Addio
ai giorni felici... O forse no.
Hinata
spense l’abat-jour posizionato sul comodino e si
infilò velocemente nel letto, stringendo un lembo della
coperta tra le mani e nascondendo il viso nel maglione di lana alla
ricerca di un po’ di calore. Chiuse gli occhi e
tirò un sospiro di sollievo, nel tentativo di svuotare la
mente e abbandonarsi a qualche ora di riposo.
Fu
nel momento in cui cambiò posizione, scostando la coperta
dal viso, che sentì una folata di vento. Aprì
immediatamente gli occhi, riaccese l’abat-jour e si
guardò intorno con aria preoccupata.
La
stanza era così come l’aveva lasciata pochi minuti
prima.
Si
convinse che quello spostamento d’aria fosse stato solo
frutto della sua immaginazione, poi si rimise a dormire ma questa volta
senza spegnere la luce.
«Paura, Hyuuga?».
Hinata
sobbalzò a quelle parole e nello stesso momento si accorse
di essere stata avvolta da due braccia muscolose che facevano aderire
perfettamente il suo corpo a quello del misterioso individuo che si era
steso accanto a lei.
«S-Sasuke!», esclamò lei voltando la
testa
dall’altro lato.
L’Uchiha
accennò un sorriso, la testa sorretta dal braccio appoggiato
sul cuscino e gli occhi puntati in quelli di Hinata.
«C-come sei entrato?», chiese lei, sfiorando con
una mano la
guancia fredda del ragazzo.
«Trucchi del mestiere...», si limitò a
rispondere
Sasuke, con aria di chi la sa lunga.
Hinata
sorrise appena. Sasuke Uchiha rimaneva ancora un mistero per lei.
«N-non saresti dovuto u-uscire di casa con q-questa
bufera!»,
lo rimproverò lei, cercando di indurire lo sguardo.
Tentativo inutile, dato che Sasuke scoppiò a ridere.
«Se la metti così, allora me ne vado»,
annunciò alzandosi dal letto e facendo qualche passo in
direzione della finestra.
Hinata
lo imitò, raggiungendolo e afferrandogli una mano per poi
stringerla forte.
«Ti prego, non andare», gli soffiò ad un
palmo dal
viso. «Resta qui... con me».
Sasuke
inarcò le sopracciglia, sorpreso. Lei stessa si
stupì di quanta sicurezza avesse impresso nelle sue ultime
parole.
«Tu mi inviti a nozze, Hyuuga».
L’Uchiha
la prese per le spalle e la sbatté contro la parete fredda
della stanza.
Hinata
sorrise, cercando di nascondere il rossore sulle sue guance, ma Sasuke
le sollevò il mento e la baciò con una lentezza
disarmante. Poi le loro labbra – morbide e carnose quelle di
Hinata, ruvide e sottili quelle di Sasuke – cominciarono a
cercarsi in maniera sempre più frenetica e passionale, a
rincorrersi e a modellarsi dando vita ad un bacio molto più
approfondito e coinvolgente del primo.
Le
mani di Sasuke scorrevano lungo il corpo di Hinata, mentre lei
accarezzava i capelli e il viso dell’Uchiha con quella
dolcezza e quella timidezza che da sempre la caratterizzavano.
Lui
la prese per i fianchi e la sollevò da terra, facendo
combaciare perfettamente i loro corpi. Hinata strinse le gambe alla
vita del moro e lasciò che la lingua del ragazzo si
intrufolasse nella sua bocca, ricambiando il bacio con piacere e
cercando di mostrarsi sicura e determinata.
Sasuke
le diede un ultimo bacio sulle labbra, poi abbassò il
colletto del suo maglione e scese a baciarle il collo e la pelle
scoperta della spalla. Hinata inarcò la schiena e
gettò la testa all’indietro, fissando il soffitto
per qualche secondo, poi chiuse gli occhi e sorrise, assaporando a
pieno la scia di baci che Sasuke le stava imprimendo sulla pelle.
Il
ragazzo, allora, insinuò una mano sotto il maglione di
Hinata e le sfiorò un fianco, risalendo lentamente lungo le
curve sinuose della Hyuuga e giungendo alle forme morbide e sode
nascoste dal reggiseno di pizzo. La ragazza sussultò appena
quando il moro le sfiorò il seno, sgranando gli occhi e
inarcando le sopracciglia come se si fosse appena ricordata di
qualcosa.
«S-Sasuke, a-aspetta...», sussurrò
premendo le mani
sul petto muscoloso e tonico del ragazzo.
L’Uchiha
non la stette a sentire, continuando da dove era stato bloccato.
Baciò Hinata con passione, intrecciando le dita tra i
capelli morbidi e setosi di lei, poi la trascinò sul letto e
la fece stendere.
Hinata
seguiva ogni suo movimento con sguardo languido ed estasiato.
Sasuke
le scostò la frangetta dalla fronte, poi unirono le loro
labbra nello stesso momento come se si fossero letti nel pensiero.
L’Uchiha afferrò due lembi del maglione di Hinata
e le sfilò l’indumento con estrema
facilità, scrutando ammaliato quel fisico così
perfetto e sensuale che gli apparteneva ormai da tempo. La ragazza
arrossì lievemente, imbarazzata alla vista dello sguardo di
Sasuke che vagava desideroso lungo tutto il suo corpo. Poi
l’Uchiha le diede un bacio veloce sulle labbra e scese a
gustare la pelle delicata e profumata dell’incavo del seno,
mentre Hinata lo assecondava con le mani strette intorno alla sua nuca.
Quando Sasuke la sollevò per la schiena portando una mano
sicura al gancio del reggiseno, Hinata gettò un urlo
nascondendo il viso tra le mani.
«Che c’è?», chiese Sasuke,
scettico.
«N-noi... noi non p-possiamo...», rispose lei, gli
occhi umidi
e le guance arrossate.
Sasuke
corrugò la fronte.
«Tuo padre non è in casa», le
ricordò,
accarezzandole dolcemente un braccio.
Hinata
rabbrividì a quel contatto, ma non si arrese.
«S-Sasuke, ti prego...», lo supplicò,
guardandolo
speranzosa.
L’Uchiha
sbuffò, scostandosi dalla ragazza.
«Hai le tue cose», decretò con fare
stizzito.
Hinata
spalancò gli occhi e boccheggiò per qualche
secondo.
«N-NO!», urlò imbarazzata. «È
solo che...
che ho freddo!», mentì strofinandosi le braccia
con le mani nel tentativo di convincerlo.
Sasuke
la fissò incredulo, poi sorrise in modo malizioso.
«Eppure non si direbbe», le fece notare
accarezzandole una
guancia accaldata.
Hinata
arrossì ancora di più e abbassò lo
sguardo.
«Va tutto bene», sussurrò lui
all’orecchio della ragazza. Hinata fu attraversata da una
potente scossa nel momento in cui percepì il fiato caldo di
Sasuke sul suo collo e dimenticò tutte le sue
preoccupazioni, baciandolo con una passione e una sicurezza che non
sapeva nemmeno di possedere.
Sasuke
rispose immediatamente al bacio, slacciando il reggiseno di Hinata per
poi baciare e stuzzicare quelle forme così perfette. Hinata
avrebbe gettato un gemito di piacere se Sasuke non fosse stato
più veloce a rubarle un bacio e accarezzarle il viso per
rassicurarla.
Senza
smettere la sua opera, il ragazzo si sfilò i pantaloni e
così entrambi si ritrovarono quasi nudi in quella fredda
notte d’inverno riscaldata solo dalla loro passione e
dall’amore che li legava.
Si
baciarono ancora, ancora e ancora, senza mai smettere di toccarsi e
accarezzarsi con l’intento di trasmettersi emozioni e calore
l’un l’altro. Hinata percepiva l’erezione
di Sasuke premere contro il suo basso ventre e subito dopo fu invasa da
piacevoli fitte allo stomaco che la convinsero a chiudere le gambe.
Sasuke sorrise malizioso e le sfiorò una coscia, risalendo
lentamente verso gli slip della ragazza che scrutava attentamente ogni
suo sguardo o movimento. Hinata sentì che la sua
femminilità veniva sfiorata e ansimò di piacere,
mentre Sasuke cominciava a sfilarsi di dosso i boxer diventati ormai
ingombranti. Quando si ritrovarono entrambi nudi ed eccitati, Hinata
sembrò come destarsi da un sogno e fermò le mani
di Sasuke che vagavano esperte lungo il suo corpo.
«N-non possiamo!», urlò dimenandosi nel
letto con
gli occhi lucidi.
Sasuke
restò basito di fronte a quella reazione
«Hinata, ma che diavolo ti prende oggi?!»,
urlò lui
con sguardo indignato.
L’aveva
chiamata per nome. E Sasuke non lo faceva quasi mai.
La
Hyuuga
restò a fissarlo con espressione supplicante per qualche
secondo, poi si vergognò improvvisamente di essere nuda e si
coprì con la coperta fin sopra la testa.
Sasuke,
incredulo, la scoprì immediatamente e le prese il viso,
costringendola a guardarlo negli occhi.
«Cos’hai?», le chiese con tono serio.
Hinata
strizzò gli occhi, ma le lacrime colarono ugualmente lungo
le guance accaldate.
«I-io non volevo c-che succedesse...», si
limitò a
rispondere, la voce rotta dai singhiozzi.
Sasuke
aprì la bocca per parlare, ma le parole gli si bloccarono in
gola.
Si
passò una mano fra i capelli e osservò Hinata
piangere silenziosamente.
Allora
si stese accanto a lei, passandole un braccio intorno alla vita. Ma
Hinata bloccò la mano di Sasuke sul proprio addome e la
strinse forte, applicando una leggera pressione.
Il
ragazzo ritirò immediatamente la mano e si mise a sedere,
fissando Hinata con fare sconvolto.
«Sei incinta?!».
Hinata,
in tutta risposta, gettò le braccia al collo del ragazzo e
scoppiò a piangere, poggiando la testa sul suo petto. Sasuke
non reagì minimamente, lasciando che la mora si sfogasse.
«Dimmi che non vuoi tenerlo».
Hinata
abbassò lo sguardo. «Beh... io...».
Sasuke
si alzò dal letto e, infilandosi i boxer, raggiunse la
finestra.
Il
suo sguardo era perso verso l’orizzonte.
«S-Sasuke...», lo richiamò lei,
tremante.
L’Uchiha
abbassò la testa e poi, inaspettatamente, tirò un
pugno contro la parete.
«No!», urlò furioso.
«Dannazione, no!».
Hinata
si asciugò le lacrime.
«T-tu... tu ora mi l-lascerai?».
Sasuke
voltò immediatamente lo sguardo verso la ragazza e sorrise.
Un sorriso falso, amaro.
«Credi che sia questo il problema?», disse
avvicinandosi con
cautela al letto della ragazza. «Aspetti un figlio da Sasuke
Uchiha e temi di essere lasciata? E’ questo ciò di
cui hai paura?».
Hinata
gli rivolse un’occhiata interrogativa.
«C-cosa vuoi dire?».
Sasuke
le prese il viso tra le mani e puntò il suo sguardo in
quello perplesso della ragazza.
«Guardami, Hinata», le ordinò con
determinazione.
«Chi vedi?».
La Hyuuga sorrise
lievemente.
«Vedo Sasuke Uchiha, uno dei ninja più forti in
assoluto, il
ragazzo un po’ antipatico ma sincero e passionale di cui mi
sono innamorata».
Nessuna
ombra di timidezza in quella rivelazione.
«Stupida», la rimproverò lui con tono
severo.
«Hai dimenticato chi sono realmente? Hai di fronte a te un
assassino, un traditore!».
Hinata
scosse la testa.
«Lo eri, Sasuke, questo è vero. Ma te ne sei
pentito».
L’Uchiha
cominciò a fare avanti e indietro per la stanza, le braccia
conserte e lo sguardo basso.
«A-allora non mi l-lascerai?», chiese nuovamente
Hinata, gli
occhi velati di speranza.
«Ancora con questa storia?! Il vero problema è un
altro».
Hinata
inarcò le sopracciglia, scettica.
«M-mi ami, S-Sasuke?».
Il
ragazzo le rivolse un’occhiata imbarazzata.
«C’è bisogno che ti
risponda?».
Hinata
sorrise e si alzò dal letto, abbracciando il ragazzo da
dietro.
«E allora quale è il problema?», chiese,
inspirando
a pieno il profumo di Sasuke.
Il
ragazzo si sfregò il viso con le mani.
«Che razza di padre sarò?», era quello
ciò che lo tormentava.
Hinata
lo fissò stralunata, poi tornò ad abbracciarlo.
«Sarai un padre meraviglioso... Se ami me, amerai anche
lui!».
Sasuke
sorrise amaramente.
«Io...», cominciò con fare esasperato.
«Io non so se sarò in grado di prendermene
cura...».
Hinata
lo baciò dolcemente.
«Ce la caveremo, insieme,
vedrai».
L’Uchiha
annuì con la testa.
«Come faremo con la tua famiglia? E dove andremo a
vivere?».
Gli
occhi di lei si illuminarono.
«Sposami, Sasuke».
«Mh?».
«Sposami e non avremo problemi di nessun genere».
Sasuke
strizzò gli occhi, facendo una smorfia.
«Il matrimonio, eh?», disse alzando gli occhi verso
il
soffitto. «Che cosa complicata».
Hinata
gli prese il viso tra le mani.
«No, Sasuke, non è così. Due persone si
amano e si
sposano».
L’Uchiha
sorrise di fronte alla purezza e all’innocenza della sua
ragazza.
«Una cerimonia semplice con pochi invitati. E un ristorante
non troppo
in vista», decretò alla fine.
Sul
volto di Hinata si dipinse un sorriso bellissimo. Gettò le
braccia al collo del ragazzo e lo baciò.
«Ti amo».
Sasuke
sospirò profondamente.
«Di quant’è... lui?».
Hinata
gli sorrise con dolcezza.
«Due settimane, credo».
«Significa quasi nove mesi di astinenza per noi,
vero?».
Hinata
annuì imbarazzata.
«Non è nemmeno nato e già crea un
mucchio di
problemi questo marmocchietto», aggiunse Sasuke toccando il
ventre di Hinata che ridacchiò con fare infantile.
Poi
si stesero insieme sul letto, abbracciati l’uno
all’altro.
«Dormi, ora», le disse Sasuke con fare protettivo.
«Dopo te ne andrai?». chiese lei, preoccupata.
«Se vuoi rimango».
«Tutta la notte?».
«Tutta la notte».
Si
diedero un ultimo bacio, poi si misero a dormire.
Pochi
minuti dopo...
«S-Sasuke,
dormi?».
L’Uchiha
borbottò qualcosa di incomprensibile.
«Secondo te, sarà un maschietto o una
femminuccia?».
«Maschio, ovviamente».
«Avrà lo Sharingan o il Byakugan?».
«E’ un Uchiha, avrà sicuramente lo
Sharingan».
«E come lo chiameremo?».
Sasuke
si voltò, mezzo assonnato.
«Abbiamo ancora nove mesi per decidere. Ora dormi,
Hinata».
«Ma io...».
«Ho detto dormi. E’ un ordine, Hyuuga».
«Ti amo».
«Anche
io».
Hinata
ridacchiò.
«Non ho capito».
«TI AMO E AMERO' ANCHE IL BAMBINO, OK?»,
urlò facendo
cigolare il letto. «Ora dormi».
«E se quando...».
«Me ne vado, basta!».
«Ok ok sto zitta... Buonanotte».
«‘Notte».
Un’ora
dopo...
«Sasuke, sei sveglio?».
Silenzio.
«SASUKE?».
L’Uchiha
sobbalzò dal letto.
Addio
ai giorni felici..., pensò
mentre la ragazza lo riempiva di inutili domande insensate, O forse
no.
Note
dell'autrice:
Giusto
per cambiare un po', altrimenti scrivo solo sul NaruSaku XD
Se
siete arrivati fino alla fine, significa che qualcosa di buono l'ho
fatto. Sul SasuHina ho scritto solo una raccolta di frasi, quindi non
so se questa shot sia venuta bene. Spero che apprezzerete ^.^
Fatemi
sapere il vostro parere. Grazie
<3
Soly
Dea
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