sentita,
anche se eravamo sole in ascensore. Ecco! Lei sì che mi
aveva
tirato su il morale!
-Cioè?- chiesi con la voce tremolante.
-Alle nuove come te diciamo le tratta da schiave..ha un carattere
schifoso, sgorbutico, non gli va mai bene nulla, ad una ragazza l'ha
fatta licenziare solo perché nel suo caffè
anzichè
mettere due cucchiai di zucchero ne ha messi tre. Anche io sono nuova,
sono qui da un mese. Ma io sono la fidanzata di suo fratello...quindi-
Deglutìì e non dissi nulla. Guardai la porta
dell'ascensore con occhi agitati. La porta "purtroppo" si
aprì e
davanti a noi comparve un ragazzo, poteva avere una ventina di anni
sembrava simpatico.
-Ciao Tyler!- esclamò la bionda accanto a me. -Ti presento
la
nuova ragazza, Elena Gilber. Dovrebbe essere la nuova assistente del
capo- spiegò guardandomi quasi con compassione,
evidentemente il
mio ruolo non doveva essere molto piacevola. Tyler mi guardò
dalla testa ai piedi con sguardo malizioso, io distolsi lo sguardo per
evitare di arrossire.
-E' un piacere conoscerti Elena, io sono Tyler Lockwood mi occupo della
grafica..-spiegò tendendomi la mano. Io sorrisi timidamente
e la
strinsi.
-Beh buona fortuna allora. Ci vediamo Care- detto questo mi fece
un'occhiolino ed entrò in ascensore.
Caroline mi guardò maliziosa. -Hai fatto colpo!-
-Ma no che dici...-
Fermammo la nostra camminata e arrivammo davanti alla porta di Damon
Salvatore. Lo sentimmo sbraitare con qualcuno.
-Ma che cazzo dici? Ti è andato di volta il cervello?-
Forse era al telefono. -Idiota! Stefan sei un'idiota! Cosa ho fatto di
male per aver avuto un fratello incapace come te eh? parlerò
io
con quello stronzo-
Guardai Caroline atterrita, lei mi sorrise cercando di incoraggiarmi.
La bionda bussò, sentimmo l'uomo sbuffare e staccare il
telefono. Non rispose nemmeno, quindi Caroline entrò.
-Caroline ho appena litigato con quel cretino del tuo ragazzo, quindi
taglia corto e arriva al punto-
Io rimasi sulla soglia della porta, ed ero sul punto di andarmene.
Forse era un uomo cinquantenne anche se la voce era giovanile, basso,
pieno di barba e grosso, incazzato con il mondo.
-Ehm..Damon c'è la ragazza nuova-
-Che aspetti falla entrare, ho fretta-
Caroline si voltò verso di me, e mi fece cenno di entrare.
Lentamente avanzai verso l'interno dell'ufficio, due zaffiri mi
perforarono immediatamente. Dentro di me rimasi a bocca
aperta,
altro che cinquantenne grosso e brutto. Era l'uomo più sexy
e
affascinante che avevo mai visto in vita mia.
-Come ti chiami? Da dove vieni? Quanti anni hai?- chiese in tono
sgorbutico, beh Care mi aveva avvertita.
-Elena Gilbert, ho 20 anni e vengo da Mystic Falls-
Damon scoppiò a ridere, io lo guardai inarcando un
sopraciglio.
-Mystic Falls? E che è una cittadina di un libro delle
favole? O
di un romanzo fantasy sui vampiri?-
Odiavo quando mi sfottevano. -E' una cittadina della Virgina- precisai
io infastidita. Lui smise di ridere e tornò serio, sembrava
un
po' sorpreso, forse qui nessuno gli aveva mai risposto.
-Sei molto giovane, ma ti metto in prova se sai fare sei dei nostri, se
fai la bella addormentata nel bosco sei fuori. Caroline sarà
il
tuo supervisore, ti dirà lei cosa fare per questa settimana-
Io annuìì e feci per uscire con Caroline, ma lui
mi bloccò. -Ah Gilbert portami un caffè-
Andai alla macchinetta del caffè e lessi tutte le voci:
espresso, macchiato, decaffeinato. Iniziai a sudare fredda, quale
voleva?
Beh decisi di fare di testa mia e premetti il pulsante espresso.
Zucchero? O santo cielo non ricordavo. Decisi di metterne tre.
Prima di entrare bussai, non ebbi nessuna risposta e dopo pochi secondi
entrai. Lo ritrovai chino su delle carte e con una sigaretta appena
accesa nella mano destra.
Gli poggiai il caffè e senza degnarmi di uno sguardo ne
bevve un
sorso. Immediatamente fece una faccia schifata ed io socchiusi gli
occhi nell'attesa della sua sfuriata.
-Quanto zucchero hai messo?-
-Tre-
-Tre? Ma sei matta! Ti avevo detto due!-
-A dire il vero non mi ha detto la quantità di zucchero,
così ho fatto di testa mia- dissi sostenendo a fatica il suo
sguardo.
Mi guardò stupito, incazzato e stupito. -Osi rispondermi
ragazzina?-
-Ho detto solo la verità, e poi non mi sembra il caso
scaldarsi
tanto per un caffè, posso portagliene un altro con la dose
di
zucchero che preferisce-
Lui mi guardò negli occhi, io sostenni il suo sguardo. Vidi
i
suoi muscoli del suo sexy viso..ehm..del suo viso rilassarsi.
-Lascia stare. Torna al tuo lavoro, non mi piace la gente che ozia ma
ti avverto di non fare la scaltra con me, e riportati questo schifo di
caffè-
Presi il caffè e mi venne voglia di buttarglielo in faccia,
ma
mi trattenni e senza degnarlo di uno sguardo
uscìì dal
suo ufficio sperando di non rimetterci piede per il resto della
giornata.
Damon
Quella ragazzina era davvero irritante,non era nemmeno assunta e
già si metteva a fare la furba con me. Lì dentro
in
cinque anni che sono il capo mai nessuno si è permesso di
rispondermi, nemmeno Caroline che era mia cognata. Ma la cosa che mi
faceva arrabbiare di più era stato il fatto che non ero
stato
capace a buttarla fuori come la precedente, la sua schiettezza mi aveva
stupito.
E i suoi occhi mi ricordavano quelli di mia madre. La mia povera madre
morta quando ero un bambino, gli occhi di quella ragazzina erano capaci
di invadermi l'anima come faceva mia madre quando commettevo qualche
marachella. I miei occhi divennero lucidi, ma poi scossi la testa
assumendo la mia solita espressione.
Adesso dovevo rimediare il danno fatto da mio fratello, aveva
acconsentito ad unirci ai fratelli Mickaelson. Ma io non volevo unirmi
proprio a nessuno, mio fratello era giovane ed inesperto e non capiva
che quelli ci avrebbero mandati in banca rotta più di quanto
lo
eravamo già, avevo bisogno di un'idea e alla svelta.
Qualcuno entrò nel mio ufficio senza bussare, mi girai
infastidito e notando chi era la mia espressione non mutò.
-Ciao tesoro-
Elizabeth Pierce era una ragazza che lavora lì, diciamo che
era
il mio giocattolino preferito a letto era una bomba e diciamo che la
pagavo solo per quello visto che a lavoro non mi era tanto utile
Avanzò verso di me sinuosamente, era una ragazza sexy e mi
eccitava parecchio. Senza rispondere al suo saluto la buttai con poca
grazia nel divano ed iniziai a spogliarla.
Elena
Ero seduta alla mia scrivania con Caroline, stavamo consumando il
pranzo. Mi era stata vicina tutta la mattinata e mi disse che svolgevo
i compiti alla perfezione anche se ero una combina.guai.
Avevo gettato l'inchiostro sulla sua gonna, fortuna che si porta sempre
un cambio, avevo gettato due volte la pattumiera a terra e inoltre
aveva gettato il caffè nella maglietta di Tyler.
Ma nessuno sembrò arrabbiarsi.
-E davvero non ti ha licenziata?-
Feci di no con la testa, e la bionda mi guardò come se fossi
un'aliena, bevve un sorso d'acqua e assunse un'aria solenne.
-Ho capito, sei una strega e lo hai...stregato!-
Sgranai gli occhi e scoppiai a ridere, quella biondina era davvero
divertente.
-Parlami un po' di te? - disse curiosa.
-Beh, ho 20 anni vengo da Mistyc Falls...una piccola cittadina della
Virgina- precisai- Ho un fratello minore e beh..sono una ragazza come
tante, spero che un giorno diventerò qualcuno,
avrò un
posto nella società-
La bionda annuiva a tutto quello che dicevo evidentemente anche lei
desiderava quello che volevo io. Speravo di aver iniziato bene con
l'essere l'assistente dell'editore capo della rivista di moda per
eccellenza di New York.
Una ragazza molto bella attirò la mia attenzione, mentre
aggiustava la sua maglietta rimpicciolita avanzava fiera e sicua di
sè nella stanza, si aggiustò i capelli e
fulminò
con lo sguardo un ragazzo che per sbaglio l'aveva urtata.
-Chi è quella?-
Caroline si girò e immdiatamente roteando gli occhi fece
un'espressione schifata.
-Quella è Elizabeth Pierce. Si sente la reginetta di tutto
lo
Staff, è stata a letto con tutti i ragazzi non gay che ci
sono
qui e inoltre se la spassa anche con il capo. Ci ha provato anche con
Stefan e ti assicuro che gli ho fatto un occhio nero, ultimamente
aspira a Damon, vuole essere la sua fidanzata-
-E Damon che ne pensa?-
Caroline fece spallucce. -Che è una troia-
Continuammo a mangiare chiudendo lì l'argomento. Continuavo
ad
osservarla, di bella era bella. Ma non capivo cosa ci trovasse il capo,
beh non che me ne importasse qualcosa, ma non si accorgeva che era una
bambola vuota?
-Guarda cosa hai combinato stupida! Le mie scarpe di Prada!-
Io e Caroline guardammo in direzione di Elizabeth che era stata lei ad
urlare. Stava inveendo contro una ragazza, questa ragazza si stava
mettendo perfino a piangere. Per sbaglio aveva rovesciato la
coca-cola sulle scarpe elegantissime di Elizsabeth, e adesso la stava
ricoprendo di insulti.
Mi alzai di scatto dalla sedia sotto gli occhi attenti e curiosi di
Caroline e anche sotto un altro paio di occhi che non mi ero accorta
che osservavano la scena. Mi avvicinai alle due, osservando con sguardo
duro la mora.
-Non ti sembra di esagerare! Non l'ha fatto apposta-
-E tu chi saresti ragazzina?Come osi parlarmi in questo tono?-
Il suo sguardo era oltraggiato, le guancie erano rosse per la rabbia e
il suo tono era isterico. Evidentemente anche lei lì era
molto
temuta.
-Mi chiamo Elena. Io ti parlo come voglio non sei mica Sua
Maestà la Regina-
-Mi ha versato la coca-cola sulle mie scarpe di Prada!-
Feci un sorrisino strafottente. -Lo hai ripetuto già 10
volte!
Puoi smetterla di starnazzare come un'oca in calore, mi è
venuto
mal di testa-
Detto questo mi voltai e con stupore notai che tutti i dipendenti
guardavano me. Alcuni con sguardi terrorizzati, altri con ammirazione e
Caroline era sconvolta.
Mi sedetti dov'ero e notai Elizabeth che mi lanciava sguardi di puro
odio; si sarebbe vendicata.
-Elena che cazzo hai fatto?- mi chiese Caroline buttando la forchetta
nel piatto.
La guardai senza capire. -Adesso Elizabeth lo racconterà a
Damon e lui ti licenzierà! E' la sua favorita!-
-Che lo faccia! Non sopporto le ingiustizie!-
-E' arrivata la paladina! Elena non siamo in una semplice cittadina
qui. Qui devi imparare a magiare o sarai mangiata. Non devi
preoccuparti degli altri, perché la ragazza che hai difeso
non esiterebbe a mettertela nel tuo grazioso sederino per una sua
promozione, non dedi fidarti di nessuno, devi guardare i tuoi interessi
e speriamo che Damon non ne sappia nulla di questp battibecco che hai
avuto con quella...-
Sbuffai non mi piaceva per niente. La pausa pranzo era finita ed io e
Caroline continuammo a fare il nostro lavoro. La biona andava a
rapportare tutti i miei lavori svolti in modo discreto a Damon.
Caroline parlava bene di me, ma il capo non sembrava per nulla
meravigliato annuiva in modo distaccato e la mandava via.
Feci amicizia con Tyler e ci scambiammo i numeri, non era per niente
male.Anche se per il momento non volevo instaurare un rapporto con
nessuno, la relazione finita con Matt il mio ex, mi aveva lasciata
completamente devastata.
Tra di noi era finita perché non provavo più
nulla per lui, e alla fine lo avevo tradito beh non tradito che ero
andata a letto con qualcuno, avevo semplicemente baciato un
ragazzo che mi attraeva moltissimo. Non era di Mystic Falls ma era
anche lui di New York, chissà se l'avrei rivisto.
Erano le 18:00 e la mia giornata di lavoro era finita, scambiai il mio
numero anche con Caroline, e una sera ci saremmo viste per bere
qualcosa.
Tornai a casa e mi buttai sul letto ripensando a quegli occhi
azzurri che mi avevano letteralmente stregata.
Questo primo capitolo non è interessante lo so,
ma è introduttivo qui vi spiega le cose.
Più avanti ci saranno molti più momenti in cui
Elena e Damon si scontreranno, parleranno e...beh non anticipo nulla.
Spero in qualche recensione ^^
Baci Morgana =)
P.S: il titolo è provvisorio, non riesco a trovarne uno
decente se qualcuno ha qualche idea accetto molti consigli ^^
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